L’Armenia ‘divisa’ tra Stati Uniti, Unione Europea e Russia

La ricerca di alleanze più strette con l'Occidente
6 ore fa
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L’Armenia, ex stato sovietico che per decenni è stata ancorato alla Russia, sta vivendo un periodo di grande fermento geopolitico, segnato da mosse decisive che sembrano segnare un distacco dai tradizionali alleati e una ricerca di nuove alleanze. Il paese, infatti, ha recentemente firmato una carta di partenariato strategico con gli Stati Uniti e ha approvato un progetto di legge per avviare la sua candidatura all’Unione Europea. Questi sviluppi sono il frutto di un contesto internazionale in rapido mutamento, che vede la regione del Caucaso, e l’Armenia in particolare, come un campo di battaglia per le influenze delle potenze globali.

Un passo verso Bruxelles

La scorsa settimana, il governo armeno ha approvato una legge fondamentale per l’integrazione del Paese nell’Unione Europea. Il primo ministro Nikol Pashinyan ha dichiarato che questa legge rappresenta una svolta storica per l’Armenia, ma ha anche avvertito che il processo sarà arduo e richiederà non solo la volontà politica del governo ma anche un ampio sostegno popolare. La legge, infatti, non implica una adesione immediata, ma segna l’inizio di un lungo cammino che, se approvato dal Parlamento e confermato tramite un referendum, porterà alla formalizzazione della candidatura armena a Bruxelles.

Il passo verso l’Ue arriva in un momento di grande instabilità per l’Armenia. Negli ultimi anni, i legami con la Russia si sono progressivamente indeboliti, in parte a causa della percezione che Mosca non abbia sostenuto adeguatamente il Paese durante gli eventi della Seconda guerra del Karabakh, che si è conclusa con la riconquista del territorio da parte dell’Azerbaigian. La mancanza di un intervento decisivo da parte della Russia ha spinto l’Armenia a riconsiderare le sue alleanze strategiche, e ora si trova in una posizione complessa, divisa tra il desiderio di avvicinarsi all’Occidente e la difficoltà di rompere con un partner storico come la Russia.

Le implicazioni di un avvicinamento a Usa e Ue

L’Armenia ha compiuto un altro passo significativo verso l’Occidente con la firma di un accordo di partenariato strategico con gli Stati Uniti. Questo accordo, che è stato definito come una “decisione sovrana”, rappresenta una rottura con il passato, poiché sancisce un consolidamento delle relazioni tra Yerevan e Washington. L’incontro tra il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan e il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha segnato un altro momento fondamentale nel percorso di diversificazione delle alleanze internazionali dell’Armenia.

Tuttavia, l’avvicinamento agli Stati Uniti e all’Unione Europea non è privo di ostacoli. La Russia ha reagito con una certa irritazione, ribadendo la sua posizione di partner stretto dell’Armenia e avvertendo che l’ingresso nell’Ue potrebbe significare l’uscita dalla Unione Economica Eurasiatica (EAEU), di cui l’Armenia è membro. La questione del rapporto con la Russia è centrale in questo processo: se l’Armenia dovesse scegliere definitivamente l’Europa, le sue relazioni con Mosca ne risentirebbero, e la Russia ha chiarito che i due percorsi (EAEU e UE) sono incompatibili. Un altro aspetto che complica il quadro è la questione del Nagorno-Karabakh, una regione contesa tra l’Armenia e l’Azerbaigian, che resta un tema delicato nelle relazioni internazionali di Yerevan.

L’Armenia sta ora cercando di bilanciare le sue ambizioni europee con le necessità di mantenere relazioni stabili con i suoi alleati tradizionali, tra cui la Russia. A Mosca, la prospettiva che Yerevan entri nell’Unione Europea è vista con preoccupazione, poiché potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso la diminuzione dell’influenza russa nella regione. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha espresso riserve sul crescente coinvolgimento degli Stati Uniti in Armenia, definendo Washington come un “piantagrane” nella regione.

Nonostante le resistenze interne ed esterne, il governo di Pashinyan ha mostrato determinazione nel portare avanti il progetto di adesione all’Unione Europea. L’obiettivo di integrare il Paese nelle strutture europee non si limita alla semplice adesione politica, ma include anche un ambizioso programma di riforme interne per allineare la legislazione armena agli standard europei. Tuttavia, questo processo potrebbe richiedere anni, con ostacoli significativi lungo il cammino, sia sul fronte interno che internazionale.

Le prospettive per la stabilità regionale e la cooperazione con l’Unione Europea

Nonostante le difficoltà, la cooperazione tra Armenia e Unione Europea sembra destinata a rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni. L’Ue ha già espresso il suo impegno a sostenere le riforme interne del Paese e a incrementare il sostegno finanziario attraverso il piano di resilienza e crescita. Inoltre, l’Unione Europea ha avviato discussioni per la liberalizzazione dei visti e ha stanziato un’importante assistenza alle forze armate armene, un segno concreto dell’intenzione di supportare il Paese nel suo percorso di modernizzazione e integrazione. Tuttavia, i legami economici e strategici con la Russia rimangono una questione complessa, e sarà difficile per l’Armenia navigare le acque tumultuose della geopolitica internazionale senza sacrificare una parte della sua autonomia decisionale.

Le sfide che l’Armenia dovrà affrontare nel prossimo futuro non sono solo politiche, ma anche economiche. La necessità di riforme strutturali interne, come quelle previste nel programma di integrazione nell’Ue, è immensa. L’Armenia dovrà fare i conti con un’economia che, pur avendo registrato alcuni progressi, rimane vulnerabile a shock esterni, in particolare a causa della sua dipendenza dall’energia russa e dalla partecipazione all’EAEU. La decisione di perseguire l’adesione all’Unione Europea potrebbe anche esporre il Paese a ritorsioni economiche da parte di Mosca, che difficilmente accetterà senza reazioni il distacco dell’Armenia dalla sua orbita.