Accordo Ue-Usa sui dazi? Su investimenti ed energia cifre irrealistiche

L'Ue si è impegnata per 600 mld di dollari di investimenti e 750 mld di acquisti in energia, tutti da privati. Alla base ci sarebbe un'analisi delle esigenze delle aziende, ma per gli esperti la Commissione non può imporre ai privati tali decisioni
14 ore fa
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Von Der Leyen e Trump si stringono la mano sui dazi
(Afp)

Dopo la stretta di mano tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente Usa Donald Trump sui dazi, domenica scorsa in Scozia sui campi da golf di proprietà del magnate, inevitabilmente stanno valutano vincitori e vinti, si recrimina, si invoca retroattivamente il pugno duro e soprattutto si grida alla sottomissione dell’Unione per l’accordo infine raggiunto, in zona Cesarini (l’ultimatum dopo il quale sarebbero scattate tariffe al 30% scadeva l’1 agosto). Ma tralasciando ogni considerazione in merito all’intesa siglata due giorni fa, c’è una domanda che sta girando in queste ore tra gli analisti: l’Ue si è impegnata anche a investire 600 mld di euro negli Usa e a comprare energia americana per 750 mld di dollari – 250 mld all’anno per il resto del mandato dell’amministrazione in carica. Ma come farà a onorare un impegno di così vasta portata?

E in effetti, mentre il commissario al Commercio Maroš Šefčovič rintuzza critiche e accuse con una dose di Real Politik (“Si tratta chiaramente del miglior accordo che potessimo ottenere in circostanze così difficili”, ha commentato ieri), l’Ue ammette sostanzialmente che non potrà mantenere le promesse fatte a Trump.

Le imprese europee investiranno in Usa?

Innanzitutto perché i 600 mld di investimenti dovrebbero provenire da aziende private, e Bruxelles non ha potere di obbligarle ad agire in tal senso, come hanno riconosciuto due alti funzionari della Commissione europea citati da Politico. Secondo le fonti, però, le cifre in ballo non sarebbero campate in aria, anzi deriverebbero da “discussioni approfondite con diverse associazioni imprenditoriali e aziende” rispetto alle loro intenzioni di investimento.

Ma davvero gli investitori privati europei potranno e vorranno garantire una somma del genere? Secondo alcuni analisti si tratta piuttosto di aria fritta.

Come acquistare 750 mld di dollari in energia?

Lo stesso vale per l’energia (petrolio, gas, nucleare): anche in questo caso l’Ue non ha competenza sugli accordi relativi alle importazioni energetiche delle aziende, e questo significa che non può assicurare le cifre annunciate domenica. Senza contare che i Ventisette hanno già in essere contratti di fornitura che devono essere onorati. Ci sono poi problemi tecnici, quali la limitata capacità delle raffinerie europee di gestire la miscela di petrolio a stelle e strisce.

Per rendersi conto di quanto i numeri siano fuori scala, basti pensare che l’anno scorso l’Unione ha speso 375 miliardi di euro in importazioni di energia, di cui solo 76 miliardi dagli Stati Uniti.

A loro volta, gli Usa nel 2024 hanno esportato 166 miliardi di dollari in petrolio e gas, di conseguenza per consentire all’Ue di onorare il suo impegno dovrebbero aumentare le esportazioni e indirizzarle tutte in blocco verso l’Europa, una cosa che appare improbabile.

Šefčovič: “Numeri raggiungibili”

Intanto ieri Šefčovič ha precisato che l’Ue ritiene “che questi numeri siano raggiungibili“, mentre von der Leyen, che già mesi fa aveva messo sul piatto maggiori acquisti di gas liquefatto statunitense per scongiurare la guerra commerciale, nota come questa linea d’azione sia funzionale a staccarsi ulteriormente dal gas russo. Per gli analisti invece anche in questo caso si tratta di cifre irrealizzabili, praticamente campate in aria.

Gli appalti militari

C’è poi il capitolo militare: Trump ha sbandierato che l’Ue acquisterà “centinaia di miliardi” di armi americane ma in realtà, specificano a Bruxelles, non è stato concordato nulla di concreto in proposito.

Inoltre, ancora una volta, gli appalti militati sono una materia su cui la Commissione non ha controllo, in quanto decisioni e investimenti che proverrebbero dal settore privato. Non solo: alcuni programmi, come il Safe, prevedono espressamente una clausola ‘Acquista europeo’ incompatibile con un impegno a comprare in Usa.

Trump: “Andrà tutto a meraviglia”

Al momento dunque tra molti analisti ed esperti sembra regnare la perplessità, e ogni altra considerazione è demandata ai dettagli dell’intesa, che in questo caso… non sono un dettaglio. E d’altronde l’organo esecutivo europeo ha precisato che le cifre “sono indicative”.

L’accordo inoltre, ha ricordato la Commissione, non è giuridicamente vincolante: deve essere ratificato tramite una dichiarazione congiunta che sarà pubblicata prima del 1° agosto. Nel frattempo, molte cose sono da definire, e c’è sempre il rischio che Trump cambi idea. Il fatto che Casa Bianca e Bruxelles in merito all’intesa abbiano rilasciato due comunicati che differiscono in diversi punti, non sembra un bel segnale.

Ma Trump rassicura: l’accordo “porterà molta unità e amicizia. Andrà tutto a meraviglia“.