Lo State of the Union di Ursula von der Leyen è stato un discorso lungo, denso, e forse il più difficile del suo mandato. Ha parlato di un’Europa “in lotta per il suo futuro”, segnata dalle guerre ai confini e da tensioni interne sempre più evidenti. Ha messo sul tavolo nuove iniziative per l’Ucraina, la difesa comune e sanzioni contro Israele; ha rilanciato il mercato unico e l’indipendenza tecnologica; ha difeso il Green Deal e proposto centri di resilienza per salute e democrazia. Ma il Parlamento si è diviso, i gruppi politici si sono accusati a vicenda e le reazioni sono state contrastanti.
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