Oggi parliamo di un tema cruciale: la libertà di espressione nell’era digitale. Mark Zuckerberg ha annunciato la fine del fact-checking su Meta negli Stati Uniti, citando la necessità di una piattaforma più aperta e meno vincolata da interventi di moderazione. Molti non sanno che questa decisione non riguarda l’Europa, dove il fact-checking continuerà a essere operativo per evitare sanzioni legate al Digital Services Act (Dsa). Ma dietro si muove una più ampia controffensiva delle Big Tech contro le regolamentazioni europee, forti di un presidente che è pronto a usare l’arma dei dazi contro le sanzioni della Commissione.
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