Da oggi, 4 dicembre 2024, è disponibile l’IT Wallet, il portafoglio digitale sviluppato per semplificare la gestione dei documenti e l’accesso ai servizi pubblici e privati in Italia. Attraverso l’app Io, i cittadini possono già archiviare patente di guida, tessera sanitaria/tessera europea di assicurazione malattia e Carta Europea della Disabilità, con la promessa di ulteriori integrazioni nel 2025.
Con il lancio di oggi, l’Italia diventa il primo Paese Ue a dotarsi di un portafoglio digitale. Entro il 2026, IT Wallet sarà integrato al portafoglio digitale europeo (Eudi Wallet), ancora in fase di sviluppo, che permetterà l’utilizzo del sistema anche negli altri Paesi Ue.
Cosa è l’IT Wallet e come funziona
L’IT Wallet consente ai cittadini italiani di accedere ai propri documenti in formato digitale, utilizzandoli per servizi pubblici e privati. Tramite l’autenticazione con Spid o Carta d’Identità Elettronica (Cie), gli utenti possono caricare e condividere i propri documenti in modo sicuro e veloce.
Oltre a quelli già disponibili, nel corso del 2025 verranno aggiunti documenti come la Carta d’Identità, certificati anagrafici, documenti fiscali e amministrativi, titoli di studio, licenze professionali e persino abbonamenti ai trasporti pubblici, palestre e biglietti per eventi. L’obiettivo è semplificare l’interazione con la pubblica amministrazione, riducendo la necessità di documenti cartacei.
L’attivazione di “Documenti su Io” è gratuita, facoltativa e disponibile per tutte le persone maggiorenni titolari dei documenti in corso di validità, ovvero quasi 45 milioni di persone in Italia. I dati digitali sono resi disponibili dagli stessi enti che emettono i documenti fisici e restano sotto il controllo esclusivo del cittadino e dell’Amministrazione pubblica titolare.
Trattandosi di una operazione facoltativa, i cittadini che lo preferiscono potranno quindi continuare a usare esclusivamente i documenti fisici.
IT Wallet ed Eudi Wallet
L’IT Wallet è progettato per i cittadini italiani, mentre l’Eudi Wallet è un’iniziativa europea, ancora in fase di sviluppo, che punta alla interoperabilità tra i Ventisette. Quando l’integrazione sarà completa, i cittadini dei Paesi membri potranno utilizzare i propri documenti in qualunque Stato dell’Ue.
I portafogli di identità digitale dell’Ue si baseranno sui sistemi nazionali già esistenti in alcuni Stati membri. Il regolamento 2024/1183 stabilisce che le identità digitali continueranno ad essere fornite dagli Stati membri. D’altronde, non esiste una vera e propria cittadinanza europea. Il portafoglio europeo di identità digitale sulle identità dei Paesi membri, come quelle certificate dall’It Wallet, ampliandone la portata e garantendo il riconoscimento reciproco dei portafogli nazionali da parte degli altri Stati membri.
Mentre l’IT Wallet utilizza Spid e Cie per l’autenticazione, l’Eudi Wallet si baserà su un sistema di certificazione armonizzato a livello europeo.
In enorme vantaggio dato dall’Eudi Wallet, e fisiologicamente precluso all’IT Wallet, è la possibilità di conservare certificazioni professionali, diplomi e altre credenziali, semplificando i processi di riconoscimento delle qualifiche tra i diversi Stati membri.
In altri termini, grazie al portafoglio digitale europeo i cittadini dei Ventisette potranno in qualsiasi momento dimostrare di avere titoli professionali come la laurea o l’iscrizione ad albi professionali, la rappresentatività di persone giuridiche, l’Isee, la patente di guida, le certificazioni professionali, i certificati di firma e altri attributi riconosciuti da enti pubblici o privati.
L’Eudi Wallet ha quindi un’ampia portata territoriale e operativa, che punta a digitalizzarenon solo i documenti di identità ma anche altri attributi, come la laurea, la patente, le certificazioni professionali, i certificati di firma.
Il percorso Ue per risolvere la frammentazione
L’Eudi Wallet è un progetto annunciato dall’Ue nel 2021 e fa parte di un’importante revisione del regolamento eIDAS, il cosiddetto eIDAS 2.0. Il riconoscimento dell’identificazione elettronica notificata è diventato obbligatorio già nel 2018, ma gli Stati membri non erano tenuti a sviluppare un’identificazione elettronica nazionale. L’interoperabilità è stata raggiunta solo attraverso l’attuazione di una sovrastruttura di interoperabilità che collegasse i vari sistemi di identità, che era soggetta a problemi tecnici. Ciò ha portato a discrepanze tra i Paesi e ha impedito l’estensione ai servizi digitali privati.
Il nuovo regolamento affronta le carenze del precedente: tutti gli Stati membri sono tenuti a offrire ai cittadini e alle imprese portafogli digitali in grado di collegare le loro identità digitali nazionali con la prova di altri attributi personali come patenti di guida, diplomi e conti bancari. Questi portafogli possono essere emessi da autorità pubbliche o da enti privati riconosciuti. L’obiettivo è fornire agli europei il pieno controllo dei propri dati durante l’accesso ai servizi online, eliminando la condivisione dei dati non necessaria. I fornitori di servizi obbligati per legge a identificare i propri clienti saranno obbligati ad accettare il portafoglio per l’autenticazione.