Germania e Francia presentano al mondo il Digital Omnibus, “una corsia preferenziale per l’Unione europea”

La visione franco-tedesca al Vertice europeo sulla sovranità digitale
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Ministri digitale Francia e Germania con la commissaria Ue Virkkunen al Vertice sulla sovranità digitale europea (Afp)
Ministri digitale Francia e Germania con la commissaria Ue Virkkunen al Vertice sulla sovranità digitale europea (Afp)

Il Digital Omnibus sarà lo strumento con il quale l’Unione europea otterrà una corsia preferenziale verso una maggiore competitività. Lo hanno ribadito il ministro per la trasformazione digitale e la modernizzazione del governo tedesco Karsten Wildberger , insieme alla ministra Anne Le Henanff, omologa francese, alla presenza di Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia della Commissione europea.

Un impegno congiunto riaffermato al Vertice europeo sulla sovranità digitale che si sta tenendo oggi, 18 novembre 2025, a Berlino, presso il Campus Euref. Un vertice che ha ospitato oltre mille ospiti di alto profilo e fortemente voluto dal cancelliere tedesco Friedrich Merz e dal presidente francese Emmanuel Macron, ai quali sono affidati gli interventi conclusivi.

Il Digital Omnibus

Con il termine Digital Omnibus si intende l’ultimo tentativo di semplificazione della burocrazia europea in campo digitale. Dal Regolamento Ue per la protezione dei dati, l’Unione europea ha fatto diversi passi: il Digital Service Act, il Digital Markets Act, il Data Act, il Data governance Act e, non ultimo, l’Ai Act, dedicato all’intelligenza artificiale. Con il Digital Omnibus si intende armonizzare, definire, ridurre le duplicazioni e facilitare la conformità delle regole dei singoli Stati membri, delle amministrazioni e delle imprese, ad un unico pacchetto di normative.

Un lavoro ambizioso che, però, deve avere l’Unione europea al centro. “Da questo vertice stiamo inviando un segnale chiaro: noi europei possiamo e vogliamo essere tra i leader nelle tecnologie chiave – ha affermato il ministro tedesco del digitale Karsten Wildberger -. Abbiamo aziende solide, competenze, esperienza e menti creative. Germania e Francia vogliono essere la forza trainante di una maggiore sovranità digitale europea. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di decisioni coraggiose a livello Ue: riforme ambiziose delle nostre leggi sulla digitalizzazione e sull’intelligenza artificiale, una decisa riduzione della burocrazia e molto più spazio per l’innovazione”.

Dello stesso parere anche la sua omologa francese, Anne Le Hénanff, secondo la quale, con il Vertice di oggi si sta affermando “che la sovranità digitale non è una scelta, ma una responsabilità. Francia e Germania sono spinte dall’ambizione di rendere le nostre aziende più competitive e di proteggere meglio i nostri cittadini, attraverso posizioni condivise e rigorose in materia di protezione dei dati, una semplificazione mirata della regolamentazione digitale e il sostegno a un solido ecosistema digitale europeo. Insieme, stiamo creando le condizioni per un futuro digitale sicuro e ambizioso per l’Europa”.

A chiudere i lavori del panel dedicato al Digital Omnibus, c’è Henna Virkkunen, Vicepresidente Esecutiva per la Sovranità Tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia. La vicepresidente ha evidenziato gli sforzi della Commissione europea in questo ambito, in particolare il fatto che il Digital Omnibus sarà discusso e adottato dai Commissari Ue, domani 19 novembre. Virkkunen ha sottolineato inoltre l’importanza di sostenere le start-up e le scale-up europee, nonché l’implementazione di servizi digitali affidabili.

Le criticità che il Digital Omnibus vuole affrontare

Un percorso, quello dell’armonizzazione burocratica con lo scopo di semplificare la sovranità digitale europea, che non è privo di ostacoli.

Il primo riguarda il rapporto tra regolamentazione e innovazione. La sicurezza, la protezione dei dati, i diritti fondamentali dei cittadini e l’indirizzo dei rischi nell’Ai “non sono in discussione”, ha spiegato il ministro tedesco Wildberg. Tuttavia, ha criticato il modo in cui le normative attuali inibiscono lo sviluppo, chiedendo un cambio di approccio: dobbiamo “prima di tutto costruire noi stessi i prodotti” per poi analizzarli e regolarli, dando ” precedenza all’innovazione e alla costruzione”.

Un esempio virtuoso, citato dal ministro, è il data center del Gruppo Schwarz, da undici miliardi di euro, a Lübbenau, nel Brandeburgo. La prima fase di costruzione dello “Schwarz Digits Datacenter” che dovrebbe essere completata entro la fine del 2027, rientra nel progetto per diventare una delle Gigafactory europee di intelligenza artificiale- Wildberger ha inoltre sottolineato che il supercomputer “Jupiter”, messo a punto dal Centro di Ricerca di Jülich, è stato il primo in Europa a raggiungere una soglia di potenza di calcolo enorme: mille miliardi di calcoli al secondo.

Gli altri punti critici includono un approfondimento della cooperazione europea, ritenuta necessaria poiché ogni singolo Stato “è troppo piccolo per competere da solo” nel mercato. Per questo il ministro ha enfatizzato in particolare la necessità di promuovere la cooperazione tra le aziende e ha sollecitato l’Europa a sfruttare il valore dei dati industriali insistendo sulla creazione di “laboratori reali” per permettere alle aziende di sperimentare e imparare.

Le Hénanff ha sottolineato la grande importanza attribuita alla protezione dei dati e ai diritti fondamentali dei cittadini europei. Ma sarà “necessario apportare semplificazioni” per facilitare “innovazioni e sviluppi” in settori innovativi come l’Ai. Per la ministra è necessario “rinviare” l’adozione delle leggi europee in questo ambito “perché non siamo ancora pronti”. Parigi sta chiedendo di rimandare alcune disposizioni per le applicazioni di intelligenza artificiale con un anno di ritardo rispetto al previsto e sulla corsia preferenziale delle aziende nazionali ha concluso: “Lo facciamo per l’industria automobilistica, perché non per il servizio digitale europeo?“.