L’Egitto entra in Orizzonte Europa, partnership strategica per ricerca e innovazione

La partecipazione al programma europeo da 93,5 miliardi di euro apre all’Egitto nuovi margini di cooperazione scientifica e industriale, con riflessi sulla stabilità del Mediterraneo
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Egitto Mappa

L’Egitto è ufficialmente parte di Orizzonte Europa, il programma di ricerca e innovazione da 93,5 miliardi di euro dell’Unione europea. È il secondo Paese africano a essere pienamente associato, un passaggio che trasforma il Cairo da semplice partner regionale a co-protagonista della politica scientifica europea.

L’accordo è stato firmato a Bruxelles durante il vertice Ue–Egitto, alla presenza della presidente della Commissione Ursula von der Leyen e del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Hanno siglato il documento la commissaria europea per la Ricerca e l’Innovazione Ekaterina Zaharieva e il ministro egiziano dell’Istruzione superiore Mohamed Ayman Ashour.

Von der Leyen ha parlato di “opportunità per progetti e innovazioni all’avanguardia in settori vitali come gestione delle risorse idriche, agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare”. Parole che riassumono la direzione strategica di questo nuovo asse euro-mediterraneo: investire nella conoscenza come leva di stabilità e sviluppo comune.

La sfida dell’Egitto dentro Orizzonte Europa

L’adesione dell’Egitto non arriva a sorpresa. È l’esito di una cooperazione ventennale, iniziata con l’accordo scientifico e tecnologico Ue–Egitto del 2005 e consolidata nel programma Prima, dedicato alla gestione sostenibile dell’acqua e all’agricoltura mediterranea.

Con Orizzonte Europa, università, ricercatori e startup egiziane potranno ora partecipare a pieno titolo a tutti i bandi del programma, guidare consorzi e accedere ai finanziamenti europei alle stesse condizioni dei partner comunitari. L’obiettivo è rafforzare le capacità scientifiche nazionali e, al contempo, integrare il sistema egiziano nel mercato europeo della conoscenza. Per Bruxelles, significa portare dentro il perimetro europeo un partner stabile in una regione cruciale; per Il Cairo, significa modernizzare il proprio sistema di ricerca, aprendo nuove opportunità per università e imprese tecnologiche.

La cooperazione scientifica diventa così anche diplomazia applicata. In un Mediterraneo attraversato da crisi energetiche e instabilità politica, l’Ue investe in una forma di soft power che unisce sviluppo e fiducia reciproca.

Per l’Egitto, la priorità è tradurre l’accordo in risultati tangibili:

  • progetti su acqua,
  • agricoltura sostenibile,
  • tecnologie digitali,
  • salute pubblica.

Il ministero dell’Istruzione superiore ha già avviato programmi di formazione per rendere gli atenei più competitivi nei bandi europei, ma i vantaggi non sono solo accademici: Orizzonte Europa punta a stimolare la connessione tra ricerca e impresa, con l’obiettivo di attrarre investimenti privati e migliorare la capacità di innovazione delle aziende locali.

Bruxelles, dal canto suo, cerca di consolidare il legame politico con un Paese considerato cardine per la stabilità del Nord Africa e per la transizione energetica verso le rinnovabili.

Dalla gestione dell’acqua alla modernizzazione del sistema ricerca

Tra i primi campi di collaborazione emergono i progetti sull’acqua e sulla sicurezza alimentare, temi cruciali per il Nord Africa. L’Egitto, che dipende per oltre il 90% dal Nilo, affronta una crescente pressione sulle risorse idriche. Attraverso Orizzonte Europa, potrà partecipare a progetti per l’irrigazione intelligente, il riuso delle acque reflue e la resilienza climatica.

Queste iniziative collocano la ricerca al centro delle dinamiche regionali, perché una gestione più efficiente dell’acqua contribuisce anche alla stabilità sociale ed economica e rafforza la risposta ai cambiamenti climatici. La stessa Commissione europea vede in questo partenariato un modo per rafforzare la sicurezza alimentare regionale, migliorando la produttività agricola e la sostenibilità ambientale. Il Cairo, intanto, punta a utilizzare le risorse del programma per promuovere la ricerca applicata e la creazione di startup nei settori green e tech.

Con l’associazione a Orizzonte Europa, l’Egitto entra a far parte del gruppo di 21 Paesi associati al programma, insieme a Stati dello Spazio economico europeo, candidati all’adesione e partner della Politica europea di vicinato. La mossa rientra nella strategia della Commissione di estendere lo spazio della ricerca oltre i confini dell’Unione, costruendo un ecosistema scientifico aperto, competitivo e interdipendente.
Per Bruxelles, si tratta di investire in una cooperazione basata su criteri di qualità scientifica e governance, non su logiche di aiuto allo sviluppo. Per Il Cairo, è una scommessa di modernità: migliorare la gestione della ricerca, ridurre la burocrazia e aumentare la trasparenza dei finanziamenti.
La sfida sarà trasformare questa opportunità in risultati concreti: più progetti congiunti, maggiore presenza dei ricercatori egiziani nei consorzi europei, e un’integrazione effettiva tra università e industria.

Come ha sottolineato la commissaria Zaharieva, “l’integrazione dell’Egitto nel sistema europeo della ricerca rafforzerà la capacità collettiva di affrontare sfide comuni — dal cambiamento climatico alla transizione digitale — attraverso la conoscenza condivisa e la cooperazione scientifica”.