Competitività, von der Leyen: “400 miliardi di euro nel prossimo bilancio”

La tabella di marcia della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nell’ambito del Vertice della Comunità Politica Europea, a Copenaghen
1 ora fa
3 minuti di lettura
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Copenaghen (Afp)
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Copenaghen (Afp)

L’Europa ha un potenziale enorme, “ma dobbiamo liberarlo”. Ad affermarlo è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nell’ambito del Vertice della Comunità Politica Europea, a Copenaghen. Competitività è la stata la parole chiave del discorso della presidente, la quale ha spiegato di aver costruito il suo mandato sulle relazioni e raccomandazioni redatte nei rapporti degli ex premier italiani Mario Draghi e Enrico Letta.

“La diagnosi è stata assolutamente cristallina, così come l’urgenza che la sottende. E tutti noi ci impegniamo a rispettare questa diagnosi. Dobbiamo anche dire che si tratta di un caso unico. Non ci era mai capitato prima, e che tutti noi diciamo che questa è la strada giusta da percorrere. Ora dobbiamo metterla in atto”, ha aggiunto von der Leyen.

Competitività e innovazione

Un invito all’azione, quello di von der Leyen, che si è tradotto in diverse proposte: “Abbiamo istituito un fondo per startup e scale-up, di cui c’è un disperato bisogno per le nostre startup innovative che vogliono crescere qui nell’Unione europea”, ha affermato Ursula von der Leyen. “Per il prossimo bilancio a lungo termine, proponiamo un fondo per la competitività di 400 miliardi di euro proprio per rafforzarla e combinare capitale pubblico e privato”.

Competitività? Non senza innovazione. Anche in questo senso la presidente, nel suo discorso, è stata chiara: “Dobbiamo raddoppiare gli sforzi”. Una mossa che si traduce con il raddoppiare letteralmente gli investimenti in Horizon Europe, un programma dell’Unione europea di sostegno della ricerca scientifica e con lo scopo di trattenere e attrarre i talenti sul territorio europeo.

I punti deboli

A rallentare i progressi negli ambiti della competitività e dell’innovazione dell’Unione europea ci sono alcuni “punti deboli”: “Uno è il costo strutturale dell’energia, troppo elevato – ha spiegato la presidente -. L’altro è che, per quanto riguarda i servizi finanziari, non abbiamo un mercato unico. Non esiste. È troppo frammentato”.

Per il primo punto, la proposta è quella di ridurre la dipendenza dalla volatilità del mercato globale e investire di più in fonti energetiche nazionali ed economiche, dal nucleare alle rinnovabili, perché è qui che definiamo il prezzo. Sui mercati globali, sapete che la nostra dipendenza può essere facilmente sfruttata come arma. Naturalmente, sono consapevole che il gas è ancora un carico di base di cui avremo bisogno, ma le altre fonti energetiche devono essere ulteriormente potenziate. Abbiamo il Piano d’azione per l’energia accessibile, che è molto più ampio – investimenti in reti e interconnessioni, ad esempio – che è già stato presentato dalla Commissione”, ha specificato la presidente.

Sul secondo punto, quello del mercato dei capitali, l’Ue ha lanciato l’Unione del Risparmio e degli Investimenti. Un progetto che vedrà i cittadini europei coinvolti in un percorso di alfabetizzazione digitale al fine di convertire i capitali contenuti nei conti correnti dei risparmiatori in fonti di investimento per le aziende e i privati per sviluppare nuove possibilità di innovazione.

Il nodo della Difesa

Ma alla matassa si aggiunge il nodo della Difesa. La richiesta della Nato di investire il Pil degli Stati membri in misura maggiore per il comparto della Sicurezza ha visto, da parte dell’Unione europea, lo sblocco fino a 800 miliardi di euro di investimenti entro il 2030. Si tratta di “Safe”, lo Strumento di azione per la sicurezza dell’Europa che ha lo scopo di sostenere gli Stati membri che desiderino investire nella produzione industriale nel settore della difesa mediante appalti comuni attraverso la clausola di salvaguardia nazionale.

Accelerare sull’Ai

Anche l’Intelligenza artificiale e gli sforzi europei per finanziare maggiori soluzioni sono state al centro del dibattito di Copenaghen. “Le nostre aziende detengono oltre la metà del mercato globale delle soluzioni di automazione industriale. Disponiamo di una grande quantità di dati. Trasformiamoli in prodotti concreti”, ha aggiunto sul tema Ursula von der Leyen.

Dal Mercosur all’Indonesia

Negli ultimi nove mesi la Commissione europea ha chiuso accordi importanti con Paesi come il Messico, il gruppo Mercosur, la Svizzera e, la scorsa settimana con l’Indonesia, un gigante minerario.

“Quest’anno sono in programma accordi con India, Malesia e altri paesi – ad esempio i paesi aderenti al CPTPP che desiderano collaborare a stretto contatto con noi”. Si tratta dell’accordo commerciale di libero scambio Asia-Pacifico firmato nel marzo 2018 a Santiago del Cile da Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam, ai quali si è aggiunto nel 2023 il Regno Unito.