AI in Europa: innovazione, supercalcolo e investimenti. Senza temere le regole. Intervista a Valeria Sandei (Almawave)

La video-intervista all'indomani del Summit AI di Parigi e della presentazione di Velvet, uno dei più avanzati modelli italiani
1 giorno fa
2 minuti di lettura
Valeria Sandei

Qualcosa si muove nel mondo dell’intelligenza artificiale italiana. Almawave, che ha 15 anni di esperienza nel campo, ha presentato nei giorni scorsi Velvet, una famiglia di large language models destinata alle aziende, che parla sei lingue ma è fortemente radicata nel nostro paese. Valeria Sandei, amministratore delegato, è stata al Summit sull’AI di Parigi, e ha parlato con Eurofocus dell’evoluzione di questo ecosistema.

Puoi raccontarci com’era l’atmosfera al Summit sull’Intelligenza Artificiale di Parigi? Quali sono stati i principali spunti emersi?

L’Intelligenza Artificiale, e in particolare quella generativa, è ormai al centro della scena globale. Il summit ha confermato quanto questa tecnologia sia diventata strategica non solo per le aziende, ma anche per i governi. L’Europa ha fatto annunci importanti in materia di investimenti, con un pacchetto che potrebbe raggiungere i 200 miliardi di euro. Tuttavia, l’elemento chiave sarà la rapidità di esecuzione: non possiamo permetterci di aspettare troppo a lungo per tradurre queste decisioni in azioni concrete.

A proposito di accelerazione, l’Europa sembra aver cambiato approccio, anche con la recente decisione di abbandonare la AI Liability Directive. Come vedi l’ecosistema italiano in questo scenario?

In Italia l’innovazione sta facendo passi avanti significativi, e la nostra azienda ne è un esempio con il lancio di Velvet, una nuova famiglia di modelli di linguaggio sviluppata con il Cineca di Bologna, una delle principali infrastrutture di calcolo in Europa. Il nostro obiettivo è fornire soluzioni concrete per le aziende e le istituzioni, garantendo al contempo un forte radicamento in un contesto europeo.

Puoi spiegarci meglio cosa è Velvet? Quali sono le sue caratteristiche principali e a chi si rivolge?

Velvet è un modello di linguaggio open source, disponibile su Hugging Face, con due versioni iniziali: una da 14 miliardi di parametri e una più snella da 2 miliardi. Il modello più avanzato lavora in sei lingue e gestisce ampie finestre di contesto, analizzando e rielaborando documenti molto corposi. Le sue applicazioni spaziano dalla sintesi e interpretazione di testi alla classificazione di informazioni, rendendolo uno strumento particolarmente adatto per le organizzazioni, sia pubbliche che private.

Il progetto si inserisce in una rete di supercalcolo europea. Qual è il ruolo dell’Italia in questa infrastruttura?

L’Italia sta assumendo un ruolo di rilievo nel panorama europeo del calcolo ad alte prestazioni. Attraverso il supercalcolatore Leonardo, gestito da Cineca, il nostro paese diventa un punto di riferimento per Austria, Slovenia e altri paesi vicini. Inoltre, Almawave si è aggiudicata un bando europeo per la realizzazione del primo calcolatore industriale, che offrirà alle aziende strumenti di AI su misura per le loro esigenze.

L’High Performance Computing è un settore di cui si parla ancora poco nei media, ma è cruciale per lo sviluppo dell’AI. Quali sono le sue potenzialità?

L’AI ha tre pilastri fondamentali: dati, infrastruttura e competenze. Senza una base solida in questi ambiti, lo sviluppo rischia di essere limitato. Il supercalcolo è essenziale per l’addestramento e l’elaborazione di modelli avanzati, e noi stiamo lavorando per garantire che l’Italia abbia le risorse necessarie per competere a livello internazionale.

Dal punto di vista normativo, la regolamentazione europea rappresenta una sfida per le aziende?

Sì, la compliance è un tema complesso, soprattutto per le piccole e medie imprese. Normative come il GDPR, il Data Act e il Digital Services Act impongono vincoli stringenti, ma per un’azienda come la nostra, fortemente radicata in Europa, il rispetto di questi standard è una condizione naturale del nostro lavoro. L’importante è conoscere il quadro regolatorio e integrarlo nei processi aziendali in modo efficace.

Quali sono le prospettive di Almawave nei prossimi mesi? Quali saranno i vostri focus principali?

Ci concentreremo su due aspetti: l’innovazione tecnologica e l’applicazione dell’AI nei casi d’uso reali. L’obiettivo non è solo sviluppare tecnologie avanzate, ma anche tradurle in strumenti pratici per settori chiave come la sanità, la giustizia e la finanza. L’AI non è una bacchetta magica, ma un’abilitatrice che può migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi, consentendo alle persone di svolgere il proprio lavoro in modo più fluido ed efficace.