Ai e digitale: la partita dei dati

Intelligenza artificiale in Italia e in Europa: quali sfide e quale futuro?
5 mesi fa
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Ai e digitale

L’intelligenza artificiale e il futuro dei lavoratori in Italia, in Europa e nel mondo: questo è il tema dell’anno ed è quello con cui si sono aperti i lavori del primo panel dell’evento Notte delle Elezioni 2024 tenutosi in diretta dal Palazzo dell’Informazione dell’Adnkronos con il direttore Davide Desario e i vicedirettori Fabio Insegna e Giorgio Rutelli, oggi 9 giugno.

Per fotografare quanto sta accadendo in Italia e in Europa, l’Adnkronos ha invitato Martina Colasante, Government Affairs & Public policy manager di Google e Mario Nobile, direttore generale Agenzia per l’Italia Digitale (Agid). Competenze, formazione, sicurezza dei dati e competitività: ecco cos’è emerso.

Tra competenze e strategia: il ruolo dell’Ai

“Produrre la miglior intelligenza artificiale possibile e metterla a disposizione dei Governi: la strategia di Google è quella di lavorare e dialogare con le istituzioni per far sì che questo sia possibile – ha chiarito Martina Colasante, Government Affairs & Public policy manager di Google -. Vi è il timore che non tutti potranno beneficiare dell’intelligenza artificiale, per i costi e per le competenze. Con il progetto “Ai e Made in Italy” faremo in modo che ciò si possa realizzare. Google ha messo a disposizione formazione e consulenza alle Pmi per quanto riguarda una visione strategica dell’Ai. Il vecchio Parlamento e la vecchia Commissione si sono dedicate al tema e oggi l’Italia può porsi alla guida di questo cambiamento”.

Ma l’Italia è pronta all’Intelligenza artificiale? A rispondere al tema è stato Mario Nobile, direttore generale dell’Agid: “Sono più di 20 anni che utilizziamo l’intelligenza artificiale, negli ultimi anni gli strumenti sono sempre più sofisticati. L’Italia è il settimo paese al mondo per ricerca scientifica, per ricerca di base e con l’Europa possono sicuramente giocare una importante partita nella parte applicativa e di componenti. La nostra strategia è quella di riuscire a dare strumenti, applicazioni, e a valutare l’impatto e il rischio di queste applicazioni che non avranno solo effetti negativi, si pensi per la salute, per le macchine che curano o per altri servizi come il governo del territorio”.

L’importanza della protezione dei dati e la competitività

“Un tema sul quale stiamo lavorando è quello delle competenze e poi è quello della conservazione e protezione dei dati. Questo non è un tema di regolazione asfissiante, ma è un tema che chi svilupperà modelli trasparenti otterrà il maggior successo – Martina Colasante, Government Affairs & Public policy manager di Google -. L’amministrazione italiana, con enti come l’Inps riceve 16mila Pec ogni giorno e ha modificato l’attività dei suoi dipendenti con un sistema di Ai generativa. Nel sistema della salute, ci sono progetti per diagnosticare e curare. La direzione deve essere questa. Noi contiamo di estendere queste applicazioni, fornendo dei tool, una cassetta degli attrezzi. Il tempo è il fattore importante. Non ne abbiamo molto”.

Mario Draghi produrrà un report sulla competitività europea, commissionato a Ursula von der Leyen. La Cina ha un mercato con una grandissima capacità di finanziare il settore. Ormai gli Stati Uniti hanno fatto lo stesso per fornire gli Usa degli strumenti per una doppia transizione, energetica e digitale. Cosa fare per non essere sopraffatti?

“Importanti sono i fondi del Pnrr – ha concluso Nobile – Lo Stato non è solo ministero, ma regioni e città metropolitane. Con i fondi, con concorsi e affiancamenti si deve fare la differenza. La competitività sarà il tema sul quale l’Europa giocherà la partita più importante”.