La Cina ha annunciato il prolungamento di sei mesi di un’indagine antidumping sulle importazioni di carne suina provenienti dall’Unione europea. Ad annunciarlo è stato il Ministero del Commercio cinese che ha motivato la decisione sostenendo che il caso è più “complesso” di ciò che sembra. La data di scadenza dell’inchiesta è stata spostata al 16 dicembre. Ma cosa c’è davvero dietro?
Carne suina, cosa c’è dietro
L’inchiesta rinviata a dicembre nasce nel quadro dei dazi con i quali le super potenze mondiali “combattono” guerre commerciali. L’indagine cinese sulla carne suina, infatti, arrivava in risposta ai dazi europei imposti sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi. Questo aveva scatenato tensioni tra le due potenze economiche, con la Cina che ha reagito avviando procedure simili su altri prodotti, come il brandy e, appunto, la carne suina.
I dazi hanno avuto un impatto su oltre 2 miliardi di dollari di esportazioni di carne suina, colpendo principalmente i principali produttori, tra cui Spagna, Paesi Bassi e Danimarca. Nel 2024, le importazioni cinesi di carne suina, comprese le frattaglie, sono state pari a 4,8 miliardi di dollari. Di queste, oltre il 50%, proviene dall’Unione europea, con la Spagna capofila in termini di volume delle esportazioni.
Secondo analisti e produttori, ad aprile Pechino ha dimostrato la volontà di negoziare la sua più ampia indagine sulla carne suina ampliando l’accesso al mercato delle ciliegie spagnole e di specifici prodotti a base di carne suina.
Apertura ai negoziati
La proroga dell’indagine arriva in un momento cruciale, mentre delegazioni e funzionari di alto livello di Cina e Stati Uniti si riuniscono a Londra per discutere le relazioni commerciali tra i due Paesi. Sebbene non siano ancora chiari gli esiti di questi colloqui, Pechino ha sottolineato pubblicamente che affronterà la questione con fermezza, senza cedere a pressioni esterne.
La guerra commerciale globale continua ad evolversi, con la Cina che sembra cercare un equilibrio tra le sue relazioni con l’Europa e la necessità di difendere i propri interessi di fronte alle tensioni con Washington. La prossima fase dipenderà dalle decisioni politiche ed economiche che le varie parti prenderanno nei mesi a venire.
Intanto gli operatori del settore restano positivi e confidano nel lavoro e nelle intenzioni delle parti coinvolte. Come riportato da Reuters, Anne Richard, direttrice dell’associazione francese dell’industria suinicola ‘Inaporc’ ha affermato: “Preferiremmo che si prendessero il tempo necessario per le consultazioni prima di prendere qualsiasi decisione.
Il prolungamento dell’indagine “significa altri sei mesi di attesa, il che significa che la nube che incombe su di noi continuerà, ma restiamo fiduciosi e calmi“, ha affermato Giuseppe Aloisio, direttore generale dell’associazione spagnola dell’industria della carne ‘Anice’.