Il commercio via mare tra l’Unione europea e i Paesi extra-Ue ha registrato una significativa crescita nel 2023, con il valore complessivo delle merci trasportate che ha raggiunto i 2.406,3 miliardi di euro.
Si tratta di un incremento notevole rispetto agli 810,2 miliardi di due decenni fa, a conferma del ruolo sempre più rilevante del trasporto marittimo nel commercio internazionale dell’Ue.
Il mare si conferma il principale canale di scambio
Nel 2023, secondo quanto riporta l’Eurostat, il trasporto marittimo ha rappresentato il 47,4% del valore totale delle merci scambiate tra l’Ue e i paesi extra-Ue. In particolare, il 43,9% delle esportazioni e il 51,0% delle importazioni sono state trasportate via mare. Questo ha reso il trasporto marittimo il principale mezzo di scambio, superando di gran lunga altre modalità come il trasporto aereo e quello su strada.
L’analisi del periodo tra il 2002 e il 2023 mostra un aumento della quota di merci importate via mare del 9%, mentre la quota di esportazioni è aumentata del 4,3%. Questi dati indicano una chiara preferenza per il trasporto marittimo, soprattutto per le merci in entrata.
Gli altri canali di import-export
Accanto al predominio del trasporto via mare, il trasporto aereo ha giocato un ruolo rilevante per le merci di alto valore. Nel 2023, ha rappresentato il 26,2% delle esportazioni europee e il 17,4% delle importazioni. Il trasporto su strada, invece, ha coperto il 24,1% delle esportazioni e il 18,7% delle importazioni, con un leggero aumento rispetto ai decenni precedenti.
Il trasporto ferroviario, invece, ha mantenuto una quota marginale, con solo l’1,5% delle esportazioni e l’1,3% delle importazioni, mentre altre modalità come i gasdotti hanno visto un calo nelle loro quote complessive, in parte a causa del miglioramento delle infrastrutture che ha favorito altre vie di trasporto.
Differenze geografiche
Le differenze geografiche all’interno dell’Ue influenzano in modo significativo la scelta del mezzo di trasporto. Nel 2023, Grecia (70,2%), Spagna (66,8%) e Portogallo (65,1%) hanno registrato le quote più alte di esportazioni extra-Ue via mare, grazie alla loro posizione geografica privilegiata e alla vicinanza ai principali porti internazionali.
Al contrario, in Paesi insulari come l’Irlanda, il trasporto aereo ha giocato un ruolo fondamentale, rappresentando il 57,3% delle esportazioni. Dall’altra parte dell’Ue, nei paesi dell’Europa orientale, come Repubblica Ceca e Slovenia, il trasporto su strada è risultato il principale canale di scambio, riflettendo la loro vicinanza ai mercati eurasiatici.
Trasporto marittimo: il primato delle importazioni
In termini di importazioni, il trasporto marittimo ha registrato percentuali ancora più elevate. Paesi come Portogallo (80,3%), Grecia (79,0%) e Lituania (75,0%) hanno visto la maggior parte delle loro merci extra-Ue entrare via mare, consolidando il ruolo cruciale di questo settore per l’economia europea. Solo in alcune nazioni, come Repubblica Ceca e Slovenia, il trasporto su strada ha mantenuto la leadership.
L’analisi del 2023 dimostra che il trasporto marittimo continua a essere la spina dorsale del commercio extra-Ue dell’Unione europea. Nonostante l’importanza crescente di altre modalità, il mare rimane il mezzo di trasporto preferito per la sua capacità di movimentare grandi volumi di merci a costi competitivi. Tuttavia, le scelte variano in base a fattori geografici, infrastrutturali e commerciali, rendendo il panorama del trasporto europeo sempre più diversificato.
Con l’incremento del commercio globale e il potenziamento delle infrastrutture portuali, si prevede che il trasporto marittimo continui a crescere nei prossimi anni, rafforzando ulteriormente il ruolo dell’Europa nei mercati internazionali.