Guerra agli e-commerce extra Ue: piccoli pacchi nel mirino delle dogane

Il 91% di tutte le spedizioni di e-commerce di valore inferiore a 150 euro proveniva dalla Cina nel 2024
3 ore fa
2 minuti di lettura
Temu Shein Afp
Temu Shein (Afp)

Il Consiglio Ue dichiara guerra alla concorrenza “sleale” e dà il via libera ai dazi anche sui mini-pacchi, quelli esenti, fino ad oggi, da tariffe doganali. L’Ecofin ha votato per l’abolizione dell’esenzione dei dazi sui pacchi provenienti da Paesi extra Ue e che valgono meno di 150 euro. Lo scopo è quello di dare un segnale agli e-commerce cinesi. La norma potrebbe entrare in vigore già dal 2026 e non dal 2028 come prevederebbe la riforma approvata.

“Siamo soddisfatti per l’accordo su questa misura”, ha affermato il ministro dell’economia italiano Giancarlo Giorgetti, il quale ha sottolineato come il fenomeno dei piccoli pacchi extra Ue si sia intensificato negli ultimi anni e abbia visto “il nostro mercato invaso da spedizioni online da parte di piattaforme non europee. Un fenomeno che sta distruggendo il commercio al dettaglio. Molto bene – aggiunge Giorgetti – anche l’accordo che abbiamo trovato in sede Ecofin che consente di anticipare l’applicazione della norma già dal 2026 per i Paesi che vorranno farlo”.

Eliminazione della soglia dei dazi doganali “già dal 2026”

La riforma prevede che i dazi doganali pertinenti si applicheranno a tutte le merci che entrano nell’Ue, allineando il sistema alle norme vigenti in materia di imposta sul valore aggiunto sulle merci importate. La nuova norma, secondo quanto approvato dall’Ecofin, dovrebbe entrare in vigore dal 2028, data nella quale si presume possa concludersi la messa a punto dell’Hub dati doganali dell’Ue, la piattaforma europeo pensata per interagire con le dogane e rafforzare i controlli. L’hub è attualmente in fase di negoziazione tra il Consiglio e il Parlamento europeo nell’ambito di una più ampia riforma fondamentale del quadro doganale dell’Ue. Le sue funzionalità, che consentiranno il calcolo e la notifica dell’obbligazione doganale per articolo, consentiranno alle autorità doganali di tutta l’Ue di applicare il regime doganale completo ai piccoli pacchi che entrano nell’Ue.

Ma il divieto all’esenzione potrebbe entrare in vigore anche a partire dal prossimo anno: “Sono molto lieta che abbiamo raggiunto un accordo sull’eliminazione della soglia doganale di 150 euro – ha spiegato Stephanie Lose, ministra danese per gli affari economici, che detiene la presidenza di turno del Consiglio -. Garantiamo che i dazi siano pagati a partire dal primo euro, creando condizioni di parità per le imprese europee e limitando l’afflusso di merci a basso costo. Abbiamo anche concordato sulla necessità di lavorare per una soluzione temporanea il prima possibile, nel 2026”.

Il peso dei piccoli pacchi extra Ue

Secondo i dati diffusi dal Consiglio Ue, fino al 65% dei piccoli pacchi che entrano nel territorio sono sottostimati per evitare i dazi doganali all’importazione. Oltre il peso che ciò comporta sulla competitività europea nella vendita al dettaglio, il Consiglio ha sollevato anche problemi legati al peso ambientale che i mini-pacchi posseggono. Secondo la Commissione, il 91% di tutte le spedizioni di e-commerce di valore inferiore a 150 euro proveniva dalla Cina nel 2024.

Data l’urgenza della situazione, il Consiglio si è inoltre impegnato a lavorare per trovare una soluzione semplice e temporanea per imporre dazi doganali su tali merci il prima possibile e cioè nei prossimi mesi e fino a quando l’hub dati non diventerà operativo nel 2028. I lavori per sviluppare la soluzione proseguiranno nelle prossime settimane.

Shein e Temu nel mirino?

L’Unione europea ha già adottato in passato diversi provvedimenti in matria di dazi doganali e sicurezza dei prodotti contro i grandi stock cinesi, Shein e Temu per esempio. Oltre l’abolizione della soglia dei 150 euro sotto la quale le merci importate dalla Cina non pagavano dazi, i governi europei stanno valutando l’introduzione di una tassa aggiuntiva (ad esempio 2 euro per pacchi sotto i 2 kg) per colpire i colossi del fast fashion cinese.

La Commissione europea, inoltre, ha avviato verifiche sui prodotti venduti da tali colossi, rilevando articoli pericolosi per la salute degli acquirenti: dagli impermeabili per bambini contenenti sostanze tossiche ad occhiali senza protezione Uv.

Nello specifico è stata la Francia, recentemente, a fare da apripista con una legge dedicata e con misure drastiche – come la sospensione del sito Shein e i maxi-controlli doganali – per casi che hanno attirato l’attenzione internazionale: parliamo dello scandalo della vendita di bambole gonfiabili con sembianze infantili e di armi (machete, tirapugni) presenti sulla piattaforma. Il tutto, a pochi giorni dall’apertura dei primi negozi fisici a Parigi.