Dombrovskis al parlamento italiano: “Semplificare per un’Europa più competitiva”

Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea presenta l’agenda per ridurre la burocrazia e rilanciare l’economia. Obiettivo: tagliare 37 miliardi di costi amministrativi
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Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, è a Roma per partecipare alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina e, anche, per presentare davanti al Parlamento italiano la strategia di semplificazione normativa che Bruxelles intende attuare nei prossimi anni.

“Sono grato per l’invito”, ha esordito Dombrovskis davanti alla Commissione parlamentare per la Semplificazione. “È particolarmente appropriato parlare di semplificazione qui in Italia, la patria di Leonardo da Vinci che diceva: la semplicità è la massima sofisticazione”.

Un richiamo simbolico a una cultura che coniuga creatività e rigore, scelto come cornice di una riflessione su come l’Europa possa restare competitiva in un contesto globale sempre più difficile.

Il contesto: un’Europa che rischia di perdere slancio

Dombrovskis non ha nascosto le criticità. “L’Europa resta un’isola di stabilità, ma la crescita economica sta rallentando”, ha detto. “Questo frena la nostra capacità di difendere i nostri valori e di mantenere il nostro tenore di vita”.

In un mondo dove “la concorrenza globale è feroce e gli altri non giocano secondo le nostre regole”, l’Europa rischia di rimanere indietro se non interviene sui nodi che ostacolano l’innovazione e gli investimenti.

Troppa burocrazia: il 60% delle imprese vede la regolamentazione come un ostacolo

Il cuore del problema, secondo la Commissione, è un accumulo di normative e adempimenti che si è intensificato negli ultimi cinque anni.

“Oggi oltre il 60% delle imprese europee considera le regole un ostacolo agli investimenti”, ha denunciato Dombrovskis. La situazione è ancora più critica per le piccole e medie imprese – che rappresentano il 99% del tessuto produttivo europeo – il 55% delle quali indica la burocrazia come la principale sfida.

“La mole di obblighi sta soffocando l’innovazione, scoraggiando nuovi progetti e mettendo a rischio i posti di lavoro”, ha aggiunto.

Cosa prevede l’agenda di semplificazione

L’agenda, anticipata a gennaio nel documento “Bussola per la competitività”, si pone un obiettivo preciso: ridurre del 25% i costi amministrativi per tutte le imprese e del 35% per le PMI. In valore assoluto significa tagliare circa 37,5 miliardi di euro l’anno entro la fine del mandato della Commissione.

La strategia si chiama “Un’Europa più semplice e veloce” e si fonda su quattro pilastri:

1. Garantire risultati concreti delle politiche UE

2. Rendere le regole più snelle e immediate

3. Migliorare il processo di produzione normativa

4. Rafforzare la collaborazione con Stati membri e portatori di interesse

“Non si tratta di deregolamentare o di abbassare gli standard”, ha precisato Dombrovskis. “La semplificazione non è una corsa al ribasso, ma un modo per far funzionare le regole in modo più efficace e meno gravoso”.

I primi risultati: oltre 8 miliardi di risparmi stimati

Il vicepresidente ha illustrato alcune delle misure già adottate nel primo semestre 2025:

  • Proposte per semplificare il reporting di sostenibilità e la due diligence delle imprese
  • Norme più semplici per l’agricoltura europea
  • Introduzione della categoria “small-mid cap” per ridurre gli oneri di compliance
  • Interventi sul mercato unico della difesa
  • Nuove regole più snelle su classificazione e etichettatura di sostanze chimiche, fertilizzanti e cosmetici

Secondo stime conservative, questi interventi genereranno risparmi annuali per oltre 8,5 miliardi di euro. “Ma è solo l’inizio”, ha assicurato Dombrovskis.

Coinvolgere le imprese: “reality check” e dialoghi di implementazione

Un elemento centrale del piano è il coinvolgimento diretto di chi le regole le deve applicare: imprese grandi e piccole, associazioni di categoria, enti pubblici.

La Commissione ha avviato due strumenti innovativi:

  • Reality check, confronti diretti con operatori sul campo per capire quali norme creano più problemi pratici
  • Implementation dialogues, due per ogni Commissario ogni anno, per raccogliere idee su semplificazione, cattiva applicazione, eccessi di burocrazia

“L’ascolto dei soggetti interessati è cruciale per rendere le regole sostenibili”, ha spiegato.

Un cambio di mentalità per contrastare lo scetticismo

In conclusione, Dombrovskis ha lanciato un messaggio politico chiaro: “Dobbiamo contrastare la percezione che l’Unione europea sia un meccanismo che impone solo oneri. I cittadini meritano un’Europa che ascolta, reagisce e produce risultati”.

La semplificazione, dunque, come risposta non solo economica ma anche politica, per ridare legittimità all’azione europea in un momento in cui lo scetticismo cresce.

Prossimi passi

La Commissione prevede di completare il “check-up” dell’intero corpo normativo europeo entro il mandato in corso. Il percorso si annuncia complesso, ma Dombrovskis ha promesso determinazione: “Abbiamo l’ambizione necessaria. Siamo decisi a cambiare il modo in cui Bruxelles produce le regole”.

Il vicepresidente della Commissione UE Dombrovskis presenta al Parlamento italiano il piano per ridurre la burocrazia: meno costi per imprese e PMI, più competitività in Europa.