Tra tensioni geopolitiche ed economiche, l’Ue continua a lavorare sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, dove è arrivata prima di tutti con l’approvazione dell’AI Act.
Oggi, 26 settembre, presso la sede della Commissione Europea, è stato presentato il primo gruppo di sottoscrittori dell’AI Pact, un framework operativo ad adesione volontaria che anticipa l’applicazione di alcune parti del regolamento europeo. Giova ricordare che l’AI Act seguirà un’applicazione progressiva che è iniziata ad agosto 2024 e troverà la massima esplicazione ad agosto 2027.
Chi vuole far parte del cambiamento fin da subito può aderire all’AI Pact, come spiegato ad Eurofocus da Giuseppe Valciago, partner di 42 Law Firm.
Tra i primi sottoscrittori dell’iniziativa ci sono 75 grandi aziende (con più di 250 dipendenti), 11 aziende medie (tra 50 e 249 dipendenti) e 28 aziende piccole (meno di 50 dipendenti). Spiccano OpenAI, Google, Microsoft, Samsung, Adobe, Snapchat e Mastercard ma anche le assenze di Meta e TikTok dai firmatari.
Come commenta la decisione di TikTok e Meta di non essere tra i ‘fist mover’ dell’AI Pact?
“Meta, come altre grandi aziende del settore, si trova in una posizione delicata. La decisione di non aderire all’AI Pact riflette la complessità di adattarsi a un quadro normativo che, sebbene non vincolante, richiede un coordinamento strategico e operativo importante. Non dimentichiamo che i tempi per aderire alla versione definitiva degli impegni sono stati particolarmente stretti, e che le aziende hanno avuto poco tempo per coinvolgere tutti i loro stakeholder interni.”
L’AI Pact rappresenta un percorso anticipato verso l’AI Act, che entrerà in vigore a partire dal 2025. Che valore ha per le aziende che hanno deciso di aderire?
“Il valore del Pact è significativo, soprattutto per le aziende che vogliono posizionarsi come prime nell’applicazione dei principi chiave del futuro AI Act: trasparenza, accountability e affidabilità. Il fatto che 114 aziende, tra cui nomi del calibro di Google, OpenAI, Microsoft e altri grandi player, abbiano scelto di aderire al Pact è una testimonianza della rilevanza che questo percorso anticipato ha acquisito.”
La mancata adesione di Meta e TikTok può essere considerata un segnale di distacco dalle istituzioni europee o c’è un’altra spiegazione?
“La mancata adesione di Meta e TikTok potrebbe dipendere da vari fattori. Come ho già menzionato, i tempi di adesione sono stati molto stretti e non dimentichiamo che, fino ad oggi, la lista dei sottoscrittori era riservata. Alcuni grandi attori potrebbero aver preferito attendere e osservare le mosse dei concorrenti prima di prendere una decisione definitiva. È plausibile che anche la pausa estiva abbia influito, rendendo più difficile per le aziende completare il processo di consultazione interna in tempi rapidi.”
Cosa ci può dire sull’importanza di una partecipazione più ampia al Pact, soprattutto per garantire l’applicazione uniforme del futuro AI Act?
“L’armonizzazione nell’applicazione dell’AI Act è un tema cruciale. Durante la cerimonia odierna, si è discusso del rischio di una frammentazione delle norme tra i vari Stati membri e, a livello globale, con altre giurisdizioni. La Commissione Europea dovrà lavorare a stretto contatto con le aziende per evitare interpretazioni non armonizzate o contraddittorie da parte delle Autorità nazionali. Questo non solo per garantire la conformità, ma anche per promuovere la competitività delle imprese europee nel contesto internazionale.”
Guardando al futuro, quali sono le prossime mosse della Commissione Europea per promuovere il Pact e l’AI Act?
“La Commissione e l’AI Office hanno già pianificato una serie di iniziative per ampliare l’adesione al Pact. Workshop, webinar e altre attività di formazione saranno fondamentali per coinvolgere le aziende che non hanno ancora aderito e per condividere le esperienze di chi è già parte del programma. C’è un forte impegno da parte delle istituzioni per garantire che le aziende abbiano tutto il supporto necessario per conformarsi agli standard del futuro AI Act, senza sacrificare l’innovazione.”
Se l’adesione volontaria di aziende leader nel settore dimostra la volontà di seguire l’approccio europeo sull’AI, resta da vedere come la Commissione saprà gestire le posizioni di realtà come Meta e TikTok, che per ora hanno scelto di rimanere alla finestra. Sullo sfondo i recenti contrasti tra Bruxelles e i due colossi dei social media.