AI Factories e centri dati: così l’Ue vuole diventare il ‘continente dell’intelligenza artificiale’

La Commissione ha presentato l''AI Continent Action Plan', con l'obiettivo di superare gli ostacoli che hanno scavato l’ampio divario di competitività e innovazione con gli Usa e la Cina
3 giorni fa
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Intelligenza Artificiale
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L’Unione europea può diventare un ‘continente dell’Intelligenza Artificiale’, superando gli ostacoli che hanno scavato l’ampio divario di competitività e innovazione con gli Usa da una parte e la Cina dall’altra? La Commissione pensa di sì, perché, come la presidente Ursula von der Leyen ha detto già durante l’AI Summit di Parigi dello scorso febbraio, “la corsa all’Intelligenza Artificiale è appena iniziata”.

Riprendendo il filo di quel discorso, che non a caso era incentrato sull’azione, oggi l’esecutivo Ue ha presentato l’AI Continent Action Plan. La ricetta, in sintesi, passa per la creazione di ‘gigafactory’, lo sviluppo delle competenze, un’Unione dei dati e soprattutto la semplificazione normativa.

Una priorità che la Commissione si era già data nelle proprie linee guida per i prossimi cinque anni, in scia con il Rapporto Draghi sulla competitività.

Gli obiettivi: innovazione e tutela della democrazia

Gli obiettivi che il documento persegue si muovono su due dimensioni: intanto, a livello economico, il fatto che l’intelligenza artificiale favorirà l’aumento della produttività e l’innovazione dei modelli di business. Poi, a livello politico, la consapevolezza che le tecnologie svolgono un ruolo sempre più importante nell’equilibrio globale del potere e che dunque sarà attraverso di esse che si declineranno sovranità, sicurezza e democrazia. Tutti valori che l’Unione intende proteggere.

In sostanza, non si può rimanere indietro. “Nel mondo interconnesso e in rapida evoluzione di oggi, l’intelligenza artificiale non è più “solo” un vantaggio competitivo; è una necessità per essere competitivi e colmare il divario di innovazione”, ha commentato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia. “È giunto il momento di agire”, ha continuato calcando sull’aspetto dell’urgenza.

Ma agire in che modo? Il Piano individua cinque aree strategiche per rendere il blocco dei Ventisette leader globale nell’AI.

Creare un’infrastruttura per l’AI su larga scala

Per quanto riguarda le infrastrutture necessarie per sviluppare l’AI, il Piano si muove in più ambiti.

Innanzitutto, una rete di ‘fabbriche di intelligenza artificiale (AI Factories)’ che aiuteranno le startup, l’industria e i ricercatori europei del settore a sviluppare modelli e applicazioni di intelligenza artificiale. La Commissione vuole implementarla entro il 2026 e il budget previsto è di 10 miliardi dal 2021 to 2027. Su 13 di queste fabbriche si sta già lavorando.

Altra direttrice d’azione, fondamentale, è la creazione di cinque gigafactory di IA, previste nella Bussola della Competitività, riproposte durante l’AI Summit di Parigi e ora confermate.

Le gigafactory saranno strutture su larga scala dotate di circa 100mila chip di IA all’avanguardia, quattro volte di più rispetto alle attuali fabbriche di AI. In sostanza, sfrutteranno un’enorme potenza di calcolo per addestrare e sviluppare modelli di IA complessi. Attraverso di esse, si punta a guidare la prossima ondata di modelli innovativi e allo stesso tempo a promuovere l’autonomia strategica dell’Ue in settori industriali e scientifici ritenuti critici.

Per realizzarle, saranno necessari investimenti pubblici e privati; infatti oggi stesso è stato pubblicato invito ai Paesi membri a manifestare interesse a investire o ospitare tali gigafactory. Una mossa utile anche a ‘sondare’ il sentiment del blocco rispetto a questa iniziativa.

L’Action Plan conferma anche i 20 miliardi di euro promessi da von der Leyen per le gigafactory nell’ambito di InvestAI, un’iniziativa per mobilitare 200 miliardi di investimenti nell’IA in tutta Europa lanciata sempre in occasione dell’AI Summit.

Data Lab e Data Union per dati di alta qualità

Un elemento importante del Piano d’Azione è la creazione di Data Lab che saranno parte integrante delle fabbriche di intelligenza artificiale, con l’obiettivo di migliorare l’accesso, la fornitura, la messa in comune e la condivisione sicura dei dati alta qualità provenienti da diverse fonti. Non solo, ma nel 2025 verrà lanciata una strategia per l’Unione dei Dati, attraverso la quale verrà creato un vero e proprio mercato interno per i dati, in grado di espandere le soluzioni di IA.

La Commissione, infine, presenterà un Cloud and AI Development Act per stimolare gli investimenti del settore privato nella capacità del cloud e nei data center. L’obiettivo è almeno triplicare la capacità dei data center dell’Ue nei prossimi cinque-sette anni, dando priorità a quelli sostenibili.

Promuovere l’adozione dell’AI nei settori strategici

L’AI è una parte imprescindibile dell’innovazione e della competitività ma, nota la Commissione, solo il 13,5% delle aziende europee l’ha adottata. Perciò, nei prossimi mesi verrà lanciata la strategia ‘Apply AI’, per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale in settori strategici come l’automotive e la produzione avanzata ma anche nell’ambito pubblico, ad esempio in sanità.

A tal proposito, giocheranno un ruolo importante le ‘AI Factories’ e gli European Digital Innovation Hub (Edih), sportelli unici che aiutano le aziende e le organizzazioni del settore pubblico a rispondere alle sfide digitali e a diventare più competitive.

“Questo Piano d’azione delinea le aree chiave in cui è necessario intensificare gli sforzi per fare dell’Europa un continente leader nell’IA. Stiamo lavorando per un futuro in cui l’innovazione tecnologica stimoli l’industria e i servizi pubblici, apportando benefici concreti ai nostri cittadini e alle nostre imprese attraverso un’IA affidabile”, ha spiegato Virkkunen.

Rafforzare le competenze e i talenti dell’Ai

Tasto dolente, le competenze digitali e soprattutto quelle legate all’Ai. La Commissione intende attirare talenti extra Ue – esperti e ricercatori – aprendo percorsi di immigrazione legale tramite iniziative come il Talent Pool, l’azione Marie Skłodowska-Curie ‘MSCA Choose Europe’ e le borse di studio offerte dalla futura AI Skills Academy. Ma prevede anche programmi di istruzione, aggiornamento e formazione sull’IA e sull’IA generativa in settori chiave.

Semplificazione normativa

Una delle richieste che hanno fatto più rumore negli ultimi mesi, e che anche la Commissione europea ritiene imprescindibile e urgente, è la semplificazione delle normative, non solo sull’AI ma anche sull’AI.

Il Piano presentato oggi, quindi, vuole facilitare l’attuazione dell’Ai Act rafforzando allo stesso tempo la fiducia dei cittadini e garantendo la certezza del diritto. Vuole anche fornire strumenti e consulenza gratuiti e personalizzati alle aziende. Per fare questo, Virkkunen ha ammesso che “si sta rivedendo tutto il pacchetto” dell’AI Act per semplificarlo e ha sottolineato che si sta lavorando a documenti guida, standard e un codice di condotta.

La vicepresidente ha anche evidenziato come “ai sensi del Risk-Based AI Act, circa l’85% di tutti i sistemi di intelligenza artificiale rimanga non regolamentato. Vogliamo che queste aziende sappiano di non essere soggette ad alcuna norma ai sensi del Risk-Based AI Act. E per il restante 15% vogliamo raggiungere la massima semplicità”.

Il Piano d’azione annuncia anche l’apertura nell’estate del 2025 di un AI Service Desk per rispondere alle domande che gli stakeholder potrebbero avere su come conformarsi alla legge sull’intelligenza artificiale. Sarà uno strumento che eviterà alle aziende di dover pagare per consulenze legali.

Le consultazioni pubbliche

Infine, parola a tutte le parti coinvolte. La Commissione ha avviato oggi due consultazioni pubbliche, che dureranno fino al 4 giugno 2025. La prima invita gli interessati a condividere le proprie opinioni sul Cloud and AI Development Act; la seconda specifica su Apply AI per identificare le priorità, le sfide e la pertinenza delle soluzioni proposte, comprese misure aggiuntive per garantire un’applicazione semplice dell’AI Act. Su Apply AI la Commissione organizzerà anche dialoghi con i rappresentanti dell’industria e del settore pubblico per contribuire a definire la strategia.

A maggio poi verrà avviata una terza consultazione pubblica sulla strategia per l’Unione dei dati.
In questo contesto, Virkkunen ha fatto sapere che ci sarà un ‘AI Factory Tour‘, che “inizierà con quello in Lussemburgo, Luxprovide, ad aprile, seguito da Jupiter a Julich/Germania e Cineca/Bologna in Italia”.