Cani e gatti, la proposta europea: microchip e registrazione obbligatori per tutti

Il Parlamento europeo approva la proposta di legge della Commissione che punta a introdurre normi comuni su benessere animale e tracciabilità. Ora parte il negoziato
2 giorni fa
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Cane e Gatto

Norme più severe su benessere e tracciabilità di cani e gatti e standard minimi europei per i loro allevamento, l’alloggio e la gestione. Con 457 voti a favore, 17 contrari e 86 astensioni, l’Europarlamento ha approvato oggi la propria posizione negoziale relativamente alle prime norme dell’Unione sul tema.

Il 44% degli europei ha un animale da compagnia, ma pericolo commercio illegale

L’indagine Eurobarometro A2023 ha rilevato che il 44 % dei cittadini dell’Ue possiede animali da compagnia e il 74 % ritiene che il loro benessere debba essere tutelato meglio. Negli ultimi anni il commercio di cani e gatti è cresciuto notevolmente, raggiungendo un valore annuo stimato di 1,3 miliardi di euro e con una forte crescita dell’online: circa il 60% delle vendite avviene sul web. Tuttavia, si registrano situazioni al di sotto degli standard, fonte di sofferenza e disagio per gli animali, oltre al persistere del commercio illegale e del trasporto dall’interno e dall’esterno dell’Unione.

Una situazione agevolata dalla mancanza di norme comuni ai Paesi membri in materia di benessere degli animali e sull’allevamento, la detenzione e la vendita professionale di cani e gatti. Per questo motivo, nel 2023 la Commissione ha presentato una proposta che stabilisce per la prima volta norme minime a livello dell’Unione.

Cosa prevede la proposta su cani e gatti

Gli eurodeputati chiedono che tutti i cani e gatti nell’Ue siano identificabili individualmente tramite microchip e che siano registrati in banche dati nazionali interoperabili. I numeri di identificazione dei microchip, insieme alle informazioni contenute sulla banca dati nazionale corrispondente, dovrebbero essere conservati in una banca dati indicizzata gestita dalla Commissione.

In sintesi, le norme prevedono:

obbligo di microchip e registrazione per tutti i cani e gatti detenuti da privati cittadini
obbligo di dotare di microchip i cani e i gatti importati da Paesi terzi a scopo di vendita prima dell’ingresso nell’Ue
registrazione obbligatoria di cani e gatti importati, sia per scopi commerciali che non commerciali (per evitare che entrino nell’Ue come animali da compagnia non commerciali per poi essere successivamente venduti)
divieto di vendita nei negozi di animali.

Per quanto riguarda l’allevamento, secondo i deputati deve essere vietato se tra genitori e figli, nonni e nipoti, o fratelli e sorelle, anche solo da un genitore in comune. Si chiede inoltre di vietare allevamenti di cani o gatti con tratti ‘estremi’ che comportino un elevato rischio di effetti negativi sul loro benessere, nonché il divieto di utilizzo di questi animali – oltre che di cani e gatti mutilati – in mostre, esposizioni o competizioni.

Inoltre, si vuole introdurre il divieto di legare gli animali, salvo nei casi necessari per cure mediche, e di usare collari a punte o a strozzo privi di dispositivi di sicurezza.

“Si tratta di un chiaro passo avanti contro l’allevamento illegale e l’importazione irresponsabile di animali da Paesi terzi”, ha commentato Veronika Vrecionová, relatrice e presidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.

Gli eurodeputati avvieranno ora i negoziati con il Consiglio sulla forma finale della normativa.