Via libera Consiglio Ue a riforma mercato elettrico: “Verso futuro senza emissioni di carbonio”

Via libera Consiglio Ue a riforma mercato elettrico: “Verso futuro senza emissioni di carbonio”
2 mesi fa
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Mercato Energetico
Mercato Energetico

Prezzi energetici più stabili, minore dipendenza dal prezzo dei combustibili fossili e una migliore protezione dalle crisi future: la nuova riforma Ue del mercato elettrico è realtà. Approvata poche ore fa dal Consiglio, il cammino degli Stati membri verso l’obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio prosegue.

“Gli accordi di acquisto di energia (PPA) sono contratti a lungo termine e forniscono stabilità a clienti e investitori; le norme aggiornate ne promuovono l’adozione e riducono la burocrazia e gli oneri inutili. In linea con i loro piani di decarbonizzazione, gli Stati membri possono sostenere ulteriormente gli investimenti nelle energie rinnovabili nell’ambito di accordi di acquisto di energia, anche attraverso la creazione di sistemi di garanzia”, si legge nella nota Ue. Ma vediamo le novità.

Approvata riforma mercato elettrico

La riforma si inserisce nel progetto Ue di tutelare mercato e consumatori rispetto all’uso dell’energia elettrica e agli eventuali contratti impiegati. Gli accordi di acquisto di energia (PPA) sono contratti a lungo termine che offrono stabilità ai clienti e agli investitori. Le nuove regole ne promuovono l’adozione e riducono la burocrazia e le spese inutili. In linea con i loro piani di decarbonizzazione, gli Stati membri possono ulteriormente sostenere gli investimenti nelle energie rinnovabili attraverso gli accordi di acquisto di energia, anche istituendo schemi di garanzia.

La formula è quella dei contratti bilaterali per la differenza (CfD), o schemi equivalenti con gli stessi effetti, per i loro schemi di sostegno diretto dei prezzi, al fine di sostenere nuovi investimenti nella generazione di elettricità e garantire che i prezzi dell’elettricità siano meno influenzati dalla volatilità dei prezzi dei mercati basati sui combustibili fossili.

Ma cos’è un contratto bilaterale per la differenza? In un contratto bilaterale per la differenza con un’entità pubblica, i produttori di energia sarebbero protetti con una remunerazione minima, mentre dovrebbe essere garantito che operino e partecipino in modo efficiente ai mercati dell’elettricità e reagiscano alle circostanze di mercato. In periodi di prezzi elevati, dovrebbero restituire i ricavi eccessivi, che possono poi essere distribuiti ai clienti finali. I contratti bilaterali per la differenza possono essere applicati a investimenti in nuovi impianti di generazione di energia basati su energia eolica, energia solare, energia geotermica, energia idroelettrica senza serbatoio ed energia nucleare.

Migliore preparazione contro le future crisi

“Le nuove regole danno al Consiglio il potere di dichiarare una crisi, sulla base di una proposta della Commissione, in caso di prezzi molto elevati nei mercati all’ingrosso dell’elettricità, o se c’è un forte aumento dei prezzi al dettaglio dell’elettricità – spiega il Consiglio Ue -. L’azione da intraprendere da parte degli Stati membri in caso di crisi elettrica dichiarata include misure già esistenti secondo le attuali norme dell’UE, come la riduzione ulteriore dei prezzi dell’elettricità per i clienti vulnerabili e svantaggiati. Gli Stati membri dovrebbero anche prevenire qualsiasi distorsione indebita del mercato interno dell’elettricità, garantendo un campo di gioco equo per i fornitori durante il periodo di crisi”.

Protezione dei consumatori e sicurezza dell’approvvigionamento

Gli Stati membri rafforzeranno le loro misure per proteggere i clienti vulnerabili e “poveri” di energia, incluso il divieto di disconnessioni. La riforma incoraggia inoltre ulteriormente gli schemi di condivisione dell’energia, in complemento alle disposizioni esistenti sulle comunità di energia rinnovabile e le comunità di energia dei cittadini.

“Nel cammino verso un sistema privo di carbonio, i cosiddetti meccanismi di capacità – misure introdotte dagli Stati membri per affrontare le preoccupazioni sulla capacità – diventeranno un elemento più strutturale del mercato dell’elettricità e non saranno più misure temporanee. Ciò migliorerà la sicurezza dell’approvvigionamento e aumenterà la flessibilità, poiché la quota di energie rinnovabili aumenterà gradualmente”, continua il Consiglio Ue.

Cosa accadrà al mercato energetico?

Il regolamento sul mercato dell’elettricità formalmente adottato oggi modifica il precedente e sarà ora firmato e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione e diventerà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri. Gli Stati membri dell’UE avranno fino a sei mesi per adeguare la loro legislazione nazionale alle disposizioni della direttiva sul mercato dell’elettricità.

Per Tinne van der Straeten, ministra belga dell’Energia, “la giornata di oggi segna una tappa fondamentale per l’Ue verso un futuro più verde e senza emissioni di carbonio per tutti. Con l’adozione della riforma del mercato elettrico, diamo più potere ai consumatori, garantiamo la sicurezza dell’approvvigionamento e apriamo la strada a un mercato dell’energia più stabile, prevedibile e sostenibile”.