La corsa per fermare il riscaldamento globale sotto 1,5°C: Ue in prima linea

Tra Green Deal e pressione internazionale, l'Unione Europea cerca di frenare il riscaldamento globale entro il limite di sicurezza stabilito dall'Accordo di Parigi
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Riscaldamento Globale

L’Unione Europea si trova in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico, ponendo il limite di 1,5°C fissato dall’Accordo di Parigi come obiettivo cruciale della sua agenda. Questo limite non rappresenta solo un traguardo da raggiungere, ma è una soglia fondamentale per preservare la stabilità ecologica e sociale del nostro pianeta. Superare i 1,5°C potrebbe comportare conseguenze devastanti, tra cui l’innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici estremi e una perdita accelerata di biodiversità.

Attualmente, il riscaldamento globale si attesta già a circa 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali, rendendo urgente l’adozione di politiche efficaci per mantenere il riscaldamento sotto il limite critico. Senza azioni tempestive e coordinate a livello globale, rischiamo di superare questa soglia nei prossimi decenni, con effetti che sarebbero irreversibili e disastrosi per milioni di persone.

L’Unione Europea ha risposto a questa sfida con il Green Deal europeo, una delle iniziative più ambiziose mai adottate da un ente politico per affrontare il cambiamento climatico. Questo piano strategico punta a trasformare l’Europa nel primo continente climaticamente neutro entro il 2050, prevedendo una riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L’UE non si limita a fissare obiettivi, ma ha implementato una serie di misure per garantire che questi vengano rispettati, dimostrando un impegno serio e concreto verso la sostenibilità.

Per approfondire ulteriormente questo tema, leggi l’articolo su Prometeo 360 | Adnkronos: Riscaldamento globale e limite di 1,5°C: l’UE suona l’allarme.

COP 29

La prossima COP 29, che si svolgerà a Baku nel novembre 2024, sarà un’importante piattaforma per l’UE per continuare a fare pressione su altri grandi emettitori di gas serra affinché intensifichino i loro sforzi per mantenere il riscaldamento globale sotto i 1,5°C. Durante questo incontro, l’UE intende promuovere un messaggio di solidarietà, invitando le nazioni più sviluppate a fornire supporto ai Paesi in via di sviluppo, che affrontano le conseguenze più gravi del cambiamento climatico nonostante abbiano contribuito in misura minore alle emissioni globali.

Un tema chiave della COP 29 sarà la questione dei finanziamenti per il clima, con l’UE che sottolinea la necessità di stabilire un nuovo obiettivo collettivo per garantire una transizione equa e sostenibile. Sarà essenziale non solo il coinvolgimento dei finanziamenti pubblici, ma anche quello degli investimenti privati, per raggiungere i livelli necessari di finanziamento per un’economia climaticamente neutra.

L’Unione Europea sta quindi guidando con l’esempio, dimostrando che è possibile conciliare crescita economica e sostenibilità ambientale. L’approccio dell’UE non si limita a cercare soluzioni a breve termine, ma guarda al futuro, riconoscendo l’importanza di integrare politiche di adattamento ai cambiamenti climatici nelle strategie nazionali e locali. Questo dialogo costruttivo con i Paesi partner è fondamentale per monitorare i progressi collettivi nella lotta contro il cambiamento climatico, garantendo che le vulnerabilità non vengano amplificate dalle politiche climatiche.