È iniziato oggi a Londra il Summit sul futuro della sicurezza energetica, organizzato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie). L’evento, della durata di due giorni, vede l’Unione europea protagonista di un ampio dialogo su infrastrutture, approvvigionamenti e gestione delle reti elettriche.
Dall’indipendenza dal gas russo all’elettrodotto Elmed: ecco cos’è emerso.
Verso l’indipendenza energetica dalla Russia
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato l’importanza strategica delle importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Stati Uniti. Ha annunciato che, entro due settimane, la Commissione presenterà una tabella di marcia accompagnata da misure concrete per porre fine gradualmente alle importazioni di combustibili fossili dalla Russia.
“Per quanto riguarda la fornitura di gas – ha aggiunto -, non abbiamo dimenticato che gli Stati Uniti sono intervenuti immediatamente consegnandoci gas naturale liquefatto, nel momento in cui ne avevamo bisogno, nel mezzo di una crisi”, ha spiegato ringraziando anche la Norvegia per l’invio di gas tramite gasdotto. La presidente, in merito, ha poi evidenziato la cooperazione con Paesi più lontani, come il Giappone e la Corea del Sud, nel garantire la sicurezza energetica dell’Europa sui mercati globali.
Dal canto suo, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito in più occasioni l’aspettativa che l’Ue aumenti gli acquisti di combustibili fossili americani, anche in relazione alle trattative per evitare l’imposizione di nuovi dazi sulle importazioni europee negli Usa.
Infrastrutture strategiche: il progetto Elmed
Nell’ambito delle strategie per diversificare gli approvvigionamenti energetici, Ursula von der Leyen ha citato il progetto Elmed, un elettrodotto sottomarino che collegherà la Sicilia alla Tunisia.
“Dobbiamo sviluppare infrastrutture – ha detto la presidente – dobbiamo costruire reti, interconnessioni e cavi. Per collegare i nostri Paesi e diversificare i nostri approvvigionamenti energetici. Questo è ciò che stiamo facendo con il collegamento Elmed tra Italia e Tunisia. Sarà il primo collegamento in corrente continua tra Europa e Africa. Stiamo anche contribuendo a sviluppare un collegamento tra Grecia ed Egitto. Questi progetti contribuiranno a migliorare la sicurezza energetica in entrambi i nostri continenti”.
Realizzata in cooperazione tra Terna e Steg, le società che gestiscono le reti elettriche italiana e tunisina, Elmed, riporta il sito aziendale dedicato al progetto, sarà la prima interconnessione tra i due continenti.
L’elettrodotto si snoderà tra la stazione elettrica di Partanna, in Sicilia, e quella di Mlaabi, nella penisola tunisina di Capo Bon, per una lunghezza complessiva di circa 220 chilometri (di cui circa 200 km in cavo sottomarino), con una potenza di 600 megawatt e una profondità massima di circa 800 metri, raggiunti lungo il Canale di Sicilia.