Reti mobili e AI: la tecnologia ci permetterà di gestire l’impennata del traffico dati?

Lo studio I-Com fotografa la svolta green delle telco: Sfameli (Ericsson) parla dell’importanza di 5G e AI per ridurre i consumi e investire nell’innovazione
15 ore fa
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Ai Data Center

La trasformazione digitale e la transizione energetica, i due pilastri della scorsa e dell’attuale strategia europea, non viaggiano più su binari paralleli. Lo conferma lo studio “La convergenza telco-energia” presentato da I-Com e Join Group Business Advisory, che fotografa un settore delle telecomunicazioni sempre più protagonista attivo della sostenibilità. Dalla gestione dei data center alla partecipazione ai mercati della flessibilità, l’integrazione tra reti digitali e filiere energetiche non è più una prospettiva, ma una necessità industriale.

“5G e AI chiavi per reti sostenibili, raddoppierà il traffico entro il 2030”

Antonio Sfameli, Direttore Government & Policy Advocacy di Ericsson, ha parlato con Eurofocus, a margine della presentazione: “Lo studio I-Com evidenzia come la sinergia tra il settore delle telecomunicazioni e quello energetico possa contribuire concretamente a obiettivi condivisi di innovazione, efficienza e sostenibilità. In questo contesto, le reti mobili giocano un ruolo chiave: grazie a continui investimenti e a una forte spinta sulla ricerca, tra il 2017 e il 2023 le reti sono state in grado di gestire la crescita dell’80x del traffico dati, mentre il consumo energetico è aumentato solo di 1,4 volte”.

Per questo. sottolinea Sfameli, “È urgente accelerare il percorso di modernizzazione attraverso una decisa revisione delle policy, anche in vista di un ulteriore raddoppio del traffico previsto entro il 2030 e della crescente adozione dell’intelligenza artificiale. Riuscire a disaccoppiare la crescita del traffico dall’aumento dei consumi energetici è la sfida centrale per una vera transizione digitale sostenibile. Il 5G, in particolare, è lo standard mobile più efficiente mai sviluppato: test condotti da Ericsson con Telefónica hanno dimostrato che può ridurre fino al 90% i consumi energetici per unità di traffico rispetto al 4G. Modernizzare le reti con il 5G è essenziale per integrare in modo efficace software e soluzioni AI, capaci di agire su quella parte della rete – il consumo di base, indipendente dal traffico – che rappresenta il 95% dei consumi complessivi degli operatori”.

I numeri della convergenza

Secondo lo studio, il consumo elettrico globale dei data center raddoppierà entro il 2030, arrivando a circa 945 TWh – un valore equivalente all’attuale consumo del Giappone. In Italia, la potenza IT installata nei data center ha toccato i 513 MW a fine 2024, con un +34% nell’area milanese e proiezioni di crescita fino al 78% entro il 2027.

Eppure, la digitalizzazione non è solo un motore di consumi: tra il 2019 e il 2023, a fronte di un traffico dati cresciuto in media del 20% annuo, i consumi energetici delle reti sono aumentati appena del 2,8%, grazie a switch-off del rame, architetture più efficienti e ottimizzazione spinta. TIM, per esempio, stima un risparmio annuo di 450 GWh grazie alla migrazione in fibra ottica, equivalente al consumo di un data center da 33-45 MW.

Il ruolo delle rinnovabili e dell’efficienza

Gli operatori stanno investendo direttamente nella produzione di energia verde. INWIT prevede 60 MWp di fotovoltaico entro il 2027, con oltre 600 impianti già operativi. Vodafone e Deutsche Telekom hanno raggiunto il 100% di approvvigionamento da fonti rinnovabili.

A livello tecnologico, l’efficienza è diventata una leva competitiva. L’integrazione tra reti 5G e algoritmi di intelligenza artificiale consente di modulare i consumi delle radio base fino al 70% nei momenti di basso traffico, come dimostrato da una sperimentazione Ericsson-Vodafone UK.

Le opportunità: comunità energetiche e mercati della flessibilità

La convergenza apre nuove prospettive di business. Oltre un quarto degli operatori intervistati da I-Com offre già pacchetti commerciali che integrano connettività e servizi energetici, mentre il 15% è in fase di sviluppo.

I data center possono diventare “batterie virtuali”, con carichi computazionali flessibili in grado di adattarsi ai picchi di domanda elettrica. Il mercato delle flessibilità, con remunerazioni che vanno da 150 a 400 €/MWh, rappresenta una fonte di ricavi e un volano di sostenibilità.

Infine, la partecipazione delle Telco alle comunità energetiche rinnovabili può creare valore territoriale, promuovendo reti più resilienti e coesione sociale.

Lo studio, in definitiva, conferma che la convergenza tra telco ed energia non è un’opzione, ma un passaggio obbligato per garantire competitività, sostenibilità e inclusione digitale.