Quali sono le città più vivibili d’Europa (e d’Italia)?

Analisi del rapporto 2023 "Quality of Life in European Cities": dove le città europee ed italiane eccellono e dove, invece, devono ancora migliorare
4 settimane fa
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Zurigo
Zurigo (Svizzera)

Qual è la reale qualità della vita nelle città europee e quali fattori influenzano il benessere delle loro comunità? In un’epoca in cui le città si configurano come motori economici, sociali e culturali, analizzare la vivibilità urbana offre uno sguardo prezioso sulle sfide e sulle opportunità per il loro sviluppo futuro. Il Rapporto sulla Qualità della Vita nelle Città Europee del 2023, che si basa su oltre 70.000 interviste condotte in 83 città, mette in luce un panorama complesso e variegato, rivelando significative differenze tra nord, sud, est e ovest del continente. In particolare, l’Italia si distingue per una marcata polarizzazione tra le città settentrionali e quelle meridionali.

Un panorama europeo ricco di contrasti

In Europa, quasi il 90% dei cittadini intervistati si dichiara soddisfatto della vita nella propria città, un dato leggermente inferiore rispetto al 2019, ma comunque indicativo di una diffusa percezione positiva della vita urbana. Tuttavia, la distribuzione geografica della soddisfazione rivela un’Europa a più velocità.

Tra le città in cui si vive meglio spicca Zurigo, con un impressionante 97% di cittadini soddisfatti della loro vita urbana. Seguono da vicino Copenaghen e Groningen, che sfiorano il 96%, dimostrando come il Nord Europa si confermi una regione particolarmente vivibile. A sorprendere è Gdańsk in Polonia, che con il 95% affianca giganti come Stoccolma, Lipsia e Ginevra, segno di un’Europa orientale sempre più apprezzata dai suoi abitanti.

Sul fronte opposto, troviamo Palermo che, purtroppo, registra il punteggio più basso con un modesto 62%. Anche città mediterranee come Atene e Napoli si attestano su risultati poco entusiasmanti, rispettivamente con il 65% e il 66%. La capitale italiana, Roma, non brilla neanche, fermandosi al 71%, ben lontana dalle migliori città europee. Interessante notare come anche Istanbul e Tirana si collochino tra le ultime, dimostrando come la sfida della vivibilità sia ancora aperta in molte grandi metropoli.

L’Italia tra eccellenze e criticità

L’Italia ha decisamente alcune delle città in cui, secondo lo studio, si vive meglio non solo nel nostro paese, ma in tutta Europa. Una delle più brillanti in classifica è Trento, dove oltre il 95% della popolazione intervistata si dice soddisfatta della propria qualità di vita. Non è l’unica eccellenza: anche Trieste, con oltre il 90% di cittadini soddisfatti, si colloca in una posizione di rilievo. Entrambe dimostrano che il Nord Italia non solo primeggia per qualità di servizi, ma anche per la percezione che gli abitanti hanno del loro contesto urbano. Qui, l’accesso a infrastrutture moderne, una gestione efficiente del territorio e una ricca offerta culturale giocano un ruolo fondamentale.

Anche alcune città del Sud Italia sono emerse positivamente nella classifica. Bari, per esempio, ha registrato un netto miglioramento rispetto agli anni precedenti, a dimostrazione che il capoluogo pugliese sta investendo in maniera efficace nel suo tessuto urbano e sociale. Lo stesso vale per Cagliari, che negli ultimi anni ha visto un netto balzo in avanti nei livelli di soddisfazione dei suoi abitanti. Nonostante il Sud Italia venga spesso associato a problematiche strutturali e a un accesso più limitato ai servizi, questi esempi dimostrano come la situazione stia evolvendo in positivo.

E ancora Verona e Bologna, che rappresentano esempi di alta qualità della vita. A Verona, l’89% degli abitanti si dichiara soddisfatto, grazie a un ambiente urbano percepito come sicuro, pulito e ben servito da infrastrutture efficienti. Bologna, nonostante sia considerata una delle città più vivibili dell’Italia, ha visto un calo del 6% nella soddisfazione dei cittadini tra il 2019 e il 2023, portandosi a un livello di gradimento dell’87%.

Tuttavia, non tutte le città italiane godono di tali condizioni favorevoli: Roma tra tutte. La capitale si distingue, purtroppo, per essere una delle città europee con il peggior trend negativo in termini di percezione della qualità della vita. Solo il 3% degli intervistati romani ha dichiarato che la qualità della vita è migliorata negli ultimi cinque anni, un dato allarmante che posiziona la città in fondo alla classifica europea. I problemi di Roma sono noti: traffico, inefficienze amministrative, disservizi nei trasporti pubblici e una sensazione generale di degrado urbano che ha messo a dura prova la pazienza dei suoi abitanti. A ciò si aggiungono questioni legate alla sicurezza e alla gestione dei rifiuti, che da anni affliggono la città eterna.

Mobilità urbana

Uno dei fattori più determinanti per la qualità della vita nelle città italiane è la mobilità urbana. In Europa, il 47% della popolazione utilizza l’automobile come mezzo principale per gli spostamenti quotidiani, seguito dal trasporto pubblico (44%), dal camminare (52%) e dal ciclismo (solo il 10%). Le città che offrono sistemi di trasporto pubblico efficienti, sicuri e accessibili vedono una maggiore soddisfazione tra i loro abitanti. La soddisfazione per il trasporto pubblico varia significativamente tra le città europee: le capitali come Vienna e Rotterdam raggiungono il 91% di soddisfazione. In Italia Bologna si distingue in questo contesto, con un’alta percentuale di cittadini che utilizzano i mezzi pubblici e un aumento costante del numero di persone che scelgono di camminare o utilizzare la bicicletta. Al contrario, città come Napoli e Roma continuano a essere dominate dall’uso dell’automobile, con conseguenze negative sul traffico e sull’inquinamento. A Napoli, solo il 48% degli abitanti si dichiara soddisfatto della qualità dell’aria, un dato che evidenzia la necessità di politiche più incisive per ridurre l’impatto delle emissioni inquinanti. Anche Roma, nonostante sia una delle capitali più importanti d’Europa, soffre di gravi problemi legati alla congestione del traffico, che non solo rende gli spostamenti più lenti e stressanti, ma peggiora anche la qualità dell’aria, con impatti significativi sulla salute pubblica.

Abitazioni e lavoro

Uno dei temi più critici emersi dal rapporto è quello della difficoltà nel trovare alloggi a prezzi accessibili. Il mercato immobiliare delle città europee è diventato sempre più competitivo, con una domanda che supera spesso l’offerta, soprattutto nelle capitali e nelle città più grandi. Solo il 28% degli abitanti delle capitali ritiene che sia facile trovare una casa a un prezzo ragionevole. In Italia, Palermo si distingue come una delle città dove la situazione abitativa è particolarmente critica, con solo il 63% dei cittadini che si dichiara soddisfatto dell’accessibilità degli alloggi. La situazione è simile a Roma, dove l’aumento dei costi degli affitti e degli immobili sta mettendo sotto pressione molte famiglie.

Anche l’accesso al mercato del lavoro è una questione cruciale. Mentre in alcune città europee, come Monaco o Praga, il mercato del lavoro appare più dinamico e aperto, in molte città italiane l’occupazione rimane un problema. Il 51% degli abitanti delle capitali europee ritiene che sia facile trovare un buon lavoro, ma in Italia, la percentuale scende notevolmente in città come Palermo e Napoli, dove il tasso di disoccupazione rimane elevato. Le città del Nord, come Bologna, continuano invece a offrire maggiori opportunità lavorative, attirando non solo residenti locali ma anche persone da altre regioni e dall’estero. Tuttavia, il divario tra Nord e Sud Italia resta una ferita aperta, che limita le possibilità di miglioramento per molte aree del Paese.

La sicurezza

Un altro fattore cruciale per la qualità della vita urbana è la percezione della sicurezza. Nelle città italiane, i dati rivelano un divario significativo tra nord e sud. Le città settentrionali, come Verona, sono percepite come molto sicure, con oltre il 75% degli abitanti che afferma di sentirsi a proprio agio camminando di notte. Al contrario, le città meridionali come Napoli e Palermo presentano un quadro più problematico, con una maggiore incidenza di fenomeni di criminalità e degrado urbano.

Questa disparità nella percezione della sicurezza influisce profondamente sulla qualità della vita. I cittadini che si sentono sicuri nel proprio ambiente urbano tendono a partecipare maggiormente alla vita comunitaria, favorendo così la coesione sociale e il benessere collettivo. D’altra parte, nelle città dove la criminalità è percepita come un problema, il tessuto sociale risulta più frammentato e la fiducia nelle istituzioni locali è più bassa.

Inclusività e accesso ai servizi

Le città italiane non capitali, come Bologna e Verona, si dimostrano particolarmente inclusive, offrendo un ambiente più accogliente per famiglie, migranti e anziani. Questo è particolarmente evidente nella gestione dei servizi pubblici: nelle città più piccole, la qualità dei servizi sanitari e amministrativi è percepita come più alta rispetto alle grandi metropoli. Roma, ad esempio, nonostante il suo ruolo centrale, soffre di un’amministrazione pubblica percepita come inefficiente e lenta, con solo il 42% dei cittadini che si dichiara soddisfatto dei tempi di risposta della pubblica amministrazione.

A livello europeo, il rapporto tra la percezione della corruzione e la qualità della vita è chiaro. Le città con livelli più bassi di corruzione percepita, come Copenaghen e Vienna, godono di alti livelli di soddisfazione tra i cittadini, dimostrando l’importanza di una gestione trasparente e accessibile delle risorse pubbliche. In Italia, l’assenza di una percezione diffusa di corruzione e un’amministrazione locale più efficiente rappresentano uno degli elementi chiave per migliorare la qualità della vita.

Lo studio “Quality of Life in European Cities” offre uno spaccato interessante e dettagliato sulla qualità della vita nelle città europee e, in particolare, italiane. Mentre alcune città come Trento, Trieste e Cagliari brillano per i loro risultati, altre, come Roma, devono affrontare sfide significative per migliorare la vivibilità dei loro centri urbani. Ciò che emerge chiaramente è che la qualità della vita non dipende solo dalla grandezza della città, ma anche dalla sua capacità di offrire servizi efficienti, inclusivi e sostenibili. L’Italia, con le sue molteplici sfaccettature urbane, è un laboratorio interessante in cui si mescolano successi e sfide, riflettendo l’evoluzione di un paese in continua trasformazione.