L’Europa sta cambiando, e con essa la sua agricoltura. Il settore agricolo, che ha visto crescere la sua importanza a livello globale, è al centro di un grande processo di evoluzione, sostenuto dalla Politica Agricola Comune (PAC), che continua a giocare un ruolo fondamentale nell’orientare e sostenere il futuro del continente. I dati recentemente diffusi dall’Eurobarometro 2024 raccontano di un’Europa più consapevole che mai dell’importanza della PAC e dei benefici che questa porta al settore agricolo. E l’Italia, si sa, non è mai stata estranea a questa trasformazione, essendo una delle voci più forti in questo dibattito, che spazia dalla sostenibilità alla qualità alimentare, dalle sfide climatiche agli accordi internazionali.
In questo scenario, la PAC non è solo una questione di sussidi agli agricoltori, ma un motore di cambiamento che abbraccia l’intero sistema agricolo europeo. L’ultimo sondaggio di opinione pubblica condotto per conto della Commissione europea che ha coinvolto oltre 26.000 cittadini europei, tra cui un campione significativo di italiani, offre uno spaccato utile per comprendere come il sostegno alla PAC abbia raggiunto il suo massimo storico e come le sfide legate al cambiamento climatico, alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare siano diventate centrali per i cittadini.
Il sostegno alla PAC: un massimo storico e una consapevolezza crescente
La Politica Agricola Comune dell’Unione Europea non è mai stata così apprezzata dai cittadini europei. Secondo i dati dell’Eurobarometro 2024, il 78% degli europei dichiara di essere consapevole dell’esistenza della PAC, con il livello di conoscenza più alto registrato dal 2007. Questo è un segnale positivo per la Commissione Europea, che sta vedendo crescere l’interesse verso una politica che non solo sostiene gli agricoltori, ma ha anche un impatto significativo sulla vita quotidiana di tutti i cittadini.
In Italia, la consapevolezza della PAC è altrettanto alta: il 65% degli italiani ha dichiarato di essere a conoscenza della politica agricola comune, sebbene non sempre nei dettagli. È interessante notare che, nonostante questo dato sembri inferiore alla media europea, l’interesse verso le politiche agricole è comunque forte, e il legame tra agricoltura e futuro del paese è sentito da una larga parte della popolazione. Del resto, l’Italia è un paese che ha fatto dell’agricoltura e dei prodotti locali un punto di forza della propria economia e cultura. La PAC, quindi, è percepita come un alleato fondamentale, soprattutto in un momento in cui le sfide globali – dal cambiamento climatico alla sicurezza alimentare – sono sempre più evidenti.
Questo crescente supporto alla PAC si riflette anche in un forte consenso sui suoi benefici. Più del 70% degli europei ritiene che la PAC contribuisca in modo significativo a garantire un approvvigionamento alimentare stabile e sicuro, una priorità che è diventata sempre più centrale nelle discussioni politiche e sociali degli ultimi anni.
La sostenibilità al centro della PAC
Il sostegno alla PAC non si ferma solo alla sicurezza alimentare. Un altro punto forte della politica agricola comune è la sua spinta verso la sostenibilità. Secondo i dati dell’Eurobarometro, il 72% degli europei considera la PAC un motore fondamentale per la gestione sostenibile delle risorse naturali. Un dato che, in Italia, trova una forte conferma: il 62% degli italiani concorda sul fatto che l’agricoltura debba giocare un ruolo centrale nella protezione dell’ambiente e nella lotta contro il cambiamento climatico.
Ma cosa significa davvero “sostenibilità” in agricoltura? Non si tratta solo di evitare l’uso indiscriminato di pesticidi o fertilizzanti chimici, ma anche di preservare la biodiversità, migliorare la gestione delle risorse idriche e ridurre l’impatto ambientale dell’intero settore. L’agricoltura sostenibile è ormai vista come la chiave per rispondere alle sfide globali, a partire dal cambiamento climatico, e l’Unione Europea, con la sua PAC, sta cercando di incoraggiare pratiche più verdi, premiando gli agricoltori che adottano pratiche ecocompatibili.
L’Italia, con la sua ricca tradizione agricola, si inserisce perfettamente in questo contesto. Il paese vanta una lunga storia di agricoltura sostenibile, che si intreccia con la sua cultura gastronomica e con i prodotti tipici che rappresentano un valore aggiunto nell’economia europea. In questo senso, la PAC non solo sostiene gli agricoltori, ma promuove anche un modello di agricoltura che è al tempo stesso tradizionale e innovativo. Si pensi ad esempio alle pratiche agricole biologiche, che stanno guadagnando sempre più terreno in tutta Europa e che vedono l’Italia in prima linea, grazie anche al marchio “Agricoltura biologica”, riconosciuto a livello europeo.
Il ruolo cruciale degli agricoltori
Non è solo una questione di politiche: la PAC riguarda direttamente anche la vita degli agricoltori. Più dell’80% degli italiani ritiene che gli agricoltori svolgano un ruolo cruciale per la nostra economia e il nostro futuro, e il 92% concorda sull’importanza di sostenere economicamente il settore agricolo. I cittadini europei e italiani sono consapevoli delle difficoltà che affrontano gli agricoltori, dai costi di produzione alle sfide ambientali, e ritengono che l’Unione Europea debba continuare a sostenerli, specialmente nei periodi di crisi.
In Italia, il 56% degli intervistati considera giusto il livello di supporto finanziario che l’Ue fornisce agli agricoltori per stabilizzare il loro reddito, un aumento significativo rispetto al passato. In un settore così delicato, dove il reddito degli agricoltori può variare drasticamente a causa delle condizioni meteorologiche, dei mercati internazionali e delle politiche locali, è fondamentale che ci sia un sistema di sostegno che garantisca una certa stabilità.
Tuttavia, il sostegno economico non basta. L’agricoltura ha bisogno di una trasformazione digitale per restare competitiva, soprattutto in un contesto globale sempre più interconnesso e competitivo. La PAC sta cercando di rispondere a questa necessità, promuovendo la ricerca e l’adozione di soluzioni digitali che possano rendere l’agricoltura più efficiente, sostenibile e competitiva. L’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale, la robotica, la gestione dei dati e l’agricoltura di precisione sono tutti aspetti che stanno rivoluzionando il settore agricolo, e l’Ue sta spingendo affinché queste innovazioni siano accessibili anche ai piccoli e medi agricoltori, che rappresentano la spina dorsale dell’agricoltura europea, e italiana.
Le sfide globali
Il mondo agricolo non è solo influenzato dalle politiche interne all’Unione Europea. Gli agricoltori devono anche confrontarsi con sfide globali sempre più grandi. Il cambiamento climatico, ad esempio, è una minaccia tangibile per la sicurezza alimentare, e l’87% degli europei concorda sul fatto che il settore agricolo debba adattarsi a questi cambiamenti, anche se ciò significa ridurre la competitività. Gli italiani, in particolare, sono molto sensibili a questo tema, con il 45% che considera gli eventi climatici estremi una minaccia reale per la sicurezza alimentare.
Le politiche agricole europee devono, quindi, rispondere a questi cambiamenti, ma anche affrontare le sfide legate alla globalizzazione e agli accordi commerciali internazionali. L’Unione Europea ha recentemente concluso numerosi accordi commerciali, tra cui quello con il Mercosur, che suscitano preoccupazioni per l’impatto che potrebbero avere sull’agricoltura locale, soprattutto riguardo agli standard di sostenibilità e benessere animale. Nonostante queste preoccupazioni, il 76% degli europei e il 73% degli italiani ritengono che gli accordi commerciali europei portino benefici per il settore agricolo, favorendo la diversificazione dei mercati e promuovendo gli standard europei di qualità.