Trasporto aereo, in arrivo le nuove regole Ue: cosa cambia per i passeggeri

Meno risarcimenti ma più assistenza: le nuove regole sui diritti di chi vola
2 giorni fa
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Aereo Volo

C’è un vento di cambiamento nei cieli europei, ma non senza controversie. Dopo oltre vent’anni di regole ferme, il Consiglio europeo ha approvato una bozza che riscrive i diritti dei passeggeri aerei, un dossier storico che rischia però di penalizzare chi subisce ritardi e disagi. Il nodo più controverso riguarda il criterio per ottenere un risarcimento economico: mentre oggi il limite è fissato a 3 ore di ritardo, la nuova proposta innalza la soglia a 4 ore per i voli brevi e medi, e addirittura 6 ore per quelli intercontinentali. Un cambiamento che, secondo i consumatori, rischia di ridurre drasticamente i casi di risarcimento e di legittimare politiche di low cost sempre più aggressive, come l’introduzione di un solo bagaglio a mano gratuito. Ma dietro l’apparente riduzione dei diritti si nasconde anche un pacchetto di nuove tutele e garanzie inedite, pensate per facilitare la vita del viaggiatore e rendere più trasparente e rapido il processo di risarcimento. Tra promesse e polemiche, l’Europa si trova a dover fare i conti con un equilibrio delicato: proteggere il consumatore senza soffocare la connettività e la competitività del settore aereo.

Il nodo dei ritardi e dei risarcimenti

Il cuore della riforma riguarda proprio la compensazione economica per i ritardi dei voli, uno dei temi più sensibili per i viaggiatori. Secondo la bozza approvata dal Consiglio europeo, il risarcimento scatterà solo se il ritardo supera le quattro ore per i voli fino a 3.500 km e le sei ore per quelli di lunga percorrenza, mentre oggi il limite è fissato a tre ore. La differenza potrebbe sembrare un’ora in più, ma nel concreto si traduce in una riduzione significativa dei casi in cui i passeggeri potranno chiedere un rimborso.

In termini economici, la compensazione rimane di 300 euro per i voli brevi e medi, e 500 euro per quelli lunghi, ma con soglie più alte e criteri più stringenti. Nel frattempo, il cosiddetto “no show”, ovvero la penalizzazione per chi non utilizza il volo di andata perdendo quello di ritorno, sarà più regolato: se un passeggero perde il volo di andata ma viene negato l’imbarco sul ritorno, potrà ora richiedere una compensazione.

Questa stretta arriva in un momento in cui le compagnie aeree low cost continuano a spingere per politiche sempre più restrittive sul bagaglio gratuito: la nuova norma conferma infatti il diritto a trasportare gratuitamente solo un piccolo bagaglio a mano, generalmente uno zainetto, legittimando quindi gli extra costi per tutto ciò che va oltre. Un elemento che infiamma ulteriormente le associazioni dei consumatori, come la Beuc (Bureau Européen des Unions de Consommateurs), che denuncia già sette compagnie per costi ingiustificati e chiede più tutele.

Dariusz Klimczak, ministro polacco delle Infrastrutture, ha sottolineato come questa posizione del Consiglio risponda “all’invito formulato da passeggeri e compagnie aeree a elaborare urgentemente norme aggiornate, più chiare e dirette”. Tuttavia, proprio la chiarezza del testo e il suo impatto pratico sono sotto accusa, perché rischiano di creare nuovi ostacoli all’accesso ai risarcimenti e al riconoscimento dei diritti dei viaggiatori.

30 nuovi diritti per i passeggeri, dall’assistenza alla trasparenza

Nonostante le critiche sulla soglia dei ritardi, il pacchetto di modifiche approvato introduce una serie di novità che rappresentano un passo avanti rispetto al vecchio regolamento del 2004. Tra queste, spicca il diritto alla riprotezione: le compagnie aeree dovranno offrire ai passeggeri alternative immediate in caso di cancellazione o interruzione del volo, comprese soluzioni con altri vettori o mezzi di trasporto alternativi.

Se questa riprotezione non arriva entro tre ore, i passeggeri potranno autonomamente organizzarsi, ottenendo un rimborso che può arrivare fino al 400% del costo originario del biglietto. Una norma che mette pressione alle compagnie per accelerare l’assistenza, evitando lunghe attese e disagi.

Il diritto all’assistenza è finalmente chiarito in modo esplicito: ristoro, cibo, bevande e sistemazioni dovranno essere garantiti, e in caso di ritardo prolungato a bordo (oltre 3 ore), i passeggeri devono essere fatti sbarcare, una misura che mira a scongiurare le situazioni di stallo vissute da migliaia di viaggiatori negli ultimi anni.

Sul fronte dell’informazione, le compagnie aeree avranno l’obbligo di comunicare in tempo reale ogni variazione, ritardo, cancellazione o cambiamento di gate, mettendo fine a un’antica fonte di stress e incertezza per chi vola. In più, sarà possibile correggere gratuitamente errori nei dati personali fino a 48 ore prima della partenza, una novità importante che elimina uno dei problemi più frequenti e frustranti nei check-in.

Anche la gestione dei reclami diventa più rapida e semplice: i passeggeri avranno fino a sei mesi per presentare una richiesta di risarcimento, mentre le compagnie dovranno rispondere entro 14 giorni, o procedere al pagamento automatico. Questo snellimento mira a tagliare i tempi di attesa e a ridurre la mole di contenziosi.

Consumatori sul piede di guerra e scontro politico all’orizzonte

Dietro a questa riforma c’è la necessità di trovare un bilanciamento tra le tutele per i viaggiatori e le esigenze di un settore aereo in forte evoluzione e sempre più competitivo. Il Consiglio europeo ha sottolineato la volontà di mantenere “la connettività e la parità di condizioni nel mercato interno”, evitando che regole troppo rigide possano danneggiare le compagnie e, di riflesso, la disponibilità di collegamenti e prezzi accessibili.

È noto come il trasporto aereo, soprattutto nel segmento low cost, rappresenti una leva fondamentale per la mobilità di milioni di cittadini europei e per il turismo. Tuttavia, l’industria si trova a fronteggiare costi crescenti, regolamentazioni ambientali più stringenti e una concorrenza globale agguerrita. Da qui la spinta per rivedere i limiti e le compensazioni, riducendo i risarcimenti potenzialmente “facili” e contenendo alcune richieste che per le compagnie risultano onerose.

Non mancano però le voci di dissenso, tra le associazioni dei consumatori e le forze politiche, come il Ppe, che promettono battaglia contro una riforma che giudicano “inadeguata e penalizzante” per i passeggeri. La Beuc ha già denunciato diverse compagnie per pratiche scorrette sui bagagli, mentre il Parlamento europeo si appresta ad esaminare la proposta del Consiglio, con la possibilità di modifiche sostanziali.

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