Chi sono i finalisti candidati al Premio Sakharov

La rosa dei nomi e il contesto del Premio
2 giorni fa
2 minuti di lettura
Premio Sakharow Venezuela 24 Afp
Premio Sakharow Venezuela 2024 ai leader dell'opposizione venezuelana (Afp)

Il Premio Sakharov per la libertà di pensiero rappresenta il massimo onore concesso dall’Unione Europea a chi si distingue nella difesa dei diritti umani. Questo riconoscimento, inaugurato nel 1988 con Nelson Mandela e Anatolij Marčenko, intende sostenere individui, gruppi o enti che offrono un contributo straordinario alla tutela della libertà di pensiero.

La selezione è giunta alla sua fase finale con la pubblicazione di una short list che include giornalisti e attivisti umanitari. Il trionfatore otterrà un assegno del valore di 50.000 euro.

La procedura di scelta e le date chiave

Il processo di selezione annuale prevede che le candidature siano avanzate dai diversi gruppi politici del Parlamento europeo. Successivamente, le Commissioni per gli Affari Esteri, quella per lo Sviluppo e la Sottocommissione per i Diritti Umani lavorano congiuntamente per definire l’elenco ristretto dei tre finalisti.

La decisione finale, considerata una scelta pienamente europea, spetta alla Conferenza dei Presidenti, l’organo che include la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e i capi dei gruppi politici. La proclamazione del vincitore è fissata per mercoledì 22 ottobre, in occasione della sessione plenaria a Strasburgo, mentre l’assegnazione formale del premio avverrà il 16 dicembre nella medesima sede.

I tre candidati al Premio

  1. I giornalisti Poczobut e Amaglobeli
    La prima proposta riguarda una coppia di cronisti che, nei rispettivi Paesi di origine, hanno rivelato violazioni dei diritti umani, finendo per questo in carcere. Il duo è composto da Andrzej Poczobut, bielorusso, e Mzia Amaglobeli, georgiana. Il primo è recluso dal 2021 e sta scontando una pena di otto anni. Le sue denunce riguardavano specificamente la situazione della minoranza polacca in Bielorussia e gli aspetti illiberali del governo guidato dal Presidente Aleksandr Lukašenko.
    La sua candidatura è appoggiata dai gruppi dei Conservatori (Ecr) e dei Popolari europei (Ppe).
    La georgiana Amaglobeli si trova in carcere dal gennaio 2025. L’accusa è oltraggio a pubblico ufficiale. Ella è la fondatrice delle testate indipendenti Batumelebi e Netgazeti, note per le loro critiche al partito al governo, Sogno Georgiano. La sua nomina è stata promossa dalla deputata lituana Rasa Juknevičienė (Ppe), assieme ad altri sessanta europarlamentari.
  2. Le associazioni per Gaza
    La proposta avanzata dal gruppo Socialisti e Democratici (S&d) è incentrata sul conflitto di Gaza. I candidati in questo caso sono tre enti: l’Associazione della stampa palestinese, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente e la Società della Mezzaluna Rossa Palestinese.
    La regione di Gaza è stata identificata come il luogo più pericoloso del mondo per chi svolge l’attività giornalistica, con un bilancio di almeno 274 reporter deceduti. Questa candidatura ha ottenuto anche il supporto degli eurodeputati del gruppo The Left.
  3. Gli studenti serbi
    L’ultima candidatura, promossa dal gruppo riformista Renew Europe, vede protagonisti gli studenti serbi. Questi giovani hanno dato il via a dimostrazioni popolari in opposizione alla corruzione diffusa nel Paese. Il movimento, che inizialmente vedeva la partecipazione esclusiva della componente giovanile, si è poi esteso, arrivando a coinvolgere un’ampia porzione della società civile serba.

Il significato e i premiati illustri

L’obiettivo del Premio Sakharov non è solo onorare gli individui, ma anche rafforzare e legittimare i vincitori nella loro lotta per le loro cause, attraverso la rete dell’UE. Il riconoscimento si focalizza su principi fondamentali, tra cui l’attuazione dello Stato di diritto, lo sviluppo democratico, il rispetto del diritto internazionale, i diritti delle minoranze e la libertà di espressione.

Tra le figure celebrate negli anni si citano il Presidente del Sudafrica Nelson Mandela, il dissidente russo Alexei Navalny, e María Corina Machado, vincitrice del Premio Nobel per la pace 2025. Si evidenzia inoltre che diversi insigniti del Sakharov, come Denis Mukwege, Nadia Murad e Malala Yousafzai, hanno in seguito ricevuto anche il Premio Nobel per la pace.