Si è conclusa con un giudizio positivo la sesta visita della Commissione Europea sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, confermando l’impegno del Paese nel raggiungimento degli obiettivi strategici previsti e aprendo la strada alla prossima richiesta di pagamento. Il focus dell’incontro ha riguardato le misure chiave connesse alle ultime quattro rate del Piano, per le quali si è discusso lo stato di avanzamento in oltre quaranta tavoli di lavoro, tra sessioni istituzionali e incontri tecnici. A questi appuntamenti hanno preso parte la Struttura di missione PNRR della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ministeri e istituzioni italiane, insieme alla delegazione europea, per una verifica puntuale dei traguardi finora raggiunti e degli impegni futuri. Al centro delle discussioni anche gli obiettivi associati alla settima rata del Piano e la fase finale di verifica degli obiettivi legati alla sesta rata, in modo da permetterne l’erogazione.
Con un importo complessivo di 8,5 miliardi di euro, la sesta rata riguarda gli obiettivi stabiliti per il primo semestre del 2024, ed è la richiesta di pagamento più recente da parte dell’Italia, avanzata a giugno. Tale richiesta arriva sulla scia del pagamento della quinta rata da 11,1 miliardi di euro, approvato il 2 luglio 2024, e rappresenta una tappa cruciale verso il rispetto delle scadenze previste fino al 2026, anno di chiusura del programma, con due rate annuali da circa 15 miliardi ciascuna, per un totale complessivo di 194,4 miliardi di euro.
Focus sulle riforme chiave
Durante i lavori, sono stati esaminati in dettaglio i progressi delle riforme chiave del Piano, quali quelle relative alla concorrenza, alla giustizia, al codice degli appalti e alla pubblica amministrazione. La riforma della giustizia resta un tema prioritario, con interventi volti a ridurre i tempi processuali e l’arretrato giudiziario, e con un piano per la digitalizzazione delle procedure e una maggiore efficienza nel sistema giudiziario, obiettivo critico per l’allineamento con i parametri dell’Unione Europea.
La riforma della Pubblica Amministrazione, invece, continua con interventi trasversali per migliorare l’efficienza e la trasparenza delle procedure amministrative, riducendo al contempo il peso della burocrazia per cittadini e imprese. Per rafforzare la competitività del Sistema Paese, si prosegue la digitalizzazione delle procedure e l’integrazione delle risorse umane in nuovi percorsi formativi digitali, che consentano una maggiore modernizzazione delle strutture e l’adozione di sistemi di rendicontazione trasparenti ed efficaci.
Investimenti in trasporti, infrastrutture e sanità
Un’importante attenzione è stata rivolta agli investimenti in infrastrutture e settori strategici, come trasporti, edilizia scolastica, mobilità sostenibile, transizione ecologica e sanità. Tra questi spiccano gli interventi mirati a rafforzare l’efficienza energetica e la sostenibilità del comparto edilizio e delle infrastrutture scolastiche, nonché il piano di riqualificazione dei servizi sanitari e delle infrastrutture ospedaliere, che mira a rispondere alle criticità emerse durante la pandemia e a migliorare l’accesso a cure e servizi per tutti i cittadini italiani.
La missione REPowerEU, recentemente integrata nel PNRR, rappresenta un’ulteriore risposta alla necessità di una maggiore autonomia energetica e alla transizione ecologica, allineandosi così alle priorità strategiche europee. Gli investimenti in questo settore puntano a ridurre la dipendenza energetica italiana dall’estero, promuovendo l’incremento della produzione di energia rinnovabile, il rafforzamento delle reti e la decarbonizzazione delle imprese. Gli incontri con la Commissione hanno permesso di discutere in dettaglio questi obiettivi, con un focus sui progressi nelle filiere produttive energetiche e sull’implementazione di incentivi alle aziende per ridurre le emissioni di carbonio, in linea con le direttive europee.
Obiettivi strategici in cybersicurezza
La visita si è conclusa presso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), dove si è discusso della misura PNRR dedicata alla creazione di una rete integrata di gestione del rischio cyber per sostenere la PA e le imprese strategiche italiane. L’ACN si è confrontata con la Commissione sui progressi fatti verso l’attivazione di un sistema di monitoraggio nazionale che risponda ai requisiti di sicurezza definiti dalle normative europee, a protezione delle infrastrutture critiche del Paese. La centralità della cybersicurezza è stata ribadita come priorità per garantire una gestione sicura dei dati e la protezione delle reti informatiche che sostengono i servizi pubblici e i settori industriali strategici.
Il percorso verso il 2026
Con la sesta visita della Commissione, l’Italia si conferma in linea con il cronoprogramma del PNRR, ma le sfide restano numerose. Se da un lato il Paese è riuscito a garantire l’approvazione delle prime cinque rate, dall’altro è chiamato a consolidare i risultati raggiunti, rispettando le scadenze future. Con due rate annue del valore complessivo di 30 miliardi fino al 2026, il governo italiano dovrà mantenere un ritmo costante e proseguire nell’attuazione delle riforme, evitando ritardi e inefficienze che potrebbero compromettere il completamento del piano.
Il successo del PNRR richiede quindi non solo una stretta collaborazione con le istituzioni europee, ma anche una gestione efficiente e trasparente delle risorse, che assicuri il pieno rispetto dei criteri di impatto sociale e ambientale previsti dal programma europeo.