L’idea di introdurre una patente di guida europea a partire dai 17 anni non è solo una questione tecnica, ma rappresenta anche un riflesso della crescente coesione tra i Paesi dell’Unione Europea, accelerata dalla politica di Donald Trump. Questa proposta, che si inserisce nel quadro delle iniziative per modernizzare le regole sulla sicurezza stradale, potrebbe toccare da vicino milioni di giovani europei.
Patente europea, cosa è
Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo per revisionare la direttiva Ue sulle patenti di guida. Allo studio l’introduzione di una patente digitale come nuovo standard di emissione, accessibile tramite smartphone e valida in tutta l’Unione. Resterebbe valida la possibilità di richiedere il formato cartaceo.
Per i neopatentati si prevede un periodo di prova minimo di due anni (in Italia dura tre anni insieme ad altri limiti previsti dal Codice della strada 2025) con norme più severe in caso di guida in stato di ebbrezza o senza cinture di sicurezza. I colegislatori invitano i Paesi membri ad adottare una politica di tolleranza zero su alcol e droghe e sensibilizzare l’opinione pubblica sugli standard minimi di idoneità psico-fisica alla guida.
Le patenti avranno validità di 15 anni per auto e moto, ma la durata potrebbe essere ridotta a 10 anni se il documento funge anche da carta d’identità nazionale. Sul tavolo anche la possibilità di accorciare la validità per i conducenti over 65. Per camion e autobus la validità sarà di 5 anni.
A che età sarà possibile ottenere la patente europea
La novità più chiacchierata della patente di guida europea è la possibilità, per i singoli Paesi membri, di autorizzare la guida accompagnata già a partire dai 17 anni di età del conducente. In realtà, per gli italiani la vera novità non riguarda la classica patente B. Sarà infatti possibile ottenere la patente per camion già a 18 anni (invece di 21), e quella per autobus a 21 anni (anziché 24), purché il candidato sia in possesso del certificato di competenza professionale.
Come funziona la guida accompagnata in Italia
Già oggi, in Italia, i minori che hanno compiuto 17 anni e sono già titolari di patente A1, possono guidare se vengono accompagnati da un adulto in possesso di regolare patente di guida di categoria B o superiore. La normativa italiana prevede che l’accompagnatore abbia la patente B da almeno 10 anni, abbia meno di 65 anni e non abbia subito la sospensione della patente negli ultimi 5 anni. Non deve avere provvedimenti di sospensione o revoca della patente.
Per quanto riguarda il conducente, oltre ad aver conseguito la patente di guida con le tradizionali (minime) 10 ore di guida certificate, il 17enne deve avere ricevuto l’autorizzazione per guidare da un genitore o dal legale rappresentante. La normativa italiana prevede che non ci siano altri passeggeri oltre al conducente e all’accompagnatore designato. Infine, il veicolo deve circolare con il contrassegno “GA” per segnalare Guida accompagnata.
Come si otterrà la patente
L’accordo raggiunto tra Europarlamento e Consiglio Ue promuove un approccio pragmatico ai pericoli della strada. Per conseguire la patente, i candidati dovranno acquisire consapevolezza dei rischi per gli utenti vulnerabili e ricevere formazione su uso sicuro del cellulare, angoli ciechi e sistemi di assistenza alla guida. Le scuole guida dovranno formare i conducenti sulla sicurezza dei pedoni, dei ciclisti e degli utenti di micromobilità, che sono particolarmente vulnerabili. Si prevede anche l’introduzione di test su condizioni difficili, come guida su strade innevate o scivolose.
Confermato il controllo medico iniziale, che potrà essere sostituito da un’autovalutazione per auto e moto o da altre misure in sede di rinnovo della patente.
Cosa succede alle norme nazionali
Ad oggi le norme sulla guida differiscono tra gli Stati membri per l’età in cui è possibile conseguire la patente e per gli standard con cui viene valutata l’idoneità fisica e mentale alla guida. L’intenzione dell’Ue è cancellare queste differenze. La patente di guida europea rafforzerebbe il principio comunitario della libertà di circolazione, sia per quanto riguarda le persone che per le merci.
Dopo il trilogo (Parlamento, Consiglio e Commissione europei) gli Stati membri potranno scegliere come introdurre queste novità nel proprio ordinamento, ma non se e quali inserire dato si tratterebbe di una revisione di una direttiva europea (2006/126/CE). In caso di approvazione definitiva, i Ventisette (ammesso che saremo ancora Ventisette) avranno a disposizione quattro anni di tempo per adeguare le proprie normative.
Italia apripista con l’It Wallet
Oltre a omologare le normative, con la patente di guida europea, l’Unione vuole continuare nel solco della digitalizzazione. In questo l’Italia è stata apripista: il 4 dicembre 2024, il nostro è diventato il primo Paese Ue a dotarsi di un portafoglio digitale, l’It Wallet. Attraverso l’app Io, i cittadini possono già archiviare , tessera sanitaria/tessera europea di assicurazione malattia e Carta Europea della Disabilità e, appunto, la patente di guida. Sarà via via possibile caricare sempre più documenti sul portafoglio digitale italiano.
Il sistema verrà integrato quindi con l’Eudi Wallet, il portafoglio digitale europeo, grazie al quale i cittadini dei Ventisette potranno in qualsiasi momento dimostrare di avere titoli professionali come la laurea o l’iscrizione ad albi professionali, la rappresentatività di persone giuridiche, l’Isee, la patente di guida, le certificazioni professionali, i certificati di firma e altri attributi riconosciuti da enti pubblici o privati, ovunque si trovino in Ue.
L’Eudi Wallet è ancora in fase di sviluppo, ma i Ventisette hanno capito che bisogna consolidare l’Unione su tutti i fronti; e che bisogna farlo subito. Un po’ perché pungolati da Draghi, molto perché minacciati da Trump.