Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato un piano per accelerare la spesa per la difesa della Francia, un’iniziativa che rappresenta una svolta significativa nella postura strategica europea. Alla vigilia della festa nazionale francese, Macron ha dichiarato che intende raddoppiare il bilancio militare entro il 2027, anticipando di tre anni il termine originario.
Perché? Perché la libertà dell’Europa “non era cos’ minacciata dal 1945”.
“Libertà europea minacciata”
A spingere questa decisione, secondo Macron, è l’evoluzione del contesto internazionale, caratterizzato da una crescente instabilità e da minacce multiformi che riguardano non solo la sicurezza territoriale, ma anche i valori fondanti dell’Europa. Dalla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina al protrarsi della tensione in Medio Oriente, gli scenari globali impongono una riflessione profonda sulle capacità difensive europee.
Il presidente francese ha dichiarato che “la libertà non è mai stata così minacciata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale” e ha sottolineato quanto oggi le decisioni politiche abbiano un impatto diretto sulla pace e la sicurezza del continente.
Nel suo discorso alle forze armate, Macron ha evocato il ritorno di logiche “imperialiste e annessioniste”, riferendosi esplicitamente alla Russia, e ha denunciato l’affermazione della “legge del più forte” nei rapporti internazionali. Questo clima ha spinto l’Europa, e in particolare la Francia, a rafforzare la propria indipendenza militare, in linea con le attese degli alleati Nato e con la necessità di una maggiore autonomia strategica dell’Ue.
L’imperativo: “Raddoppiare la spesa per la difesa”
La Francia si era prefissata di raddoppiare il bilancio della difesa rispetto ai livelli del 2017 entro il 2030. Però, secondo Macron, tale obiettivo si potrà raggiungere anche entro il 2027.
Il bilancio militare, che nel 2017 ammontava a 32 miliardi di euro, ora salirà a 64 miliardi entro il 2027, con ulteriori 3,5 miliardi stanziati per l’anno prossimo e altri 3 miliardi nel 2027.
Macron ha chiarito che “la nostra indipendenza militare è inscindibile dalla nostra indipendenza finanziaria”, e ha assicurato che i nuovi fondi saranno reperiti attraverso una crescita dell’attività economica e della produttività nazionale.
Il Primo Ministro François Bayrou illustrerà domani i dettagli relativi al bilancio 2026, in un momento in cui il Parlamento francese resta profondamente diviso e il governo è impegnato in una difficile opera di contenimento del deficit.
Negli ultimi anni, diversi Paesi europei stanno aumentando significativamente la spesa militare in risposta alle crescenti tensioni geopolitiche: Germania, Polonia e Svezia hanno già superato la soglia del 2% del Pil raccomandata dall’Alleanza Atlantica, mentre Francia e Italia puntano a raddoppiare il bilancio della difesa entro il 2027 e il 2035 rispettivamente. Anche Paesi come Finlandia e Spagna stanno accelerando gli investimenti, mentre l’Unione europea continua con il suo piano coordinato di riarmo con un fondo da 800 miliardi di euro.
In questo contesto geopolitico, ridurre la spesa pubblica e conciliare gli impegni strategici con la stabilità economica è diventata una priorità per mantenere la fiducia degli investitori e rispettare i vincoli europei.