L’effetto Trump sui mercati finanziari globali. Bene per Tesla e Bitcoin, sale il dollaro

Trump rafforza il dollaro (+2,2%), Bitcoin supera 74.000 dollari, il rendimento dei Treasury sale al 4,42%
6 giorni fa
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Donald Trump (Andrea Renault/Ipa/Fotogramma)
Donald Trump (Andrea Renault/Ipa/Fotogramma)

La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi ha scatenato reazioni contrastanti sui mercati finanziari globali, con un impatto significativo su azioni, obbligazioni, materie prime e criptovalute.

Sebbene il rally azionario sia stato predominante, la prospettiva di politiche fiscali più espansive, combinate con un dollaro forte e l’incremento dei tassi di interesse, ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori.

Mercati azionari

Nei mercati azionari, la reazione alla vittoria di Trump è stata mista, con i principali listini europei che hanno mostrato un andamento contrastante.

La Borsa di Milano, dopo una partenza positiva con l’indice Ftse Mib in rialzo dello 0,15%, ha virato in negativo, chiudendo con una perdita dello 0,4% a 34.331 punti. A livello europeo, Londra (+0,97%) e Parigi (+0,95%) sono state le piazze più dinamiche, mentre Francoforte (+0,64%) ha registrato un andamento più cauto.

Tra i settori più reattivi, le piccole e medie imprese statunitensi hanno beneficiato di un notevole slancio, con l’indice Russell 2000 che è salito del 5%, mentre il settore delle big tech ha visto una performance positiva, in particolare Tesla, che ha registrato un incredibile +13,34% all’apertura delle contrattazioni.

Tesla e Bitcoin brillano sui mercati

Tesla, la casa automobilistica di Elon Musk, ha avuto una delle performance più sorprendenti sui mercati. Il titolo ha guadagnato ben 13,34% all’apertura, con un forte sostegno da parte di Musk, che ha sempre manifestato il suo appoggio a Trump, anche finanziando la sua campagna elettorale con un assegno da 75 milioni di dollari. Questo supporto ha spinto il valore delle azioni Tesla a livelli record.

In parallelo, Bitcoin ha aggiornato i suoi massimi storici, superando per la prima volta i 74.000 dollari, spinto non solo dall’interesse crescente per le criptovalute, ma anche dalle dichiarazioni favorevoli di Trump sul settore.

La sua promessa di non vendere i Bitcoin che il governo statunitense possiede, oltre alla possibilità di avviare un piano di accumulo per potenziare le riserve nazionali, ha contribuito a un’ulteriore corsa. Nonostante le previsioni contrastanti sull’evoluzione del mercato delle criptovalute, l’andamento positivo delle ultime settimane ha confermato l’entusiasmo degli investitori.

Il dollaro forte e l’andamento delle materie prime

Il rafforzamento del dollaro è stato uno degli effetti più evidenti della vittoria di Trump ha guadagnato il 2,2% contro l’euro, arrivando a 0,93 euro per dollaro, e ha registrato un incremento dell’1,41% contro la sterlina, a 0,78 sterline per dollaro. Questo slancio è stato alimentato dalle aspettative di politiche fiscali espansive che potrebbero portare a un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, rendendo il dollaro più appetibile per gli investitori.

Il rafforzamento del dollaro ha avuto però ripercussioni negative sulle materie prime, tradizionalmente quotate in dollari. Il petrolio, che aveva mostrato una certa debolezza in vista delle scorte settimanali Usa, ha chiuso con un calo dell’1,81%, con il Brent a 74,18 dollari al barile e il WTI a 70,66 dollari. Anche il gas naturale ha visto una flessione del 3,15%, scendendo a 39,22 euro per MWh, mentre l’oro ha perso lo 0,83%, scendendo a 2.697 dollari per oncia (28,35 grammi).

Tassi in rialzo e preoccupazioni per l’inflazione

Una delle reazioni più rilevanti sui mercati è stata l’impennata dei rendimenti obbligazionari. Il rendimento dei Treasury Usa (Titoli di Stato del governo federale degli Stati Uniti) a 10 anni ha superato il 4,4%, segnando un rialzo significativo in risposta alle aspettative di un maggiore deficit e a politiche fiscali più aggressive, che potrebbero portare a un aumento della spesa pubblica. L’incremento dei tassi di interesse, visto come una possibile risposta all’inflazione, ha generato preoccupazioni tra gli investitori, che temono che l’aumento della spesa possa alimentare ulteriori pressioni inflazionistiche.

Questo rialzo dei rendimenti obbligazionari ha avuto anche un impatto sulle borse europee, dove i rendimenti dei Btp italiani sono saliti a 3,69% (+2,5 punti), mentre i Bund tedeschi hanno registrato un calo, con il rendimento sceso a 2,4%.

L’aumento dei tassi negli Stati Uniti e il rafforzamento del dollaro potrebbero avere ripercussioni anche nell’Eurozona, portando a un aumento dei costi per le materie prime e a un’ulteriore pressione sui tassi di interesse.

Settore bancario e finanziario

Il settore bancario ha reagito positivamente alla vittoria di Trump. I titoli finanziari statunitensi, rappresentati dall’ETF XLF, hanno registrato un rialzo del 5%, spinti dalle aspettative di politiche favorevoli al business e da un possibile allentamento della regolamentazione bancaria. La prospettiva di un ambiente fiscale più favorevole alle imprese e alle banche ha portato a un rally sui principali titoli bancari statunitensi, che hanno aggiornato nuovi massimi storici.

Le politiche di Trump, incluse le promesse di una riduzione delle imposte per le società e di una regolamentazione meno restrittiva per il settore bancario, sono state interpretate positivamente dagli investitori. L’aspettativa è che questo possa tradursi in maggiori profitti per le banche, con un ritorno alla crescita economica anche grazie a tassi di interesse più alti.

La presidenza Trump 2.0 ha portato a un rialzo generalizzato sui mercati finanziari, ma anche a una serie di preoccupazioni legate all’inflazione e all’aumento dei tassi di interesse. Se da un lato il dollaro forte, i rendimenti obbligazionari in aumento e la performance positiva dei titoli bancari e energetici sembrano offrire nuove opportunità agli investitori, dall’altro la debolezza delle materie prime e le incertezze sul fronte dell’inflazione rappresentano dei rischi.

Tesla e Bitcoin si confermano tra i principali beneficiari della nuova amministrazione, grazie alle politiche pro-tecnologia e pro-innovazione del tycoon. Tuttavia, i mercati restano volatili e gli investitori dovranno monitorare attentamente l’evoluzione della politica economica e fiscale sotto la sua presidenza. Il futuro dei mercati, quindi, appare incerto, con un mix di opportunità e rischi da bilanciare in un contesto globale sempre più complesso.