L’asse Mosca-Pechino-Teheran mostra i muscoli all’Europa

Aumentano le preoccupazioni in Occidente per i legami con Cina e Iran: alla prima fornisce consigli sulle navi e al secondo uranio. Così aumenta l’ipotesi di un nucleare “Made in Teheran”
2 mesi fa
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Iran Russia e Cina
(Ipa/Fotogramma)

Cresce la collaborazione militare tra Russia, Cina e Iran, mentre l’Unione europea e gli Stati Uniti restano a guardare. La preoccupazione di un asse strategico minaccioso per l’Occidente inizia però a farsi sentire concretamente. Kurt Campbell, vicesegretario di Stato degli Stati Uniti ha espresso i propri timori per il futuro della sicurezza globale. Il problema? Mosca sta scambiando tecnologie militari avanzate con Pechino in cambio di risorse per arginare le sanzioni europee su Mosca, mentre all’Iran confessa segreti sul nucleare.

E mentre i legami aumentano e Ue e Usa capiscono in che modo rispondere, l’asse Mosca-Pechino-Teheran non ha paura di mostrare i muscoli alle spalle dell’Europa.

Un asse sempre più pericoloso

Durante un incontro a Bruxelles con alti funzionari della Nato e dell’Unione europea, Kurt Campbell ha messo in guardia sull’evoluzione delle alleanze strategiche tra Russia, Cina e Iran, definendole un rischio per l’equilibrio militare globale.

Campbell ha sottolineato che la Russia sta ora condividendo tecnologie estremamente sensibili con la Cina, includendo capacità avanzate nei settori dei sottomarini, dei missili e della tecnologia stealth. “Stiamo osservando uno scambio di informazioni e tecnologie che fino a poco tempo fa Mosca avrebbe custodito gelosamente”, ha dichiarato Campbell, evidenziando come questo rappresenti un drastico cambio di rotta per il Cremlino, che sembra sempre più isolato sul piano internazionale.

Campbell ha descritto questa collaborazione come “preoccupante”, spiegando che Mosca sta fornendo non solo disegni e progetti, ma anche ricerca e sviluppo militare di alto livello. “Siamo in stretta collaborazione con i nostri alleati europei su quali saranno i prossimi passi”, ha aggiunto, sottolineando che i legami tra Russia, Cina e Iran pongono “seri interrogativi sul futuro delle nostre capacità difensive”.

Implicazioni per l’Europa

Per l’Unione Europea, questa evoluzione è motivo di forte preoccupazione. Il commercio tra Cina e Russia ha permesso a Mosca di aggirare molte delle sanzioni imposte dall’Occidente. La produzione di armamenti e l’industria bellica russa sono sopravvissute. L’Ue, che sperava di vedere le sanzioni soffocare la capacità della Russia di condurre la guerra in Ucraina, si trova ora di fronte a uno scenario in cui il ruolo della Cina potrebbe far fallire questo obiettivo.

I timori non si limitano alla guerra in Ucraina: la condivisione di tecnologie militari con Pechino potrebbe significare un rapido rafforzamento delle capacità cinesi, con conseguenze potenzialmente devastanti per la sicurezza globale. Cina e Iran, con le tecnologie russe, potrebbero aumentare le loro capacità militari, rappresentando una minaccia sia per gli interessi occidentali che per i partner asiatici degli Stati Uniti, come il Giappone e la Corea del Sud.

Nucleare “Made in Teheran”?

E con l’Iran? Si pensa che la Russia possa aver condiviso segreti nucleari con Teheran, in cambio della fornitura di missili balistici. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, a proposito del vertice di venerdì scorso a Washington, “In quell’occasione Keir Starmer e il presidente Usa Joe Biden hanno riconosciuto – scrive Dan Sabbagh – che i due paesi stanno rafforzando la cooperazione militare in un momento in cui l’Iran è impegnato nel processo di arricchimento dell’uranio per raggiungere il suo obiettivo, ovvero la costruzione di una bomba nucleare”.

“Gran Bretagna, Francia, e Germania hanno avvertito congiuntamente che le scorte di uranio altamente arricchito dell’Iran continuano a ‘crescere in modo significativo’ senza alcuna giustificazione e che sono state accumulate ‘quattro quantità significative’ ciascuna delle quali potrebbe essere utilizzata per realizzare una bomba nucleare”, affermano fonti britanniche al quotidiano inglese.

Le navi da guerra si incrociano nei mari globali

A rendere ancora più evidente l’evoluzione di questo pericoloso asse militare, vi è stata la recente esercitazione navale congiunta tra Russia e Cina, denominata “Ocean-24”. Le manovre, che hanno visto la partecipazione di oltre 400 navi e 90.000 militari, si sono svolte nei mari del Pacifico, dell’Artico, del Mediterraneo e del Baltico. Una dimostrazione di forza che aveva l’intendo di rappresentare un chiaro segnale dell’intensificazione della cooperazione in corso.

La Cina ha inviato navi e aerei da guerra per partecipare alle esercitazioni, dimostrando la propria volontà di consolidare una partnership strategica con Mosca contro l’influenza occidentale. Questa mossa militare non solo rafforza il legame tra i due Paesi, ma lancia anche un messaggio diretto all’Occidente: oggi il Pacifico, domani il Mediterraneo?