L’Ungheria chiede la revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis. E ora?

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha ricevuto una richiesta dalle autorità competenti in Ungheria: cosa succede se la revoca viene confermata?
4 settimane fa
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Ilaria Salis e Viktor Orban (Alessandro Bremec/Maurizio Maule/Fotogramma)
Ilaria Salis e Viktor Orban (Alessandro Bremec/Maurizio Maule/Fotogramma)

L’Ungheria ha chiesto la revoca dell’immunità parlamentare per Ilaria Salis. “Non è una coincidenza – ha commentato l’eurodeputata sui social – che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, giorno successivo al mio intervento in Plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orbán”.

Per Ilaria Salis, la questione è chiara: “Evidentemente, i tiranni (riferendosi al presidente dell’Ungheria) faticano a digerire le critiche”.

Cos’è l’immunità parlamentare?

Con il termine “immunità parlamentare” si fa riferimento, all’europarlamento, di una garanzia che un eurodeputato “possa esercitare liberamente il suo mandato senza essere esposto a una persecuzione politica arbitraria”.

Chi ne beneficia ha la possibilità di poter svolgere il proprio mandato nel rispetto dell’indipendenza e dell’integrità del Parlamento nel suo complesso. I membri del Parlamento europeo non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti per le proprie opinioni o per i voti espressi nella loro veste di deputati al Parlamento europeo.

Inoltre, l’immunità dei deputati è duplice. Da un lato, è analoga a quella concessa ai membri del parlamento nazionale, nel territorio dello Stato membro di origine e dall’altro prevede l’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario, nel territorio di ogni altro Stato membro (nel caso di Ilaria Salis, quindi, in Ungheria).

Come può essere revocata o difesa l’immunità parlamentare?

Se un’autorità nazionale competente, rivolgendosi al Parlamento europeo, chiede di revocare l’immunità a un deputato – come si sta verificando nelle ultime ore a Strasburgo – il presidente del Parlamento (attualmente Roberta Metsola) annuncia la richiesta in Aula e la deferisce alla commissione parlamentare competente (la Commissione giuridica).

“La commissione può chiedere le informazioni o spiegazioni che ritiene necessarie e al deputato interessato viene offerta l’opportunità di essere ascoltato e di presentare documenti o altri elementi scritti – spiega l’Europarlamento -. La commissione adotta, a porte chiuse, e presenta a tutto il Parlamento una raccomandazione di approvare o respingere la richiesta di revocare o difendere l’immunità”.

La decisione viene adottata, in seguito, alla tornata successiva alla decisione della commissione, a maggioranza semplice. Spetta poi al Presidente comunicare immediatamente la decisione del Parlamento al deputato interessato e all’autorità competente dello Stato membro in questione.

Cosa succede a Ilaria Salis se viene revocata l’immunità parlamentare?

Nel caso in cui questo procedimento dovesse vedere la revoca dell’immunità parlamentare, per Ilaria Salis, l’esperienza all’Europarlamento continua. Il suo mandato è “un mandato nazionale e non può essere revocato da un’altra autorità. Inoltre, la revoca dell’immunità di un deputato non equivale a una sentenza di colpevolezza, ma consente semplicemente alle autorità giudiziarie nazionali di procedere a svolgere un’indagine o un processo”.

In altre parole, la volontà popolare nazionale al momento dell’elezione dell’europarlamentare è superiore della volontà dell’Ungheria di vederla fuori dalle mura di Strasburgo: “I deputati al Parlamento europeo sono eletti in base alla legge elettorale nazionale, se sono giudicati colpevoli di un reato spetta alle autorità dello Stato membro decidere sull’eventuale decadenza del suo mandato”.

Le parole di Ilaria Salis

“Come ho già detto più volte, auspico che il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani – ha continuato Ilaria Salis sui social -, senza cedere alla prepotenza di una “democrazia illiberale” in deriva autocratica che, per bocca anche dei suoi stessi governanti, in diverse occasioni mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza – ha proseguito l’europarlamentare di Avs-. In gioco non c’è solo il mio futuro personale, ma anche e soprattutto cosa vogliamo che sia l’Europa, sempre più minacciata da forze politiche autoritarie”.

“Non sussistono le condizioni minime affinché in Ungheria possa svolgersi un processo giusto. Né per me, né per Maja, né per nessun oppositore politico, tantomeno se antifascista. Abbiamo già dimostrato cosa può la solidarietà. È tempo di mobilitarsi di nuovo, in nome dell’antifascismo, della democrazia e di una vera giustizia”, ha concluso Salis.

Di cosa è accusata Ilaria Salis?

La 39enne, docente a Monza, è stata incarcerata in Ungheria dall’11 febbraio 2023 fino a maggio 2024 con l’accusa di lesioni aggravate nei confronti di alcuni manifestanti di estrema destra. La manifestazione era una commemorazione delle imprese di un battaglione nazista che nel 1945 si oppose all’Armata Rossa.

Secondo l’accusa, l’eurodeputata è una componente di un gruppo di persone dal volto coperto che colpiscono due attivisti di estrema destra con dei manganelli. Non è stata arrestata in flagranza, ma fermata alcune ore dopo quando era su un taxi. Su di lei, pesa l’aggravante di aver agito come parte di un’associazione a delinquere tedesca, l’Hammerband.

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha ricevuto “una richiesta dalle autorità competenti in Ungheria per la revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis. Questa richiesta – spiega nella plenaria in corso a Strasburgo – verrà inviata alla commissione per gli Affari giuridici”.