Immigrazione: proteste in Polonia, ma l’Europa registra meno arrivi

I principali gruppi di richiedenti sono ucraini e bielorussi, rappresentando circa il 77% del totale
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Polonia Mappa Canva

In Polonia, si sono verificate proteste anti-immigrazione in decine di città e paesi durante il weekend. La manifestazione più numerosa ha visto la partecipazione di circa 3.000 persone a Katowice. Politici del partito di estrema destra Konfederacja e del partito di opposizione Diritto e Giustizia hanno avvertito riguardo a un’ipotetica “ondata di migrazione illegale” in Polonia.

Krzysztof Bosak, co-presidente di Konfederacja, ha dichiarato: “Senza chiudere la Polonia all’immigrazione illegale, senza avviare campagne di deportazione, senza abbandonare la correttezza politica… la sicurezza si deteriorerà gradualmente”. Durante alcuni raduni è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di una donna polacca di 24 anni assassinata a Torun, per il cui caso è stato arrestato un uomo venezuelano.

Sebbene l’immigrazione in Polonia sia aumentata nell’ultimo decennio, le cifre ufficiali indicano che la migrazione è inferiore finora quest’anno rispetto agli anni precedenti. Le stesse cifre ufficiali non supportano le affermazioni di un’ondata di migrazione illegale in quanto il Paese accetta meno della metà delle richieste che riceve.

La Polonia, inoltre, ha introdotto controlli ai confini con Germania e Lituania all’inizio del mese, dopo che Berlino ha iniziato a respingere i richiedenti asilo. A marzo, la Polonia ha anche sospeso temporaneamente il diritto di richiedere asilo per i migranti che arrivano dal confine con la Bielorussia.

Immigrazione e protezione internazionale in Polonia: i dati 2024-2025

Secondo i dati ufficiali, nel 2024, 17.000 stranieri hanno presentato domanda di protezione internazionale in Polonia. Questo numero ha registrato un aumento del 79% rispetto al 2023. I principali gruppi di richiedenti erano cittadini ucraini (7.000 persone), bielorussi (3.900 persone) e russi (1.000 persone). Le domande che coinvolgevano minori di 18 anni costituivano il 16% di tutti i casi.

L’Ufficio per gli Stranieri ha emesso decisioni per 12.000 persone nel 2024. A 7.000 stranieri è stata concessa protezione internazionale, principalmente a cittadini ucraini (3.900 persone) e bielorussi (2.600 persone). Sono state emesse decisioni negative per 1.600 stranieri, con i russi (660 persone) come gruppo più numeroso in questo senso. I procedimenti sono stati interrotti per 3.400 persone, spesso perché lo straniero aveva lasciato la Polonia prima di una decisione definitiva. A fine 2024, 6.200 stranieri ricevevano assistenza sociale, di cui 850 in centri per stranieri.

Nella prima metà del 2025, 8.500 stranieri hanno presentato domanda di protezione internazionale in Polonia fino a fine giugno. I principali gruppi di richiedenti sono ucraini (5.000 persone) e bielorussi (1.600 persone), rappresentando circa il 77% del totale. La limitazione temporanea del diritto di presentare domanda al confine con la Bielorussia, in vigore dal 27 marzo 2025, ha fatto sì che le richieste da quella zona costituissero una piccola percentuale. L’Ufficio per gli Stranieri ha emesso decisioni per 5.300 persone.

Quasi 2.800 stranieri hanno ottenuto protezione internazionale, prevalentemente ucraini (1.500 persone) e bielorussi (1.000 persone). Sono state emesse mille decisioni negative, con ucraini (500 persone), russi (130 persone) e bielorussi (70 persone) come gruppi più numerosi. I procedimenti che coinvolgevano quasi 1.500 persone sono stati archiviati, solitamente perché lo straniero aveva lasciato la Polonia.

Al 30 giugno 2025, 6.500 stranieri hanno ricevuto assistenza sociale, di cui 765 in centri per stranieri.

Il dibattito europeo e i dati sull’Ue

Se si espandesse lo sguardo verso un’orizzonte più ampio, i dati mensili sull’asilo pubblicati da Eurostat dell’Unione europea indicano un quadro maggiormente differente rispetto alla percezione in Polonia.

Ad aprile 2025, sono state presentate 48.520 domande di asilo per la prima volta da cittadini non-Ue nei paesi dell’Unione. Questo dato rappresenta una diminuzione del 37% rispetto ad aprile 2024 (77.105) e un calo del 16% rispetto a marzo 2025 (57.925). Aprile è stato il terzo mese consecutivo in cui sia le domande iniziali che quelle successive sono diminuite.

I principali gruppi di richiedenti asilo ad aprile 2025 sono stati i venezuelani (7.015), seguiti da afghani (5.125), siriani (2.895) e ucraini (2.115). La maggior parte delle domande iniziali è stata ricevuta da Spagna (11.305), Francia (11.105), Germania (9.105) e Italia (4.780), che insieme hanno accolto il 75% di tutte le richieste per la prima volta nell’Ue.

Il tasso totale di richiedenti asilo nell’Ue ad aprile 2025 era di 10,8 per centomila persone, con i tassi più alti registrati in Grecia (29,7), Cipro (24,6) e Spagna (23,0). Per quanto riguarda i minori non accompagnati, ad aprile 2025 ne sono stati 1.570 i richiedenti asilo per la prima volta, con la Germania che ha ricevuto il numero più alto di domande (395), seguita da Spagna (330) e Paesi Bassi (200).

Il contrasto tra percezione e realtà è evidente: mentre in Polonia si parla di “ondate” e si alimentano timori, i dati ufficiali mostrano una gestione più contenuta e selettiva dei flussi migratori. A livello europeo, il dibattito si muove tra esigenze di sicurezza, rispetto dei diritti umani e necessità di coesione politica. In questo scenario, è fondamentale che le politiche migratorie siano guidate da dati concreti e non da retoriche emotive, per garantire soluzioni efficaci e sostenibili.