Gibilterra, raggiunto accordo tra Ue e Regno Unito: cosa cambia

“Una vera pietra miliare storica”, per il commissario Ue al commercio Maros Sefcovic: ma cosa comporta?
1 giorno fa
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Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares e il commissario europeo per il commercio e la sicurezza economica, le relazioni interistituzionali e la trasparenza Maros Sefcoviç (Jonas Roosens/Ipa/Fotogramma)
Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares e il commissario europeo per il commercio e la sicurezza economica, le relazioni interistituzionali e la trasparenza Maros Sefcoviç (Jonas Roosens/Ipa/Fotogramma)

L’Unione europea e il Regno Unito hanno raggiunto un accordo politico sul futuro delle loro relazioni rispetto al territorio oltremare britannico di Gibilterra. Ad annunciarlo è stato il commissario Ue al commercio, Maros Sefcovic, in un post su X, definendo lo sviluppo “una vera pietra miliare storica” che “beneficia tutti” e “rafforza un nuovo capitolo nelle relazioni Ue-Gb”.

I negoziati sulla Gibilterra

L’accordo è stato siglato a Bruxelles dallo stesso Sefcovic, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, il ministro degli Esteri britannico David Lammy e il capo del governo di Gibilterra Fabian Picardo.

“Accolgo con favore la conclusione dei negoziati”, ha scritto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sottolineando che l’accordo “salvaguarda l’integrità di Schengen e del mercato unico, garantendo al contempo stabilità, certezza giuridica e prosperità per la regione” e congratulandosi con Sefcovic per la riuscita dei negoziati.

Cosa comporta l’accordo sulla Gibilterra

Ma cosa comporto tale accordo? Il documento che precede la firma ufficiale all’accordo prevede l’eliminazione dei controlli e delle barriere fisiche per persone e merci tra Spagna e Gibilterra, garantendo al contempo la tutela dell’area Schengen, del mercato unico e dell’unione doganale dell’Ue, si apprende da un comunicato ufficiale della Commissione.

Il passo in avanti maggiore riguarda, però, la livera circolazione delle persone: le parti hanno concordato l’istituzione di doppi controlli di frontiera nel porto e nell’aeroporto di Gibilterra, in piena collaborazione tra le rispettive autorità, eliminando i controlli al confine terrestre con La Linea. I controlli Schengen saranno effettuati dalla Spagna, mentre quelli britannici resteranno invariati. Così come, sono state definite anche le modalità su visti, permessi e cooperazione tra le forze di polizia.

E per quanto riguarda il lato commerciale, l’intesa sancisce i principi per una futura unione doganale tra Ue e Gibilterra, con cooperazione rafforzata tra le rispettive autorità e abolizione dei controlli.

Previsti inoltre un accordo sui principi della tassazione indiretta, incluso il tabacco, per evitare distorsioni e favorire la crescita economica dell’area, e impegni sul rispetto della concorrenza, aiuti di Stato, fiscalità, lavoro, ambiente, sviluppo sostenibile, lotta al riciclaggio, trasporti e diritti dei lavoratori frontalieri, oltre alla cooperazione ambientale e alla creazione di un meccanismo finanziario per la coesione e il sostegno all’occupazione, si apprende dal documento.

Perché è importante

La Gibilterra si estende su una superficie di circa 7 chilometri quadrati. Abitata da 34mila persone, a maggior 2025 vedeva più di 15mila lavoratori transfrontalieri di cui 10mila spagnoli. Il Regno Unito esercita da secoli una sovranità exclave, che si verifica su un territorio che appartiene a uno Stato, ma che è separato dal resto del suo territorio e si trova all’interno di un altro Stato. Al referendum del 2016 quasi il 96% degli abitanti di Gibilterra aveva votato per rimanere nell’Unione europea.

Agli occhi di Londra, l’accordo rappresenta una “soluzione pragmatica che salvaguarda la sovranità, l’occupazione e la crescita” per un avamposto strategico nel Mediterraneo occidentale che, ha rimarcato Lammy, “resta parte della famiglia del Regno Unito”.

Nel nuovo assetto delineato dall’intesa – che per il governo di Pedro Sànchez segna la caduta dell’ultimo muro d’Europa – scompaiono i posti di blocco alle porte dell’enclave. I controlli Schengen – limitati al porto e all’aeroporto – saranno affidati a Madrid, mentre Londra continuerà a gestire autonomamente la propria autorità interna.

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