“Agenti stranieri”, chi sono le figure che preoccupano i governi internazionali

Cos'è il disegno di legge georgiano, slovacco e ungherese e perché differisce da quello Usa
2 mesi fa
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Viktor Orban e Robert Fico - Fotogramma
Viktor Orban e Robert Fico - Fotogramma

Il primo ministro slovacco Robert Fico ha subito, nella giornata di ieri, un attentato politico da parte di un 71enne. La motivazione? L’uomo ha rivelato che dietro il suo gesto c’è la voglia di opporsi “alla repressione dei media e della magistratura” da parte del governo. La sparatoria ha lasciato sotto choc i politici slovacchi e di tutta Europa. “Siamo sull’orlo della guerra civile. L’attentato ne è la prova”, ha dichiarato ai media locali il ministro degli Interni Matúš Šutaj Eštok.

Ciò che è accaduto in Slovacchia sembra essere in linea con quella che è la dissidenza manifestata dai cittadini in Georgia negli ultimi giorni. Il problema? Proprio le proposte di legge sugli “agenti stranieri” è in ballo da gennaio con un pacchetto di norme sulla “protezione della sovranità nazionale” anche in Ungheria. Tali norme appaiono come limitanti e censuranti nei confronti dei media e delle Ong di questi paesi. Ma cosa sono questi “agenti stranieri” e cosa c’è dietro queste proposte di legge?

“Agenti stranieri”: il disegno di legge “filorusso”

Mercoledì, Kaliňák, il ministro della Difesa slovacco, ha dichiarato: “Quello che è successo nelle ultime settimane e mesi è incomprensibile, ed è nostro compito fermarlo”. L’avvertimento è rivolto ai giornalisti e ai cittadini che protestano contro le riforme di Fico. Lo stesso Fico che, però, ha dovuto dimettersi dal suo precedente mandato a causa dello scandalo sull’omicidio di Ján Kuciak, che stava indagando su corruzione governativa e presunte infiltrazioni mafiose nel governo.

C’è una censura in corso? Le proposte di legge sugli agenti stranieri nel paese slovacco, in Georgia e a breve, si preannuncia, anche in Ungheria, hanno l’amaro sapore di un bavaglio. Si tratta di leggi che prevedono sanzioni, ispezioni forzate e responsabilità amministrative a carico di chi riceva almeno il 20% dei propri fondi dall’estero, che siano finanziamenti diretti o donazioni. Un agente straniero, in questo caso, diviene qualsiasi persona giuridica non commerciale, legata economicamente a una “potenza straniera”, sia essa un’azienda, una fondazione o un altro governo.

Il disegno di legge è considerato “filorusso” dai dissidenti delle forze politiche perché uguale alla legge emanata nel 2012 da Putin e che contribuì alla creazione di una specie di lista di proscrizione utile alle autorità russe. A discrezionalità delle stesse, le legge prevedeva sanzioni nei confronti di quelle organizzazioni che potevano essere potenzialmente pericolose per il regime. Dalla sua entrata in vigore, è stata rafforzata arrivando anche a prevedere il carcere per le persone accusate di essere “agenti stranieri”. Una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che tale legge viola i diritti umani delle organizzazioni che ricadrebbero nella definizione, cioè coloro i quali siano ritenuti impegnati in attività politiche con il sostegno estero, come ong, testate giornalistiche, blog e eventuali normali utenti di social network che ricevono finanziamenti internazionali o riportano notizie straniere.

L’ombra americana?

I governi dei Paesi coinvolti e che propongono il disegno di legge senza troppi sforzi hanno difeso la propria posizione paragonando la definizione di “agenti stranieri” a quella contenuta nel Foreign Agents Registration Act (FARA, 1938) statunitense. La legge americana a firma Franklin D. Roosevelt era nata per limitare l’influenza nazista e comunista nel Paese, in un contesto bellico. Nello specifico, la legge Usa ha definito un agente straniero come qualsiasi persona (legale o fisica) che è sotto il controllo di, o agisce sotto la direzione di una potenza straniera e agisce nell’interesse di quella potenza straniera.

Al contrario di questa legge, quella approvata in Georgia e proposta in Slovacchia e Ungheria associa i finanziamenti alla rappresentanza straniera, ponendo le due cose sullo stesso livello, trattando però così Stati Uniti e Unione europea come potenze nemiche. Inoltre, la legge Usa ha puntino chi, rispetto a questa legge, compiva riciclaggio di denaro, frode, evasione delle sanzioni, contributi elettorali illegali, corruzione, terrorismo. Mentre oggi, nei paesi sopracitati, si intende punire chiunque la pensi diversamente dalle linee di governo, mettendo così a rischio la libertà di parola, di espressione e di opposizione.

L’attentato al primo ministro slovacco, così come le manifestazioni in Georgia, si configurano in un clima di tensione che mina gli equilibri geopolitici dell’Europa. L’Unione che si appresta alle elezioni europee sarà costretta a prendere provvedimenti per quegli Stati, membri o candidati, la cui democrazia è a rischio.