“È tempo di portare la nostra partnership strategica Ue-India al livello successivo“, ha affermato Ursula von der Leyen in visita ieri e oggi con il Collegio dei commissari in India per intensificare la collaborazione con il gigante asiatico in diversi settori particolarmente rilevanti in termini economici ma anche politici. Tre le direttrici segnalate dalla tedesca in conferenza stampa: commercio e tecnologia, sicurezza e difesa, connettività e partnership globale.
Ma come nasce questo viaggio in India?
Nuovi amici nel nuovo ordine mondiale
La prima regola è che per avere una relazione (di qualsiasi tipo) occorre essere in due. Ecco perché, dopo settimane in cui l’Europa ha ribadito l’importanza dell’alleanza atlantica e la comunanza di valori con gli Usa, trovando dall’altro lato un muro d’ostilità, l’Unione inizia a prendere atto che è tempo di “cercare amici” altrove. Naturalmente il viaggio in India della presidente della Commissione e dei suoi commissari non è nato in quattro e quattr’otto e non è nemmeno un ripiego, ma è comunque il simbolo e il risultato di un mondo che cambia.
E che si riallinea in conseguenza della svolta aggressiva che la nuova amministrazione americana a guida Donald Trump sta imponendo nelle relazioni internazionali, anche a suon di dazi: per il blocco europeo è l’ultimo shock in ordine di tempo (e siamo solo all’inizio del mandato del tycoon) dopo la pandemia, l’invasione russa dell’Ucraina e la crisi energetica giusto per dire i più rilevanti.
Bruxelles in sostanza sta lavorando per ampliare i propri orizzonti geopolitici e consolidare il proprio ruolo di partner affidabile. Anche il recente accordo con i Paesi del Mercosur in America Latina, peraltro contestatissimo dalla Francia, rientra nella logica di… uscire dalla logica di un mondo bipolare e basata sull’asse atlantico Ue-Usa.
Ora la partecipazione di quasi tutti i 26 commissari del blocco alla visita in India, la prima del genere nel Paese sud-asiatico e la prima fuori dall’Europa per la nuova Commissione, sottolinea l’importanza strategica che viene data alla relazione con quello che von der Leyen definisce come uno degli “amici e alleati più fidati” dell’Ue.
Von der Leyen: un nuovo livello della partnership strategica
Per von der leyen Ue e India hanno molto in comune “al di là di qualsiasi relazione economica o diplomatica”, a partire dall’amore per lo sport e la letteratura a tutta una serie di legami che rendono i due blocchi “partner naturali e di lunga data mentre iniziamo il nostro terzo decennio di partnership strategica”.
Anche la democrazia è qualcosa che accomuna Europa e India, ha continuato von der Leyen in conferenza stampa congiunta con il premier indiano Narendra Modi: “L’India è la più grande democrazia e presto sarà tra le prime quattro economie più grandi del mondo. L’Europa è una democrazia transfrontaliera unica e un’economia aperta”.
Due grandi democrazie che si trovano ad affrontare enormi stravolgimenti, veri e propri venti contrari geopolitici e geoeconomici: “Ci troviamo qui nel 2025 in un punto di svolta nella storia”, ha sottolineato la presidente della Commissione facendo esplicito riferimento al ritorno a una politica di potenza, all’uso di ogni mezzo – risorse naturali, nuove tecnologie, coercizione economica e militare – “l’uno contro l’altro”, e a come “le catene di approvvigionamento e le dipendenze vengano utilizzate per ottenere influenza o creare divisioni tra nazioni e regioni”.
Eppure, ha spiegato von der Leyen, “questa versione moderna della competizione tra grandi potenze è un’opportunità per Europa e India di re-immaginare la propria partnership”, perché “entrambi abbiamo da perdere da un mondo di sfere di influenza e isolazionismo. Ed entrambi abbiamo da guadagnare da un mondo di cooperazione e lavoro insieme. Possiamo offrirci reciprocamente alternative e strumenti distintivi per renderci più forti, più sicuri e più sovrani nel mondo di oggi. Il tipo di offerta che non può essere realmente replicata da altri”.
I temi al centro della visita
Commercio: un accordo di libero scambio Ue-India entro il 2025
Il punto centrale della visita è il commercio. L’Unione è il principale partner commerciale dell’India, con un valore di 124 miliardi di euro di scambi di merci nel 2023, pari al 12,2% del commercio indiano totale, superando gli Stati Uniti (10,8%) e la Cina (10,5%). L’Ue è la seconda destinazione delle esportazioni indiane (17,5% del totale) dopo gli Stati Uniti (17,6%), mentre la Cina è solo al quarto posto (3,7%).
L’India, per contro, è il nono partner commerciale per Bruxelles, rappresentando il 2,2% del totale degli scambi di merci dell’Ue nel 2023, ben dietro agli Stati Uniti (16,7%), alla Cina (14,6%) o al Regno Unito (10,1%). Ciò nondimeno, negli ultimi dieci anni gli scambi di merci tra l’Ue e l’India sono aumentati di quasi il 90%.
Ma per von der Leyen nei rapporti Ue-India c’è tantissimo potenziale inespresso: “Questo non è il momento di porre limiti alla nostra cooperazione“.
L’obiettivo primario dunque è arrivare alla stipula di un accordo di libero scambio, “un’ambiziosa partnership commerciale e di investimento”, fondamentale per mitigare l’impatto delle politiche protezionistiche a stelle e strisce (pochi giorni fa Trump ha annunciato dazi del 25% sui beni europei e ha accusato l’Europa di aver “fregato gli Usa”) e per ampliare le possibilità offerte dal mercato indiano.
“Sono ben consapevole che non sarà facile”, ha precisato la politica europea evidenziando al contempo che “tempismo e determinazione contano, e che “abbiamo concordato con il primo ministro Modi di spingere per realizzare (l’accordo, ndr) durante quest’anno”.
Ha confermato il premier indiano Narendra Modi durante la conferenza stampa: “Abbiamo incaricato le nostre squadre di concludere un accordo bilaterale di libero scambio reciprocamente vantaggioso entro la fine di quest’anno”. “Oggi abbiamo deciso di creare una tabella di marcia coraggiosa e ambiziosa per il partenariato India-Ue” che sarà lanciato in occasione del prossimo vertice, ha aggiunto.
I settori coinvolti: il secondo Consiglio commercio e tecnologia
Il lavoro sull’accordo si è sviluppato durante il secondo Consiglio commercio e tecnologia (Ttc), forum avviato nel 2022 per coordinare le politiche e aumentare la cooperazione in questi settori e tenutosi in occasione della visita dei vertici europei a Nuova Delhi.
Il focus è stato su settori come la protezione degli investimenti e le indicazioni geografiche protette, ma anche la costruzione di “una catena del valore affidabile e sicura per la tecnologia e l’innovazione“: una “priorità condivisa”, ha anticipato Modi aggiungendo di aver “concordato di aumentare la cooperazione nei settori dei semiconduttori, dell’intelligenza artificiale, del calcolo ad alte prestazioni e del 6G”.
Ue e India hanno inoltre deciso di avviare un dialogo sullo spazio, istituire un Forum per l’idrogeno verde, istituire e organizzare un vertice sulle imprese nel settore dell’energia eolica offshore, ha spiegato ancora Modi, aggiungendo che sono in fase di sviluppo progetti di ricerca congiunti nel settore delle batterie per veicoli elettrici, della plastica marina e dell’idrogeno verde.
Il premier indiano ha promesso che “saranno adottate misure concrete” per portare avanti lo sviluppo del corridoio economico India-Medio Oriente-Europa, detto Imec e lanciato a Nuova Delhi nel 2023: un canale di trasporto, connettività ed energetico in divenire che “fungerà da motore per guidare il commercio globale, la crescita sostenibile e la prosperità nei giorni a venire”.
Le due parti hanno anche affrontato questioni di accesso al mercato e controllo sugli investimenti diretti esteri, tema sempre più rilevante nel contesto della competizione tecnologica globale.
Sicurezza e difesa
La seconda ampia area per una rinnovata cooperazione è la sicurezza e la stabilità. Il punto di partenza, delineato da von der Leyen nel suo discorso, è che “pace, sicurezza e prosperità sono indivisibili in questo mondo“. “L’obiettivo della Russia – ha spiegato – è di fare a pezzi l’Ucraina, e un’Ucraina fallita non indebolirebbe solo l’Europa”, ma anche altre regioni, perché “altri Paesi in tutto il mondo stanno osservando molto attentamente se c’è impunità se si invade un vicino o si violano i confini internazionali. O se ci sono veri deterrenti”.
Von der Leyen ha ribadito l’impegno europeo ad aumentare “la spesa per la difesa. Ma vogliamo anche intensificare la cooperazione con partner fondamentali come l’India”.
La presidente della Commissione ha annunciato una “futura partnership per la sicurezza e la difesa con l’India sullo stampo delle partnership che abbiamo con il Giappone e la Corea del Sud” per “intensificare il nostro lavoro per contrastare le minacce comuni, che si tratti di terrorismo transfrontaliero, minacce alla sicurezza marittima, attacchi informatici o il nuovo fenomeno che vediamo: gli attacchi alle nostre infrastrutture critiche”.
Sul tema Modi ha confermato che la “crescente collaborazione” nel campo della difesa e della sicurezza è “simbolo della profonda fiducia reciproca” tra India e Ue.
Partnership globali
Il terzo e ultimo elemento citato da von der Leyen è la “necessità di approfondire i nostri legami di connettività e le nostre partnership globali”. L’India infatti “può svolgere un ruolo unico come ponte tra il Sud del mondo e il resto del mondo, tra l’Indo-Pacifico e l’Europa”, ha affermato ancora la tedesca aggiungendo che “l’Europa è pronta a investire”, attraverso “Global Gateway, la nostra offerta infrastrutturale globale da 300 miliardi di euro”, in progetti per il trasporto di energia in tutta l’India e tra l’India e il mondo. “E questo è solo l’inizio di ciò che si può fare”, ha precisato la presidente della Commissione.
I nodi aperti: l’attuazione del Cbam
Tra i nodi invece ancora aperti c’è l’attuazione del Cbam, il meccanismo Ue di tassazione delle emissioni alla frontiera. L’India è stata tra le voci più critiche nei confronti del sistema sperimentale europeo, che entrerà ufficialmente in vigore nel 2027. Tuttavia, questa settimana la Commissione ha presentato un piano per esentare gli importatori più piccoli.