Merz al Congresso Cdu: “Mai con Afd”. Ma l’ombra della destra radicale resta

Il leader cristiano-democratico ribadisce il no alla collaborazione con l’estrema destra, mentre la Germania protesta in piazza per salvare il 'cordone sanitario'
16 ore fa
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Proteste in piazza in Germania
Uno dei cartelli delle proteste in piazza (IPA/Fotogramma)

Non collaboreremo con Afd, né prima, né dopo, mai“. Lo ha chiarito e ribadito Friederich Merz, leader dei cristiano-democratici tedeschi (Cdu), scatenando un’ovazione da parte dei 1001 delegati del suo partito riuniti in Congresso ieri a Berlino. Nel frattempo, decine di migliaia di cittadini scendevano in piazza per protestare contro lo spiraglio aperto da Merz all’estrema destra la scorsa settimana, chiedendo di mantenere il BrandMauer, il cordone sanitario storicamente messo in atto contro i partiti più radicali.

Antefatto: mercoledì 29 gennaio Merz ha ‘accettato’ i voti di Alternative für Deutschland (Afd) per far passare al Bundestag una mozione sui migranti. Era la prima volta che un provvedimento, per quanto non vincolante, passava con i voti di una formazione tanto discussa e considerata tanto pericolosa come lo è questa, vicina al neo-nazismo e monitorata dall’intelligence in quanto forza anti-democratica.

Venerdì poi il Parlamento tedesco ha rigettato l’analoga proposta di legge dei conservatori, ma ormai il danno era fatto. La breve convergenza tra Cdu e Afd infatti ha fatto temere che potesse essere il preludio della rottura del cordone sanitario e dunque di un’alleanza di governo, dopo il voto nazionale in programma per il 23 febbraio.

Merz e Söder chiudono a Afd

Merz, travolto dalle critiche, ha colto l’occasione del Congresso per confermare una posizione già espressa altrove: “Afd si oppone a tutto ciò che il nostro partito e il nostro Paese hanno costruito in Germania negli ultimi anni e decenni, si oppone ai legami occidentali, all’euro, alla Nato”. “Non c’è cooperazione, non c’è tolleranza, non c’è un governo di minoranza: niente“, ha detto Merz, che è il candidato favorito per la cancelleria alle prossime elezioni.

Anche Markus Söder, leader della Csu, sorella bavarese della Cdu, è intervenuto al Congresso: “Non dobbiamo lasciare il nostro Paese all’Afd. Continuiamo a dire no, no e no a ogni forma di cooperazione con Afd“. Poi l’affondo contro il cancelliere socialdemocratico uscente: “Olaf Scholz non è adatto a continuare a guidare il nostro Paese, in alcuna circostanza”.

Il Congresso si è stretto attorno a questa posizione e anche se in molti nella Cdu, come scrive l”Hamburger Abendblatt’, non hanno digerito l’iniziativa su Afd di Merz, oggi, a meno di tre settimane dalle elezioni, nessuno sembra voler danneggiare il leader del partito con critiche o accuse pubbliche.

Secondo gli ultimi sondaggi la Cdu è in calo al 29-30% dei voti, rispetto al 35% registrato a fine 2024, mentre Afd è cresciuta al 21-22%.

Friedrich Merz Congresso Cdu
Friedrich Merz al Congresso della Cdu (Afp)

Impennata di iscrizioni ai Verdi e alla Linke

Il sospetto che la mossa di Merz di cavalcare il tema immigrazione inasprendo le proprie posizioni per non lasciare il monopolio ad Afd potesse rivelarsi un boomerang è apparso subito fondato.

Ed è stato confermato, oltre che dalle critiche, dall’impennata di iscrizioni ai Verdi e alla Linke (la Sinistra) registrata proprio dopo la tumultuosa seduta del Bundestag e lo ‘strappo’ della Cdu rispetto al tabù della collaborazione con l’Afd.

Tra mercoledì scorso e domenica i Verdi – che hanno visto il loro indice di gradimento subire un brusco calo durante il periodo di governo all’interno della coalizione litigiosa e impopolare con i Socialdemocratici e i Liberali – hanno ricevuto un numero record di 5mila richieste di adesione.

Spiegando il fenomeno, la direttrice politica dei Verdi, Pegah Edalatian, ha dichiarato alla Dpa che “molte persone sono scioccate dalla cooperazione di Friedrich Merz con Afd“.

Da parte sua Die Linke, che nei sondaggi langue al di sotto della soglia del 5% necessaria in Germania per conquistare seggi in parlamento, ha fatto registrare oltre 11mila nuovi iscritti nelle ultime settimane. Alla data di lunedì, il partito contava 71.277 membri, in aumento rispetto ai 60.060 del 18 gennaio e il numero più alto dal 2010, ha dichiarato un portavoce.

Merz: “Pronto a far progredire nuovamente il Paese”

Ma Afd non è stato l’unico punto di cui si è discusso al Congresso. Anche l’economia ha tenuto banco, con il Paese in recessione da due anni. Merz si è dichiarato “pronto a far progredire nuovamente il Paese” e ad impegnarsi a “mettersi al lavoro senza indugi e ad affrontare alla radice le cause dei problemi che hanno paralizzato la Germania per così tanto tempo”.

La Cdu inoltre ha adottato all’unanimità il ‘Programma di azione immediata‘ di ‘prosperità e sicurezza’, un piano in 15 punti da attuare una volta al governo in caso di vittoria. Voluto dallo stesso Merz, sarà la base su cui verranno avviati negoziati di coalizione.

“Garantisco agli elettori tedeschi che ci sarà una vera svolta nella politica economica e in quella dell’asilo”, ha dichiarato domenica il candidato cancelliere della Cdu/Csu alla Bild am Sonntag.

E sull’immigrazione non torna indietro: “La politica migratoria non può continuare così”.

I 15 punti dell’azione di governo della Cdu

Ecco i 15 punti alla base dell’azione di governo

Priorità alla competitività e alla prosperità

  1. Riduzione dell’imposta sull’elettricità e le tariffe di rete per almeno 5 centesimi per kWh.
  2. Riduzione della burocrazia: meno rappresentanti aziendali, niente più obblighi di ricevuta, abolizione della regolamentazione tedesca della catena di fornitura e gli oneri della legge sull’efficienza energetica.
  3. Orario di lavoro massimo settimanale invece che giornaliero per rendere il lavoro più flessibile per dipendenti e aziende.
  4. Straordinari esentasse
  5. Pensione attiva: chi continua a lavorare volontariamente dopo il pensionamento riceverà fino a 2.000 euro al mese esentasse.
  6. Riduzione al 7& dell’imposta sulle vendite di prodotti alimentari nei ristoranti e nei pub
  7. Reintroduzione integralmente il rimborso del diesel agricolo
  8. Abolizione della legge sul riscaldamento, che stabilisce il divieto nei prossimi anni di installare gli impianti di riscaldamento a gas e a gasolio
  9. Dimezzamento del numero dei rappresentanti del governo

Sicurezza per le persone in Germania

  1. Memorizzazione degli indirizzi IP per combattere gli abusi sui bambini.
  2. Braccialetti elettronici alla caviglia per fermare i colpevoli di violenza contro le donne
  3. Contro l’immigrazione clandestina, attuazione del piano in cinque punti di Merz (ovvero quello approvato mercoledì scorso grazie a Afd, che prevede ad esempio controlli permanenti alle frontiere, espulsione di tutti gli stranieri che arrivano senza documenti, compresi i richiedenti asilo, detenzione illimitata e limitata nel tempo per i criminali e per coloro che rischiano di lasciare il Paese).
  4. Approvazione della legge sulla limitazione dell’afflusso (ovvero quella bocciata venerdì): la ‘limitazione’ diventa l’obiettivo legale chiaro, la polizia federale deve avere più poteri.
  5. Abolizione della legge sulla cittadinanza approvata dal governo Scholz
  6. Abolizione della legge che legalizza parzialmente la cannabis voluta dalla coalizione semaforo.
Germania proteste piazza
Proteste a Berlino (Afp)

Le manifestazioni di piazza

Intanto ieri, come anticipato, un fiume di persone si è riversato in piazza, a Berlino e in altre città, facendo seguito alle manifestazioni che si erano già tenute la settimana scorsa. Anche Angela Merkel era intervenuta con una delle sue rarissime esternazioni a rimproverare il leader cristianodemocratico per il ‘voltafaccia’ sul tema della collaborazione con l’Afd.

A Berlino almeno 160mila persone secondo le stime della polizia – 250mila secondo gli organizzatori – hanno protestato contro il rischio di rottura del cordone sanitario, con una partecipazione altissima tra i più giovani.

Sui cartelloni si potevano leggere diversi slogan, su tutti “Salvate il Brandmauer“. Su un manifesto campeggiava la scritta “Merz come von Papen“, facendo riferimento al cancelliere che aprì a Hitler, e su un altro ancora c’era un bacio tra Merz e Alice Weidel, leader di Afd, che ricordava la celebre foto del bacio tra Honecker e Breznev, i due leader del blocco comunista, nel 1979, ripresa anche in un murale realizzato nel 1990 lungo una porzione di quello che rimane del Muro di Berlino.

“È ovvio che ci confrontiamo con i dimostranti pacifici. Noi parliamo con gli avversari politici. E portiamo le discussioni dove è giusto che si facciano: e cioè nell’aula del Bundestag tedesco. È dunque uno sviluppo del tutto normale che vi siano adesso delle controversie in Germania“, ha commentato il leader della Cdu.