Una eventuale aggregazione tra UniCredit e Commerzbank, considerata a Bruxelles come un test cruciale per l’Unione bancaria, potrebbe rivelarsi, in realtà, una fusione inversa, per cui sarebbe la banca italiana a diventare tedesca, e non viceversa.
A leggere così la possibile operazione, messa per ora in pausa dallo stop imposto dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, è Andrea Resti, grande esperto di banche e professore di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università Bocconi di Milano, nonché consulente del Parlamento Europeo. I vantaggi per il gruppo italiano, che assorbendo Commerzbank diventerebbe più tedesco de facto, sarebbero molti, a partire dal costo della raccolta, che per una banca basata in Germania costa molto meno rispetto all’Italia.
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UniCredit-Commerzbank, l’Ue alla prova del nazionalismo finanziario – Ascolta
Una eventuale aggregazione tra UniCredit e Commerzbank potrebbe rivelarsi, in realtà, una fusione inversa