L’Unione europea avvia un meccanismo di acquisto congiunto per minerali critici ed energia

L’Ue accelera l’acquisto congiunto di minerali critici ed energia per condizioni migliori e prezzi più bassi
7 ore fa
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Commissione Europea
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L’Unione europea sta accelerando lo sviluppo di un meccanismo di acquisto congiunto del valore di 9 milioni di euro per minerali critici ed energia, scegliendo tra otto offerenti per sviluppare una piattaforma. A rivelarlo sono documenti e fonti citate da Reuters.

L’obiettivo del blocco è quello di unire gli ordini di acquisto per ottenere condizioni e prezzi più favorevoli per i minerali essenziali alla transizione verde, mercato spesso dominati dalla Cina. L’Ue mira a firmare un contratto entro la fine dell’anno e a iniziare a sviluppare sezioni della piattaforma per prodotti specifici all’inizio del prossimo anno.

Il futuro dell’energia

Gli otto offerenti includono importanti gruppi di consulenza come Deloitte e PricewaterhouseCoopers (PwC), che hanno rifiutato di commentare. Mentre la tedesca Metalshub e Enmacc, sempre secondo Reuters, hanno presentato una candidatura congiunta, proponendo di utilizzare le loro piattaforme di trading esistenti per metalli ed energia per il progetto europeo.

Secondo Johanna Bernsel, portavoce della Commissione europea, una consultazione online con 66 risposte ha mostrato il sostegno dell’industria all’iniziativa. “Nel complesso, il sondaggio ha rivelato un ampio supporto per la creazione di una piattaforma di aggregazione della domanda e di matchmaking per le materie prime strategiche”, ha spiegato Bernsel.

Tuttavia, alcuni potenziali utenti hanno già catene di approvvigionamento consolidate per materiali chiave come il litio e il cobalto e potrebbero non utilizzare la piattaforma. “Le aziende più grandi che hanno già stabilito le loro catene di approvvigionamento per le materie prime critiche, come le materie prime per le batterie, probabilmente non utilizzeranno questa piattaforma”, ha affermato Karol Bednarek, consulente per le materie prime dell’associazione dell’industria automobilistica tedesca Vda.

La piattaforma potrebbe essere utile per materiali certificati sostenibili o materiali di nicchia come il germanio e il gallio, ha aggiunto Bednarek. L’iniziativa dell’Ue è vista positivamente, ma presenta anche delle sfide, come la protezione dei dati sensibili e la difficoltà di combinare mercati diversi come quelli dei minerali critici e del gas naturale.

Vincent Yang, Ceo del produttore taiwanese di batterie ProLogium Technology Co, ha sottolineato che i fornitori di materiali catodici della sua azienda hanno già firmato accordi di approvvigionamento con i produttori di minerali. ProLogium, di cui Mercedes-Benz è un investitore, prevede di lanciare una gigafactory da 5,2 miliardi di euro in Francia nel 2027 per produrre le sue batterie Ev di nuova generazione. “Qualsiasi piattaforma deve proteggere i dati riguardanti le specifiche di ciò che ogni acquirente richiede, il che potrebbe esporre segreti commerciali”, ha affermato Yang, insieme ad altre fonti del settore.

L’Ue ha identificato i minerali critici – vitali per la transizione energetica per veicoli elettrici e turbine eoliche – come un settore chiave da rafforzare mentre il blocco cerca di raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di carbonio entro il 2050 a zero. Combinare 17 minerali critici più gas naturale e idrogeno nella stessa piattaforma potrebbe, però, non funzionare, perché i mercati sono molto diversi.

Il nuovo sistema si ispira a una piattaforma esistente per l’acquisto congiunto di gas, AggregateEu, lanciata durante la crisi energetica del 2022. L’Ue afferma che è stato un successo, ma un rapporto della Corte dei conti europea ha messo in dubbio la sua efficacia.

Il rapporto della Corte

Il rapporto ha analizzato la sicurezza dell’approvvigionamento di gas nell’Ue, definita come la disponibilità continua di fonti energetiche a prezzi accessibili. Poiché l’Ue importa oltre l’80% del suo gas, la sicurezza dell’approvvigionamento è cruciale per la prosperità dell’area. La crisi innescata dall’invasione russa dell’Ucraina ha costretto l’Europa a ridurre rapidamente le importazioni di gas russo, creando una crisi economica e di approvvigionamento.

Il rapporto ha valutato l’efficacia delle politiche europee in risposta a questa crisi. Sebbene alcune azioni preesistenti abbiano sostenuto la sicurezza dell’approvvigionamento, “il sistema di cooperazione tra gli Stati membri è risultato carente”. Nonostante i miglioramenti e la diversificazione dalle fonti russe, l’architettura di sicurezza europea è ancora insufficiente per alcuni obiettivi chiave.

Il regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento del gas del 2017 mira a rafforzare la cooperazione tra Stati membri, “ma molti non hanno completato le necessarie valutazioni del rischio”. Le misure adottate in risposta alla crisi “hanno avuto risultati misti, con alcuni successi nella gestione dello stoccaggio e nella riduzione della domanda, mentre l’impatto di altre misure è incerto”.

Il rapporto, inoltre, ha raccomandato di migliorare la trasparenza dei progetti infrastrutturali, ottimizzare il processo di rendicontazione e completare il quadro di accessibilità economica per il gas. L’Ue, diversificando con successo le sue fonti, “ha stabilizzato i prezzi, ma affronta nuove sfide legate alla dipendenza dal gas naturale liquefatto e alla necessità di decarbonizzazione”.