Il generale Roberto Vannacci non è più vicepresidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa nell’Europarlamento. Le sue funzioni sono ‘sospese’, fa sapere il capodelegazione del Rassemblement National (Rn) Jean-Paul Garraud, a Strasburgo a margine di una conferenza stampa dedicata al processo nei confronti del leader della Lega Matteo Salvini per il caso Open Arms.
Una notizia che, se confermata, non farà piacere al vicepremier, che ha molto puntato sul generale, non a caso eletto lo scorso giugno in Europa tra le liste della Lega.
Garraud, ai cronisti che lo pressavano per sapere il motivo della sospensione, ha risposto lapidario: “Non lo dirò certo a voi”.
Vannacci non ne sa niente
Intanto il diretto interessato al momento dichiara di non saperne nulla: “Fino a due giorni fa sul sito era così riportato (la carica di vicepresidente, ndr). Questa è la mia risposta”. Ma ora non lo è più? “Non ne ho idea, devo vedere sul sito”, ha risposto ai giornalisti.
Ma sul sito del Parlamento europeo Vannacci, gli viene fatto notare, risulta come semplice “membro” del gruppo dei Patrioti, mentre prima della pausa estiva era “vicepresidente”. “Non risulto?”. No, gli ribadiscono i cronisti. “Fino a qualche giorno fa risultavo”, osserva. Per quello glielo chiediamo, spiegano i giornalisti.
“Non lo so, devo vedere sul sito“. Cioè, lei deve vedere sul sito se è vicepresidente dei Patrioti? “Assolutamente – replica – sono i documenti ufficiali che cantano, non quello che si sente in giro detto dalla stampa. Io non ho ricevuto nessun documento ufficiale al riguardo”. E ancora: “Parlo italiano o un’altra lingua? Mi ha capito? Se mi fa sempre la stessa domanda, pensa che io cambi la risposta?”, replica ad un giornalista. “Finché non c’è un documento ufficiale è inutile che continuiamo a farci domande di questo tipo“, taglia corto. Quindi lei non è più vicepresidente? “Non ho mai detto una cosa del genere”, conclude.
Rn contro la nomina di Vannacci a luglio
Insomma, chi vivrà, vedrà. Quello che è certo è che non è un caso se è stato Garraud a divulgare la notizia. Rn, infatti, ha avuto perplessità sulla nomina del generale a vicepresidente fin da subito: Vannacci è troppo anche per Marine Le Pen, tanto che la politica francese ha più volte esternato disaccordo, mentre il suo delfino Jordan Bardella è arrivato a prendere pubblicamente le distanze da alcune dichiarazioni del militare, in quanto a suo dire “omofobe”.
All’epoca c’era stato anche un piccolo ‘mistero’ sulla nomina in questione: i 30 lepenisti ‘Patrioti’ avevano sostenuto di aver votato Vannacci “per sbaglio”, mentre il capodelegazione leghista Paolo Borchia aveva parlato di elezione “per acclamazione“. Due versioni inconciliabili.
Le ultime avventure di Vannacci
E mentre il mistero della sospensione è destinato a risolversi, questi sono giorni particolarmente intensi per l’ex- Folgore, ancora una volta finito al centro di polemiche una decina di giorni fa quando ha aperto al dialogo con AfD, partito tedesco di estrema destra che Rn aveva scaricato poco prima delle elezioni europee.
Vannacci ha spiegato così la sua apertura: “Credo sia davvero naturale dialogare con loro, che sono dei veri sovranisti”.
Polemiche anche per il suo intervento stamattina durante la sessione plenaria del Parlamento europeo. Vannacci ha tuonato che le affermazioni di Josep Borrell, Alto Rappresentante della politica estera dell’Unione, riguardo al conflitto in Ucraina “promettono una guerra ad oltranza” e “rischiano di condurci sul baratro di un conflitto termo-nucleare”. E ha concluso: “È ora necessaria da parte delle istituzioni Ue l’incessante ricerca di una soluzione pacifica che ponga fine a oltre due anni e mezzo di stragi, distruzione e povertà”.
Giovedì prossimo, inoltre, il generale è atteso per un’intervista che concluderà due giorni di incontri organizzati a Viterbo dai suoi sostenitori (560mila gli elettori che lo hanno votato alle europee) per il 18 e 19 settembre.
Un evento che rinfocola il sospetto – fondato – che Vannacci sia pronto per creare un proprio partito, radicale senza tanti dubbi o sfumature. Il 23 novembre a Grosseto in effetti è in programma la presentazione dello statuto e dei regolamenti che trasformeranno in senso politico la sua associazione ‘Il mondo al contrario’.
E in questo contesto il tenente colonnello Fabio Filomeni, ex istruttore del generale e oggi al suo fianco, ha risposto, a relativa domanda ironica: “Abbiamo l’intenzione di marciare su Roma, democraticamente, e non nel senso storico del concetto”, come riporta il Corriere della Sera.