Si è ridotta di poco la quota di persone nell’Unione europea a rischio povertà, ma resta comunque alta: pari, cioè al 21%. Inoltre, diminuiscono i giovani occupati con un rischio di assenza di ricambio generazionale professionale. A fotografare questo scenario è l’Eurostat che riporta che, nello scorso anno, ben 94,6 milioni di persone nell’Ue erano a rischio di povertà o di esclusione sociale. Si tratta di un fenomeno che riguarda quelle famiglie che sperimentavano almeno uno dei rischi sociali: rischio di povertà, grave rischio materiale e sociale. privazione e/o vivere in una famiglia con un’intensità di lavoro molto bassa. Il dato è leggermente in diminuzione rispetto al 2022 (95,3 milioni, il 22% della popolazione). Mentre, sempre nel 2023, più di un giovane su dieci (11,2%) di età compresa tra 15 e 29 anni nell’Ue non aveva né un lavoro né un percorso di istruzione o formazione.
I dati Eurostat
Nel dettaglio, le percentuali di persone a rischio di povertà o esclusione sociale variavano tra i paesi dell’Ue nel 2023. I valori più alti sono stati segnalati in Romania (32%), Bulgaria (30%), Spagna (27%) e Grecia (26%). Le quote più basse sono state invece registrate in Repubblica Ceca (12%), Slovenia (14%), Finlandia e Polonia (entrambi 16%).
Mentre per quanto riguarda il fenomeno dei Neet, nel 2023 era pari all’11,2% dei giovani di età compresa tra 15 e 29 anni, con una diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto al 2022.
Negli ultimi dieci anni si è registrata una notevole diminuzione del tasso di NEET tra le persone di età compresa tra 15 e 29 anni. Nel 2013, il tasso nell’Ue era pari al 16,1% e da allora è diminuito costantemente, con l’unica eccezione del 2020, anno colpito dal Covid. Lì ci fu un aumento: dal 12,6% nel 2019 al 13,8% nel 2020, seguito dal 13,1% nel 2021.
Nel 2023, i tassi di Neet tra i giovani adulti variavano notevolmente tra i paesi dell’Ue, dal 4,8% nei Paesi Bassi al 19,3% in Romania.
“I buoni propositi Ue”
Ridurre questo tasso è uno degli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali. L’obiettivo è ridurre il tasso di Neet dei giovani al 9% entro il 2030. I dati mostrano che, nel 2023, un terzo dei paesi dell’Ue era già al di sotto dell’obiettivo del 9% entro il 2030, vale a dire Paesi Bassi (4,8%), Svezia (5,7%), Malta (7,5%), Slovenia (7,8%), Lussemburgo (8,5%), Irlanda (8,5%), Danimarca (8,6%), Germania (8,8%) e Portogallo (8,9%).
Nella maggior parte dei paesi dell’UE si sono riscontrate differenze tra la percentuale di giovani donne e di giovani uomini Neet. Nel 2023, per le donne il tasso si assestava al 12,5%, mentre la quota corrispondente tra i giovani uomini era del 10,1%. I tassi di Neet più bassi per giovani uomini e donne si sono riscontrati in entrambi i Paesi Bassi: 4,0% per i giovani uomini e 5,6% per le giovani donne.
Al contrario, il tasso di Neet più alto per i giovani uomini è stato registrato in Grecia (14,8%) e quello più alto per le donne in Romania (24,8%).
Le quote di giovani donne Neet erano inferiori alla quota associata di uomini in Estonia (8,9% contro 10,2%) e Belgio (9,5% contro 9,8%), mentre Portogallo, Spagna, Finlandia e Svezia hanno registrato più o meno le stesse quote di uomini e donne Neet.