Chi conduce le trattative per la pace in Ucraina? A guardare soprattutto l’ultima settimana, viene da chiederselo. Una proposta in 28 punti avanzata all’improvviso dagli Usa ha creato scompiglio e panico a Kiev e Bruxelles, che se la sono vista piombare addosso e l’hanno considerata troppo sbilanciata a favore di Mosca, mentre la diffusione degli audio di due telefonate avvenute ad altissimo livello fra americani e russi ha fatto venire più di un dubbio, o ha confermato quello che qualcuno già sospettava: è Putin a dettare la linea. Trovando terreno fertile in un’America molto disponibile, che sia perché Trump vuole chiudere al più presto la faccenda o perché in gioco ci sono interessi alquanto variegati.
L’agenzia Bloomberg mercoledì ha pubblicato la trascrizione di due telefonate che hanno scatenato molte polemiche. La prima è avvenuta il 14 ottobre tra Steve Witkoff, inviato speciale del presidente Usa Donald Trump, e Yuri Ushakov, consigliere di politica estera del leader russo Vladimir Putin, mentre la seconda (il 29 ottobre) ha visto protagonisti lo stesso Ushakov e Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano russo e ampiamente coinvolto nelle trattative con la Casa Bianca.
Ushakov ha sostanzialmente confermato l’autenticità delle registrazioni anche se ha sostenuto che alcune parti fossero false e che farle trapelare sia stato “ovviamente inaccettabile”. Per il consigliere russo, la fuga di notizie è stata probabilmente un tentativo di “ostacolare” i colloqui di pace.
Ma perché queste telefonate sono così interessanti?
Il piano Usa-Russia sembrava scritto da Putin, era proprio così
Nel primo audio, Witkoff propone a Ushakov di sbloccare la situazione in Ucraina con un piano in una ventina di punti, come fatto con Gaza, sostenendo che la cosa potrà essere un successo. L’inviato americano gli spiega anche come imbonire Trump.
Le parole di Witkoff hanno provocato critiche anche da parte repubblicana, e alcuni deputati americani ne hanno chiesto le dimissioni con l’accusa di essere un “traditore”. “Questo è un grande problema e la ragione per la quale questi ridicoli dietro le quinte e incontri segreti devono finire, si permetta al segretario Rubio di fare il suo lavoro in modo giusti e oggettivo”, ha detto il deputato repubblicano Brian Fitzpatrick. Ancora più duro il collega Don Bacon, che ha affermato che “è chiaro che Witkoff favorisce in pieno i russi e non gli si può più affidare la guida di questi negoziati”. “Agisce come se sia nel libro paga della Russia – ha aggiunto -; tutta questa storia è stato un fiasco e una macchia per il nostro Paese, deve essere licenziato”.
Il fatto che sia Mosca a decidere la linea sembra confermata dalla seconda telefonata, nella quale Dmitriev dice chiaramente a Ushakov che il piano sarebbe stato redatto in base “alla nostra posizione“.
Witkoff in effetti non cerca in alcun modo di bilanciare il documento, che verrà considerato una “resa” per l’Ucraina e respinto da Kiev e da Bruxelles. Dalle sue parole in particolare emerge come l’Ucraina sia considerata alla stregua di una proprietà immobiliare che si può vendere secondo convenienza, senza troppi problemi. “L’Ucraina deve cedere Donetsk e probabilmente un altro pezzo di territorio da qualche parte”, dice l’inviato di Trump a Ushakov.
Mosca voleva presentare il piano come una proposta congiunta
Dmitrev dice anche che il testo lo farà poi “circolare informalmente” negli Usa perché sia presentato come un’iniziativa congiunta. Ed è interessante notare come questo sia visto dai russi come un passo necessario per mascherare le richieste massimaliste di Putin – confermate anche oggi – dando loro la veste di un accordo bilaterale. “Lasceremo che (gli Usa, ndr) facciano la loro parte. Però non credo che prenderanno esattamente la nostra versione, ma almeno sarà il più possibile vicina ad essa”.
Ushakov si dice impensierito proprio di questo: che gli Stati Uniti non accettino il testo e dicano che “non c’è stato alcun accordo con noi. È ciò che mi preoccupa”. Il suo interlocutore lo rassicura, e definisce il documento come “una buona via d’uscita” per la Russia.
Come manipolare Trump
Le critiche piovute da più parti su Witkoff derivano anche dal fatto che nell’audio l’americano suggerisce a Ushakov come rivolgersi a Trump per ottenere il massimo, in pratica consigliandogli come manipolarlo: organizzare una telefonata prima della visita del leader ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa bianca il 17 ottobre (come poi avvenne), fare riferimento al piano per Gaza come a un successo da replicare per l’Ucraina, chiamare il tycoon ‘uomo di pace’ per ingraziarselo.
L’inviato speciale inoltre ammette di portare nella Casa Bianca la visione del Cremlino: “Gli ho detto (a Trump, ndr) che voi – la Federazione Russa – avete sempre voluto un accordo di pace”.
Il tycoon da parte sua ha minimizzato, rispondendo alle domande dei giornalisti dall’Air Force One: “Deve vendere il piano all’Ucraina, deve venderlo alla Russia. Questo è ciò che fa un mediatore“. Insomma, per il presidente americano si è trattato di una procedura negoziale “standard”.
In realtà tutto questo non ha nulla di normale secondo le prassi diplomatiche, nemmeno per quella che viene chiamata la ‘diplomazia navetta’, dove un incaricato fa la spola fra le parti per agevolare una posizione comune.
Ue esclusa, come se non esistesse
Un altro aspetto interessante, sebbene non sorprendente, è che nei due audio ci sono due grandi assenti: Ucraina e Unione europea: una costante da quando Trump è tornato alla Casa bianca e in qualche modo si è aperto un canale negoziale con Mosca. E nonostante gli europei continuino a dire che debbano essere ascoltati, la verità è che né il presidente Usa, che odia l’Ue, né Putin hanno interesse a coinvolgerli. Anzi, tutto il contrario: entrambi puntano ad escludere Bruxelles. Ushakov lo ha detto chiaro e tondo: “L’ingerenza degli europei in tutti questi affari è, a mio avviso, del tutto inutile”.
Dunque, le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ribadite mercoledì all’Europarlamento – “Qualunque sia la struttura di un futuro trattato di pace, è chiaro che gran parte dell’attuazione spetterà all’Unione Europea e ai suoi partner della Nato. Niente sull’Ucraina senza l’Ucraina. Niente sull’Europa senza l’Europa. Niente sulla Nato senza la Nato” – rischiano di rimanere vuote dichiarazioni di principio.
Nonostante le premesse, è stato comunque salutato come un successo il fatto di essere riusciti ad ammorbidire il piano originale in 28 punti, dopo che Kiev e Bruxelles ne hanno presentato uno proprio su cui gli ucraini hanno negoziato con gli Usa fino ad ottenere una bozza condivisa. Ma Bruxelles al momento non non ha vere leve – diplomatiche, militari, di peso politico – per reclamare un ruolo da protagonista nella vicenda, che pure la vede coinvolta direttamente.
Chi ha fatto circolare gli audio?
Un altro aspetto molto interessante sarebbe sapere chi e perché ha fatto circolare gli audio. Bloomberg non ha fornito elementi per poterlo capire, e in questi giorni le supposizioni si sono sprecate. In molti avevano l’interesse, ma tutti avevano anche dei buoni motivi per non farlo. “È davvero difficile fare ipotesi. Potrebbero esserci centinaia di cose diverse, incluso qualcuno dalla parte russa che cerca di danneggiare la reputazione di Witkoff”, ha detto Daniel Hoffman, ex capo della stazione Cia di Mosca, come riportato dal Guardian. Ma che senso avrebbe per il Cremlino danneggiare un interlocutore così ben disposto nei suoi confronti, e un collaboratore così stretto di Putin?
Mentre per l’Ucraina, che avrebbe sicuramente ottimi motivi per screditare Witkoff e far sapere urbi et orbi la parzialità della sua posizione, il gioco valeva il rischio di essere scoperti e potenzialmente distruggere il rapporto con un alleato indispensabile come gli Usa?
I sospetti sono caduti anche sulle americane Cia e Nsa, dove in molti sono scontenti dell’attuale amministrazione e delle sue politiche su Ucraina e Russia, e non si escludono nemmeno le intelligence di un Paese europeo, vista l’ostilità dell’Unione alle posizioni dell’inviato speciale della Casa Bianca. Ma ad oggi la questione rimane un mistero.
La trascrizione della telefonata tra Witkoff e Ushakov
Di seguito la trascrizione della telefonata tra Witkoff e Ushakov, riportata da Bloomberg:
[telefono squilla]
Steve Witkoff: Ciao Yuri.
Yuri Ushakov: Sì Steve, ciao, come va?
SW: Bravo Yuri. Come stai?
YU: Sto bene. Congratulazioni, amico mio.
SW: Grazie.
YU: Hai fatto un ottimo lavoro. Un ottimo lavoro. Grazie mille. Grazie, grazie.
SW: Grazie Yuri e grazie per il tuo supporto. So che il vostro paese l’ha sostenuta e vi ringrazio.
YU: Sì, sì, sì. Sì. Sapete che è per questo che sospendiamo l’organizzazione del primo vertice russo-arabo.
SW: Sì.
YU: Sì, perché pensiamo che tu stia facendo il vero lavoro lì nella regione.
SW: Ascolta. Ti dirò una cosa. Penso, penso che se riusciremo a risolvere la questione Russia-Ucraina, tutti salteranno di gioia.
YU: Sì, sì, sì. Sì, devi risolvere un solo problema. [ride]
SW: Cosa?
YU: Guerra russo-ucraina.
SW: Lo so! Come facciamo a risolvere questo problema?
YU: Amico mio, voglio solo un tuo consiglio. Pensi che sarà utile se i nostri capi parlassero al telefono?
SW: Sì, lo so.
YU: Sì. E quando pensi che possa essere possibile?
SW: Penso che appena suggerisci, il mio ragazzo sia pronto a farlo.
YU: Ok, ok.
SW: Yuri, Yuri, ecco cosa farei. Il mio consiglio.
YU: Sì, per favore.
SW: Vorrei fare la chiamata e ribadire che congratulazioni con il presidente per questo risultato, che lo ha sostenuto, che lo ha sostenuto, che rispetta il fatto che sia un uomo di pace e che è davvero felice di averlo visto accadere. Quindi direi così. Da lì penso che sarà una scelta davvero buona.
Perché — lasciate che vi dica quello che ho detto al Presidente. Ho detto al presidente che lei – che la Federazione Russa ha sempre voluto un accordo di pace. Questa è la mia convinzione. Ho detto al presidente che ci credo. E credo che la domanda sia — la questione è che abbiamo due nazioni che stanno avendo difficoltà a trovare un compromesso e quando ci riusciremo, avremo un accordo di pace. Sto persino pensando che forse abbiamo presentato una proposta di pace in 20 punti, proprio come abbiamo fatto a Gaza. Abbiamo messo insieme un piano Trump a 20 punti che era 20 punti per la pace e penso che forse facciamo lo stesso con te. Il mio punto è questo…
YU: Ok, ok amico mio. Penso proprio questo punto che i nostri leader potrebbero discutere. Ehi Steve, sono d’accordo con te che lui si congratulerà, dirà che il signor Trump è un vero uomo di pace e così così. Questo lo dirà.
SW: Ma ecco cosa penso sarebbe fantastico.
YU: Ok, ok.
SW: E se, e se… Ascoltami…
YU: Ne parlerò con il mio capo e poi torno da te. Ok?
SW: Sì, perché ascolta quello che dico. Voglio solo che tu dica, forse solo questo al Presidente Putin, perché sai che ho il massimo rispetto per il Presidente Putin.
YU: Sì, sì.
SW: Forse dice al presidente Trump: sai, Steve e Yuri hanno discusso un piano molto simile in 20 punti per la pace e questo potrebbe essere qualcosa che pensiamo possa far sentire un po’ la differenza, siamo aperti a questo tipo di cose — a esplorare cosa ci vorrà per portare a termine un accordo di pace. Ora, io e te, so cosa ci vorrà per concludere un accordo di pace: Donetsk e magari uno scambio di terre da qualche parte. Ma dico che invece di parlare così, parliamo di più speranzosi perché penso che arriveremo a un accordo qui. E penso che Yuri, il presidente, mi darà molto spazio e discrezionalità per arrivare all’accordo.
YU: Capisco…
SW:… Quindi, se riusciamo a creare quell’opportunità che dopo questo ho parlato con Yuri e abbiamo avuto una conversazione, penso che potrebbe portare a grandi cose.
YU: Ok, mi sembra una buona idea. Buona idea.
SW: E ecco un’ultima cosa: Zelenskiy verrà alla Casa Bianca venerdì.
YU: Lo so. [ride]
SW: Andrò a quella riunione perché vogliono che io ci sia, ma penso che, se possibile, facciamo la chiamata con il tuo capo prima di quella riunione di venerdì.
YU: Prima, prima, sì?
SW: Esatto.
YU: Ok, ok. Ho ricevuto il tuo consiglio. Ne parlo con il mio capo e poi torno da te, ok?
SW: Ok Yuri, ti parliamo presto.
YU: Ottimo, bene. Grazie mille. Grazie.
SW: Ciao, ciao.
YU: Ciao.
[Chiamata terminata]
