Jose Manuel Campa ha sottolineato l’importanza delle fusioni nel settore bancario per il futuro dell’Unione
Solidità. Questa è la parola chiave in Ue mentre ci si avvicina alle elezioni europee di giugno e le certezze cui gli europei erano abituati vacillano. Ora più che mai all’Europa si chiede di avere una direzione chiara, che nasca da una maggiore compattezza degli Stati membri.
La solidità richiesta, però, non è solo politica. L’Ue rischia di restare indietro sul progresso tecnologico, trainato dalla rivoluzione dell’Intelligenza artificiale. Non perdere il treno è cruciale per il futuro dell’economia europea che deve rappresentare un terreno allettante per gli investitori stranieri. Un terreno su cui l’Ue è indietro e non solo per la iper regolamentazione, come lucidamente analizzata da Anu Bradford nel paper The False Choice Between Digital Regulation and Innovation.
All’Ue serve anche una maggiore solidità economico-finanziaria, campi in cui il settore bancario gioca un ruolo cruciale.
Sul punto, il presidente dell’Eba (Autorità Bancaria Europea) Jose Manuel Campa ha recentemente sottolineato l’importanza delle fusioni nel settore bancario, citando i successi delle passate acquisizioni in Spagna che hanno portato alla creazione di istituti più solidi.
In un’intervista a Bloomberg TV Campa ha detto che “la consolidazione in Europa sarebbe una buona strategia per le banche” sottolineando che la consolidazione in Spagna ha generato istituti bancari più robusti.
Le sue osservazioni giungono in un momento in cui la redditività in crescita e i prezzi delle azioni più elevati tra le banche europee hanno riacceso le speculazioni sulle acquisizioni. Come sempre, quando si verificano questi scenari, aumenta il rischio che il sistema crolli sotto i colpi di una insufficiente liquidità.
Il consolidamento spagnolo
La Spagna, patria di Campa, è stata protagonista di importanti operazioni bancarie in passato. Tre anni fa, CaixaBank SA ha acquisito Bankia SA, creando il più grande istituto di credito domestico per attività e nel 2024 il Paese iberico è nuovamente al centro dell’attenzione con Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA che cerca di acquisire Banco de Sabadell SA. Il capo dell’Eba ha commentato che spetta alle due società decidere se l’operazione abbia senso, soprattutto dopo il rifiuto di Sabadell.
Si tratta in ogni caso di fusioni domestiche, fatte cioè tra banche dello stesso Paese, soluzione sempre più utilizzata dagli istituti negli ultimi anni.
Farlo a livello internazionale, però, è più complicato ed evidenzia i limiti esistenti nel mercato europeo.
Come ha sottolineato il presidente dell’Eba, gli esecutivi bancari sono ancora cauti riguardo alle fusioni transfrontaliere perché è più difficile risparmiare costi rispetto a una transazione domestica, dove è possibile chiudere filiali sovrapposte o funzioni di back office. “In definitiva, l’obiettivo non è la sola consolidazione, ma presentare su base consolidata un caso aziendale e un modello di business più solidi”, ha spiegato Campa.
L’apertura di Macron
Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha suggerito ai colleghi decisori di rimuovere alcuni ostacoli ad una maggiore solidità bancaria europea. In un’intervista a Bloomberg, ha persino dichiarato di essere favorevole alla possibilità che una grande banca francese venga acquisita da un concorrente dell’Ue per favorire un’integrazione finanziaria più profonda, che ritiene fondamentale per la prosperità futura del blocco.
Campa ha elogiato le dichiarazioni del Presidente Macron, sottolineando che vanno nella giusta direzione e che è necessario pensare di più agli interessi europei in un mercato efficace piuttosto che agli interessi nazionali individuali.
Cenni sulla unione bancaria Ue
Le parole di Campa non sono certo una novità nel panorama europeo, ma arrivano in un momento storico cruciale, con le elezioni del Parlamento Ue alle porte.
L’Unione Europea ha sempre avuto come obiettivo la creazione di un sistema bancario solido e affidabile: la storia dell’Ue è scritta anche dalle riforme e iniziative volte a rafforzare il settore bancario e a proteggere l’economia europea da potenziali crisi finanziarie.
Prima della crisi finanziaria globale del 2008, l’Ue aveva già stabilito un quadro normativo per le banche, ma le ripercussioni della crisi dei mutui subprime hanno evidenziato la fragilità del sistema europeo e, allo stesso tempo, la necessità di un sistema più robusto e integrato. In poco tempo, le banche europee, come molte altre nel mondo, si sono trovate ad affrontare gravi difficoltà a causa dell’esposizione a titoli tossici e di una generale mancanza di liquidità.
In risposta alla crisi, l’Ue ha intrapreso passi significativi per rafforzare la solidità bancaria. Il più importante di questi è stato l’istituzione dell’Unione Bancaria nel 2014, che ha introdotto due meccanismi fondamentali: il Meccanismo di Vigilanza Unico (Mvu) e il Meccanismo di risoluzione unico (Mru), entrambi con lo scopo di garantire una vigilanza più efficace e una gestione delle crisi più efficiente.
Il Meccanismo di vigilanza unico
Il Mvu è stato creato per assicurare che le banche dell’area euro siano solide e gestite in modo prudente. La Banca Centrale Europea (Bce), in collaborazione con le autorità nazionali di vigilanza, è responsabile della supervisione delle banche più significative dell’Ue, mentre le banche di minori dimensioni rimangono sotto la vigilanza delle autorità nazionali. Le funzioni principali del Mvu sono:
- valutazioni prudenziali: la Bce ha il potere di valutare la solidità finanziaria delle banche, esaminando la loro capacità di gestire i rischi e di mantenere capitale adeguato;
- ispezioni in loco e indagini: Francoforte può condurre ispezioni dirette nelle banche per verificare la conformità con le normative e identificare eventuali vulnerabilità;
- autorizzazione e revoca dell’attività bancaria: la Banca centrale può concedere o revocare le licenze bancarie, valutando l’acquisto e la cessione di partecipazioni qualificate negli enti creditizi;
- requisiti patrimoniali: la Bce può anche imporre requisiti patrimoniali più elevati per mitigare i rischi finanziari, assicurando che le banche abbiano riserve sufficienti per coprire eventuali perdite.
Il Meccanismo di risoluzione unico (Mru)
L’altro pilastro dell’Unione bancaria europea è il Meccanismo di risoluzione unico, istituito per gestire in modo ordinato la risoluzione delle banche in difficoltà, minimizzando l’impatto sulle finanze pubbliche e sull’economia. Questo meccanismo si basa su un approccio condiviso e prevede un Fondo di risoluzione unico finanziato dalle stesse banche.
Le sue principali funzioni sono:
- presentazione dei piani di risoluzione: il Comitato di Risoluzione Unico decide i piani di risoluzione per le banche in dissesto, che possono includere la ristrutturazione o la liquidazione;
- gestione delle banche transfrontaliere: il comitato è responsabile delle fasi di pianificazione e risoluzione delle banche transfrontaliere e delle grandi banche soggette alla vigilanza diretta della Bce;
- gestione del Fondo di risoluzione unico: finanziato dal settore bancario, questo fondo è utilizzato per sostenere le operazioni di risoluzione quando le altre opzioni, come il bail-in, non sono sufficienti.
Entrambi i meccanismi sono progettati per garantire che le banche operino in modo sicuro e sostenibile, e per fornire una risposta coordinata ed efficace in caso di crisi bancarie.
Ora, sottolinea il presidente dell’Eba, occorre rimuovere gli ostacoli ad una maggiore solidità bancaria. Citando Daniel Faucher, più che “troppo grande per essere unita”, il contesto geopolitico ed economico attuale rafforzano il fatto che “L’Europa è troppo piccola per essere divisa”.