Da Gaza all’Ucraina, l’asse Ue-Paesi del Golfo si rafforza

Il 29esimo meeting congiunto tra Unione europea e Paesi del Golfo a Kuwait City: non solo una visione strategica
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Kallas Eu Gcc Afp
Kaja Kallas, Alta rappresentante per gli affari esteri europei e il ministro degli Esteri del Kuwait Abdullah al-Yahya, alla riunione ministeriale congiunta Gcc-Ue (Afp)

Il 29esimo Consiglio congiunto tra i ministri degli Esteri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc) e l’Unione europea (Ue), tenutosi in Kuwait il 6 ottobre 2025, non è stato un semplice appuntamento amministrativo, ma la formalizzazione di una convergenza politica strategica. Presieduto da Abdullah Ali Al-Yahya per il Kuwait e dall’Alta rappresentante dell’Ue, Kaja Kallas, l’incontro ha sottolineato l’importanza di questa partnership di fronte alle “gravi minacce alla pace, alla sicurezza e alla stabilità a livello regionale e internazionale”.

L’allineamento serrato sulle due crisi globali più pressanti, quali il conflitto in Medio Oriente a Gaza e quello russo-ucraina, invia un chiaro messaggio politico sulla volontà dei due blocchi di difendere congiuntamente un ordine internazionale basato sulla Carta delle Nazioni Unite.

Il fronte mediorientale: condanna unificata e soluzione a due Stati

Una linea politica ferma, espressa nella dichiarazione congiunta, vede sul fronte mediorientale la volontà di impegnarsi per una pace giusta e duratura che si basa sulla soluzione di due Stati. I ministri hanno accolto con favore il piano di pace del presidente statunitense Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, oggi sul tavolo di confronto in Egitto.

Il Consiglio Congiunto ha affermato il sostegno alla sovranità del Qatar e ha condannato l’attacco israeliano contro lo Stato, lo scorso 9 settembre 2025, definendolo una “escalation inaccettabile e una violazione del diritto internazionale“. Tale condanna congiunta è stata sottolineata come un atto necessario poiché l’attacco compromette gli sforzi di mediazione del Qatar volti a ottenere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

A livello umanitario, la richiesta politica è stata l’attuazione immediata, permanente e incondizionata di un cessate il fuoco che possa garantire la consegna sicura e senza ostacoli degli aiuti umanitari. L’Unione europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo hanno ribadito il sostegno agli sforzi per unificare Gaza e la Cisgiordania sotto un’Autorità Palestinese riformata e rafforzata, riconoscendo il sostegno finanziario essenziale fornito dall’Ue, pari a 1,6 miliardi di euro, e dal Gcc per affrontare le necessità finanziarie immediate dell’Autorità Palestinese.

L’aggressione russa e la sicurezza dei cieli europei

Anche sulla guerra in Ucraina, l’allineamento è stato netto e critico nei confronti della Russia. Il Consiglio congiunto ha riaffermato il rispetto della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, e ha deplorato “nei termini più forti l’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina”. I Ministri hanno chiesto il ritiro immediato, completo e incondizionato di tutte le forze militari di Mosca.

Un elemento chiave di questa convergenza politica è stata la reazione alle minacce dirette alla sicurezza europea. Il Consiglio Congiunto ha espresso forte preoccupazione per la serie di “violazioni intenzionali dello spazio aereo degli Stati membri dell’Ue“, citando le incursioni recenti in Polonia, Romania ed Estonia degli ultimi mesi. Queste incursioni sono state qualificate come una “pericolosa escalation” che minaccia la sicurezza civile e la stabilità internazionale.

Parallelamente, l’Ue ha riconosciuto e lodato il ruolo costruttivo dei Paesi del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar) per la mediazione nello scambio di prigionieri di guerra, confermando che la cooperazione non è solo ideologica, ma anche operativa nel sostenere gli sforzi per una pace giusta e duratura.

Roadmap di cooperazione

Il messaggio politico dell’incontro si estende anche su altri fronti: dalla sicurezza marittima, alla non proliferazione di missili balistici e veicoli aerei senza pilota in Iran, fino al libero scambio. A commentare il meeting è il rappresentante speciale dell’Unione Europea per il Golfo Luigi Di Maio, il quale, in un’intervista a Emanuele Rossi di Formiche.net, ha dichiarato che solo “diplomazia, diritto internazionale e dialogo restano gli unici strumenti legittimi per risolvere i conflitti, ovunque essi si trovino”. Secondo Di Maio, i progressi tra Ue e Paesi del Golfo rientrano in un piano strategico che intende porre l’equilibrio della regione a vantaggio di tutti e su più fronti: “Stiamo implementando piani di cooperazione su maritime security, controterrorismo, cybersecurity e non proliferazione, insieme alla creazione di un gruppo di lavoro congiunto antiterrorismo e a nuove piattaforme di scambio operativo tra intelligence e forze di sicurezza“.

Sulle politiche di libero scambio, l’ex ministro italiano ha ricordato che a novembre, sempre a Kuwait City, il nuovo Business Forum Ue–Gcc, insieme all’apertura della Camera di Commercio Europea nel Golfo, “sarà l’occasione per tradurre questa dinamica in opportunità reali per le imprese”.

Un esempio concreto? Le “iniziative infrastrutturali globali, come il corridoio Imec” che, secondo Di Maio “segnalano la volontà comune di trasformare la cooperazione energetica in una partnership strategica per la transizione verde e la sicurezza delle catene di approvvigionamento“.

In altre parole, il 29esimo Consiglio Ministeriale Ue-Gcc ha dimostrato che la partnership strategica è diventata un meccanismo essenziale per la coesione geopolitica, con l’Ue e il Gcc che proiettano una voce comune sia sulla sicurezza in Europa che sulla risoluzione del conflitto in Medio Oriente, consolidando un “messaggio politico” di stabilità in un mondo sempre più frammentato. Il 30esimo meeting ministeriale congiunto, previsto il prossimo anno, è già stato annunciato che si terrà a Bruxelles.