“Non più contro, ma insieme. Uniti, non solo vicini. Ecco che cos’è l’Europa”. Questa la visione del cardinal Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha raccontato al Tg2 perché, insieme a Mariano Crociata, presidente della Comece, che rappresenta le conferenze episcopali a Bruxelles, abbia pensato di “scrivere all’Europa una lettera”. L’occasione è venuta con la Giornata dell’Europa, che ogni 9 maggio celebra la pace e l’unità costruite nel vecchio Continente dopo il secondo conflitto mondiale.
All’Europa va dunque un grazie, spiega Zuppi, “perché per la prima volta da 80 anni Paesi che si sono combattuti fino a quella tragedia terribile che è stata la Guerra Mondiale si sono pensati insieme, hanno pensato di esser uniti, non soltanto vicini. E questo era il sogno di tanti che hanno perso la vita nel conflitto: il sogno della pace. La Pace non è soltanto una tregua ma è pensarsi insieme e risolvere i problemi con la convivenza”. Una conquista questa, sottolinea il presidente della Cei, che “l’Europa deve anche spendere, per trovare la via per comporre i conflitti in un mondo dove violenza e guerra sembrano impadronirsi di tanti territori”.
Serve più Europa
Ecco perché serve più Europa: “Per affrontare i problemi che riguardano tutti, come ad esempio i migranti, e per consegnare questo grande dono che i padri fondatori ci hanno lasciato a chi viene dopo, ma non in meno, in più, perché la persona possa essere sempre al centro”, continua Zuppi.
Per farlo, specifica, l’Europa “deve crescere, anche nella difesa della persona, della vita. Non deve avere paura della vita: sono le radici profonde dell’Europa. E deve crescere con la partecipazione di tutti, è l’importanza del voto, altrimenti qualcun altro prenderà il tuo voto, deciderà per te”.
Appello contro l’assenteismo
L’assenteismo è stato infatti un altro dei temi affrontati nella lettera da Zuppi e da Crociata: “Le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo e la nomina della Commissione Europea sono l’occasione propizia e irripetibile, da cogliere senza esitazione”.
“Purtroppo, – scrivono – a farsi valere spesso sono le paure e il senso di insicurezza di fronte alle difficoltà. Anche questo andrebbe raccolto e ascoltato per mostrare come proprio tu (l’Europa, ndr) sia lo strumento e il luogo per affrontare e vincere paure e minacce”.
I vescovi lanciano perciò un appello: “A tutti, candidati e cittadini, a cominciare dai sedicenni che per la prima volta in alcuni Paesi andranno a votare, perché sentano quanto sia importante compiere questo gesto civico di partecipazione alla vita e alla crescita dell’Unione”.
Ma imprescindibile per una partecipazione attiva è un’informazione onesta e accurata: attenzione dunque, avvisano i vescovi nella lettera, alla “disinformazione che minaccia l’ordinato svolgimento della vita democratica e la stessa possibilità di una memoria e di una storia non falsate”.
A nome dei vescovi, infine, Zuppi e Crociata auspicano e augurano all’Europa “un nuovo grande rilancio del tuo cammino di Unione verso una integrazione sempre più piena”.